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lunedì 10 febbraio 2020

Video blog di Claudio Messora - 5G: QUALE FUTURO? Integrale Torino, 25 gennaio


Il 25 gennaio scorso i cittadini di Torino sono scesi in piazza Castello per partecipare alla manifestazione organizzata da Assemblea Stop 5G Torino e Codarem (Comitato per la Difesa dalle Radiazioni Elettromagnetiche) Val di Susa. Questo è il video integrale della manifestazione, girato e montato da Silvio Marsaglia, con le riprese audio in presa diretta di Audiogenetix.
Hanno preso la parola sul palco Cinzia Trentanelli, Assemblea Stop 5G Torino; Ugo Mattei, giurista e Presidente Comitato Rodotà Difesa Beni Pubblici e Comuni; Marina Pittau, Sindaco di Mattie (To); dott. Marina Pastena, Vicepresidente della sezione ISDE di Torino; Roberto Romeo, danneggiato da elettrosmog; Stefano Bertone, avvocato....

Perché Torino? Perché Torino è città sperimentale per il 5G, ma ancora non si conoscono gli effetti sulla salute e sull’ambiente di questa nuova tecnologia. Il focus è il principio di precauzione presente nella nostra Costituzione, ovvero il diritto di autoproteggersi. A Bruxelles, le istituzioni hanno detto chiaramente che non sperimentano sulla pelle dei propri cittadini tecnologie prive di studi sulla salute: perché per gli italiani non deve valere lo stesso principio? Siamo solo cavie?
Hanno aderito all’iniziativa Alleanza italiana #STOP 5G; Riprendiamoci il Pianeta; Pronatura; Comitato Spontaneo “5G: informiamoci!” Chieri.

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Grazie a voi abbiamo costruito il primo studio, a Milano. Ci vorrà un po’ di rodaggio, ma già da subito siamo operativi e iniziamo a trasmettere. Vogliamo costruire la nuova informazione: l’alternativa al mainstream, ma soprattutto una tv che sia dei cittadini. Avrà un palinsesto, andrà tutta in diretta, si potranno rivedere i programmi, andrà anche sul digitale terrestre. Sarà di tutti e per tutti. E cambierà definitivamente le regole del gioco.
Adesso bisogna raccogliere la prossima sfida: dimostrare che siamo in grado di sostenere le spese vive, ogni mese. Ci sono 5 persone a Milano, 4 a Roma e alcune altre in telelavoro. Poi ci sono gli affitti, i servizi, le utenze, i materiali che si consumano, quelli ancora da comprare e tanti conduttori liberi e intelligenti da coinvolgere nel progetto. In televisione, per fare una sola puntata alla settimana ci vogliono decine di giornalisti e decine tra tecnici e registi. Ogni mese, per una sola trasmissione spendono centinaia di migliaia, se non milioni di euro. Byoblu costa solo 30 mila euro al mese. Come ci riusciamo? Lavoriamo con passione, dalla mattina alla sera, e non sprechiamo nulla.
Per continuare ad essere liberi e crescere, la nuova televisione dei cittadini essere sostenuta da te, e solo da te. Sei pronto a fare la tua parte? Sappiamo che non è facile, ma siamo centinaia di migliaia di persone a guardare ogni giorno Byoblu. È venuto il tempo di dimostrare che il desiderio di cambiamento non è soltanto una parola, ma una volontà di ferro.
Abbiamo già fatto tanto. È un’impresa storica. Trecentomila iscritti su Youtube, centinaia di migliaia sugli altri social network. Nessuno ne parla. Questa è la dimostrazione che siamo veramente liberi.
Che altro ti serve? Aiuta la nuova televisione dei cittadini a trasmettere anche questo novembre. Questa volta, la tua generosità sarà ricompensata.
Grazie!
Claudio Messora

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