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giovedì 23 gennaio 2020

Per l' AD di FCA, Manley: «Con la mobilità elettrica calerà l’occupazione... nell’automotive e nel suo indotto in Europa>>»



Per l’ad Fca, le nuove tecnologie hanno meno componenti e sono più semplici. Pesanti effetti negativi anche sui fornitori. «Il problema non riguarda soltanto l’industria»...!

Il progressivo passaggio alla mobilità elettrica avrà un impatto «significativo» (leggi: negativo) sull’occupazione nell’automotive e nel suo indotto in Europa, perché il motore elettrico ha «meno componenti» rispetto al tradizionale motore a combustione interna, a benzina o Diesel che sia. Lo dice, a Bruxelles, Mike Manley, ad di Fca e presidente dell’Acea, l’Associazione europea dei costruttori...

Michael (detto Mike) Manley a Bruxelles
Michael (detto Mike) Manley a Bruxelles
Nei sistemi di propulsione elettrici «ci sono meno componenti — prosegue il 56enne ingegnere e manager inglese, dal 2018 al vertice di Fiat Chrysler Automobiles — e, in alcuni casi, la costruzione è più semplice rispetto ai motori a scoppio. Questo significa che, nel tempo, ci sarà una dispersione di lavoro». Stesso declino per l’indotto: di molti dei componenti che oggi provengono da fornitori esterni «non ci sarà più bisogno».
Mike Manley, ad FCA e presidente ACEA
Mike Manley, ad FCA e presidente ACEA
«Ho visto qualche rapporto in Europa — continua l’analisi di Manley — che già prevede il potenziale impatto sui posti di lavoro totali: posso dire che è molto significativo». Non solo: sempre in Europa, alla riduzione/semplificazione dei processi si sommerà la «migrazione industriale verso Paesi dove il costo del lavoro è più basso». Perché, spiega il manager, «il costo della nuova tecnologia oggi non è basso e prima che raggiunga il livello del motore a scoppio dovranno passare molti anni. Anche questo va messo sulla bilancia».
Mike Manley
Mike Manley
Un groviglio di problemi tecnologici e sociali che, secondo Manley, non riguarda soltanto l’industria: «Occorre prendere atto dell’ampiezza del fenomeno». Come dire: anche gli Stati, i governi, devono fare la loro parte con politiche industriali gli effetti negativi della transizione alla mobilità a zero emissioni. Secondo la Commissione Europea il settore automotive dà lavoro, direttamente e indirettamente, a 13,8 milioni di europei, il 6,1% dell’occupazione totale nell’Ue.


https://motori.corriere.it/motori/attualita/20_gennaio_23/manley-con-mobilita-elettrica-calera-l-occupazione-e1658db0-3dbf-11ea-a1df-03cb566fb1c9.shtml

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