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giovedì 21 maggio 2020

Maurizio Blondet - Come ho imparato ad amare il MES e a non preoccuparmi

Sono a favore del MES. Improvvisamente. E’ stata un’illuminazione.  E’ stato  il titolo dove il capo del Partito Pop Europeo, il tedesco Weber, dice: Vogliamo solo controllare come Roma usa i soldi”.
Ho visto la luce:   anche io vorrei controllare come  Roma usa i soldi!  Non voglio che i 57 miliardi fvoleggiati dal MES, e ancore meno i 100-200 miliardi  – a debito come sarebbe col Recovery Fund  – siano dati in mano a gente come il “commissario Arcuri” o il “ministro Boccia”,  a Conte, a Gualtieri, a Renzi , al neoprimitivo urlante  Marattin: a gente che dice oltretutto che non sono debito ma “fondo perduto”: già con questa menzogna rivelando la loro disonestà  intellettuale, e le loro intenzioni. Cioè  di spendere centinaia  di miliardi  male e in modo inefficientemente inumano  –  come hanno fatto adesso coi 14 o 15.......

Come già visto, questo è il governo più esclusivamernte  fatto di meridionali.   Lo dico senza   malanimo – malanimo di cui m accusano i lettori del Sud  – ma questo   significa che è fatto di persone che hanno dell’economia una idea arretratissima,  paleo-assistenziale, da analfabeti; che conoscono  solo “imprenditori” come il papà di Di Maio o Di Battista,  povere persone   che hanno qualche   macchina di movimento terra e non sperano altro che  strappare qualche sub-appalto  in un programma di spesa pubblica per rifacimento di  manti stradali.  E  il peggio, è che non sanno né vogliono sapere che al Nord esistono altre industrie, avanzate, imprenditori   d’eccellenza sui mercati internazionali; hanno proprio una chiusura mentale.  Si  è viostod all’indifferenza-estraineità con cui hanno trattato le provincie delNord travolte dl Covid19.
400 miliardi!
Del resto,  la meridionalità deteriore  il governo   l’ha già dimostrata nei suoi atti:   facendo –  in ritardo criminale  – stanziamenti a  pioggia e senza  visione strategica, puntando  a dare assegni di sussistenza e nemmeno riuscendoci,   incapaci – o non volenti per malervolenza  –  di dare quello di cui i lavoratori hanno diritto, la cassa integrazione.   E tutto ciò, mentre   per settimane e  mesi  Conte favoleggiava di “400 miliardi”   che ci sarebbero arrivati da “l’Europa”: frase che rivela, ancor più che l’attitudine (accertat) alla menzogna,  quella all’autoillusione e all’irrealtà  do gente per cui “400 miliardi”  e “57 per spesa sanitaria” non hanno un significato vero e preciso, ma   appartengono al mondo dei sogni  meridionali   tante volta mostrato da Totò, la ricchezza come una immensa gamella di spaghetti,  su cui saltare,  da cui prendere a manciate, il sogno di calmare la fame atavica senza limiti.  400  miliardi!  A fondo perduto!
Vogliamo che facciate le riforme, dicono i tedeschi, e il MES serve a controllare come spendete.   Ora, questo governo così  desideroso di mettersi al servizio dei tedeschi, così “europeista”,   che dovrebbe semplificare e snellire lo Stato, ridurre la burocrazia parassitaria che blocca tutto, che fa? Un decreto di 400 pagine e 257  articoli:   per   giunta dopo  un mese di ritardi accumulati  – il Decreto Aprile che diventa Decreto  Maggio –  per le trattative interne alle clientele meridionali che compongono il governo,  ciascuna delle quali voleva  la sua libbra di carne.  400 pagine sono  il paradiso per la burocrazia pubblica, altrettante possibilità ad essa date di bloccare, interdire, ritardare . E di fatto il governo dei meridios neoprimitivi    se l’è fatto scrivere dalla burocrazia stessa.
Persino la fisionomia
Ma questo non è ancora il peggio.  La parola “clientelismo” è troppo benevola,  smorta e insufficiente,     rispetto a quel che  ci viene rivelato a  pezzi e bocconi dello stato della magistratura dalle inchieste e dagli arresti.   La tocco con prudenza, perché i giudici sono  pericolosi.
Ma le telefonate e i sms fra Palamara e colleghi, e  le inchieste   riportate con coraggio   quasi suicida da La Verità rivela  un grumo   di  avidità insaziabili,  di spartizioni di cariche , posti (e stipendioni  pubblici),  che non si può definire altrimenti che “camorrista”; con  mescolanza incestuosa fra potere esecutivo e  giudiziario operata senza nessuno scrupolo e nessun ricordo culturale della “separazione dei poteri”; ,   l’intero atteggiamento di potere come abuso (se non ne abusi,  che potere è?),  e favori dati  e “ossequi” pretesi  dal beneficiato – uno stile da cosca, e cosca meridionale.   Inconfondibile come linguaggio  e  postura.  E persino come fisionomie: uno finisce per assomigliare a quel che fa.  Del resto i cognomi che si spartiscono i bottini e  fanno politica  illegittima  contro l’opposizione  sono tutti, tutti meridionali.  Una completa sparizione  di ogni briciola   dell’etica,  di responsabilità, di s enso di adempiere a un dovere;  un’assoluta sordità morale che sale  fino al Colle e al suo mutismo davanti allo scandalo immane che esibisce l’Ordine Giudiziario, e fa’ paura.
Ovviamente  si comincia a vedere da fuori a cosa porta questa auto-promozione, auto-governo ed auto-assoluzione della magistratura.
E capisco, adesso, anche perché i leghisti come Giorgetti, il governatore Fontana  e  in genere i governatori del Nord siano favorevoli al MES e vorrebbero utilizzarlo: rivelazione datami con toni scandalizzati da Mitt Dolcino,  che chiama questi avversari di peso a  Salvini come “i pretoriani dell’euro tedesco”.
https://www.mittdolcino.com/2020/05/20/la-lega-nord-ecco-a-voi-i-pretoriani-delleuro-tedesco/
Non   ci si deve scandalizzare, si deve capire.   Fin dal principio   la Lega di Salvini premier  è stata distinta, persino con una sede diversa, dalla Lega Nord.  Salvini era   per l’Italia come patria. Ora,  fallito il progetto patriottico, è  naturale che emerga   di nuovo l’altro progetto: autonomismo, magari secessionismo, prendere in fretta le distanze da un Sud ormai marcito come una  gamba in gangrena.  In politica le sconfitte hanno conseguenze.
Bisogna leggere l’intervista che  l’Huffington Post ha fatto a Pagliarini,  leghista della prima ora, ultraliberale, che fu ministro del Bilancio nel breve  governo Berlusconi del 1994.
Proprio perché  estremista,  la sua posizione ha il merito della chiarezza.
Domanda:
 il Mes presenta diversi rischi. Il primo: le condizionalità non ci sono oggi ma potrebbero esserci in futuro.
Risposta: Più condizionalità ci sono, più sono a favore.
Addirittura. A favore della Troika, quindi?
“Magari venisse la Troika. E magari l’avessimo avuta ai tempi di Paolo Cirino Pomicino. Non avremmo avuto un esercito di dipendenti pubblici in pensione dopo una manciata d’anni di servizio.
E “…per citare Marco Vitale, non abbiamo mai risolto le nostre ‘piaghe bibliche’: corruzione, burocrazia, rapporti di lavoro arcaici, lavoro nero, giustizia lenta, criminalità, evasione fiscale.
Da cui si deduce: il Nord, col MES,  e dato il suo collegamento industriale con la Germania, ritiene che ce la farà. Il Nord sente che può restare nell’Euro, senza il Sud e le sue piaghe   dispendiose  che il governo più esclusivamente meridionale della storia sta già aggravando.
Il MES sarà  lo strumento per una secessione di fatto, mentre il Sud precipiterà nel  default. Qualcuno avverta i Marattin, i Gualtieri: MES è secessione.

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