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giovedì 24 gennaio 2019

Antonio Socci a Mattarella: “I nazionalismi portano guerra e bombe? La Serbia è stata bombardata da lui e D’Alema”



Su TGCOM24 del 
Mattarella: “L’orrore di Auschwitz è un virus pronto a risvegliarsi”.

L'intero articolo:
https://www.tgcom24.mediaset.it/politica/mattarella-l-orrore-di-auschwitz-e-un-virus-pronto-a-risvegliarsi-_3187559-201902a.shtml ============================================================

La risposta "preventiva" di Antonio Socci del settembre 16, 2018:

Il giornalista cattolico (vero) Antonio Socci sbugiarda il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “I nazionalismi negli euroscettici portano guerre è bombardamenti”. Ma chi ha causato bombardamenti e guerre, non sono i populisti, gli euroscettici, i socialisti, bensì i cosiddetti democratici ed europeisti. Il giornalista ricorda che a bombardare la Serbia nel 1999 fu il premier Massimo D’Alema, ed il vicepresidente del consiglio era Sergio Mattarella.

Dimenticanze – La presidenza della Repubblica dovrebbe star fuori da questo dibattito politico e tranquillizzare il mondo sulla saldezza della nostra democrazia e sull’ affidabilità dell’ Italia, esigendo rispetto per il nostro Paese. Non lanciare l’ allarme sul presunto nazionalismo degli eurocritici che porta alle guerre e ai bombardamenti. Quali guerre e quali bombardamenti? Non risulta che Salvini abbia mai dichiarato guerre o mandato bombardieri. Invece fu il governo D’ Alema che nel 1999 coinvolse l’ Italia nell’ intervento militare contro la Serbia partecipando al bombardamento di Belgrado (la prima capitale europea bombardata dopo la seconda guerra mondiale). Il vicepresidente del Consiglio di D’ Alema era Sergio Mattarella:.
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Quell’ evento bellico deve essere stato dimenticato. Come molti altri. Oggi si ripete che da 70 anni i Paesi europei non conoscono più la guerra. Sottinteso: prima che arrivassero i sovranisti come Salvini si viveva in un paradiso terrestre e ora si rischiano conflitti. Ma è una fake news. Oltre alle citate guerre che, con molte migliaia di morti, hanno smembrato la ex Jugoslavia, negli anni Novanta (e l’ Europa non ha certo giocato un ruolo pacificatore), c’ è la recentissima guerra alla Libia del 2011, fortemente voluta da Inghilterra e Francia. Una guerra sciagurata che ha trasformato quel Paese in una polveriera e ha spalancato la strada all’ emigrazione di massa.
È curioso che Emmanuel Macron, in un tweet del 30 agosto, abbia scritto: «Viviamo da 70 anni in un miracolo: non c’ è più la guerra in Europa». Ha dimenticato soltanto dieci anni di guerra in Jugoslavia e l’ Ucraina. Ma anche le guerre che i Paesi europei hanno fatto fuori dall’ Europa, come la Libia appunto, e soprattutto la guerra della Francia in Algeria (1954-1962). C’ è poi il conflitto dell’ Olanda in Indonesia, che coinvolse pure la Gran Bretagna (1945-1949), la guerra delle Falkland fra Gran Bretagna e Argentina (1982), le due guerre «mondiali» all’ Iraq (1991 e 2003) e quella all’ Afghanistan (2001). E ci sarebbe da riflettere sui paesi europei e tutte le sanguinose guerre africane, dal Congo al Ruanda, fino alla recentissima guerra in Siria. Settant’ anni di pace?

Di Antonio Socci


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