Verranno riviste le liberalizzazioni di Monti. Una battaglia iniziata nel 2013 per M5s per tutelare chi lavora nei centri commerciali. I commercianti: sì al dialogo.
ROMA
Verranno riviste le liberalizzazioni di Monti sugli orari di apertura degli esercizi
commerciali. Lo afferma Michele Dell'Orco (M5S), sottosegretario alle Infrastrutture e
ai Trasporti."Come definito in una riunione tra M5S e Lega, insieme a Davide Crippa e
Barbara Saltamartini, in commissione Attività produttive è stato definito l'iter per
rivedere le liberalizzazioni di Monti sugli orari di apertura degli esercizi commerciali. Si
verranno definite nelle prossime settimane". Due le proposte di revizione della disciplina
degli orari dei negozi presentate in Commissione attività produttive alla Camera: una ha
come primo firmatario Barbara Saltamartini (Lega), l'altra Davide Crippa (M5s). Nella
versione a firma Saltamartini sono le regioni, sentiti gli enti locali, a mettere a punto il
calendario ma le uniche deroghe concesse sono quattro domeniche di dicembre e altri 4
giorni (fra domeniche e festivi) nel corso di un anno. Nella versione M5S spetta sempre
alle regioni stabilire le nuove regole prevedendo dei turni fra i negozi che però non
potranno essere aperti per più di una domenica al mese....
Tra le proposte all'esame dei deputati, c'è poi anche un provvedimento a firma di
Gianluca Benamati (Pd) che riproduce il testo unico, e dunque sul quale si era
registrato un consenso trasversale, approvato nella scorsa legislatura proprio a
Montecitorio.
Protestano le opposizioni. "Lega e M5S oggi hanno lanciato la controriforma sugli orari
dei negozi. Vogliono tornare a chiusure domenicali e orari controllati. Per servire una
parte della lobby dei commercianti, danneggeranno milioni di consumatori, manderanno
in fumo migliaia di posti di lavoro e costringeranno a chiudere i negozi che vogliono
lavorare di domenica. E faranno un gigantesco regalo alle multinazionali straniere del
commercio online. Un'altra misura ammazza crescita che combatteremo in ogni
modo" afferma Andrea Mazziotti di +Europa.
Dagli imprenditori sì al dialogo. "Apprendiamo con soddisfazione la presentazione in
Commissione Attività Produttive della proposta di legge della Lega che disciplina gli orari
di apertura degli esercizi commerciali. Era tempo di dare un segnale a migliaia di italiani,
imprenditori e lavoratori, che aspettano un intervento correttivo sulla deregulation
totale
oggi in vigore". Così Confesercenti in una nota. "Le liberalizzazioni delle aperture delle
attività commerciali, introdotte dal governo Monti a partire dal primo gennaio 2012,
avrebbero dovuto dare una spinta ai consumi, grazie all'aumento delle opportunità di
acquisto per i consumatori. Ma che non sembra essersi trasformato in acquisti reali: nel
2017 le vendite del commercio al dettaglio sono state inferiori di oltre 5 miliardi di euro
ai livelli del 2011, ultimo anno prima della liberalizzazione". "È importante, a questo
punto, arrivare ad una revisione dell'attuale regime con una norma condivisa e
sostenibile. Noi non chiediamo di stare chiusi sempre, ma di restare aperti solo quando e
dove necessario, come ad esempio nelle località turistiche", conclude Confesercenti.
"E' importante che si sia avviato l'esame parlamentare dei disegni di legge in materia di
regolazione delle aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali.
Confcommercio auspica che ci sia una fase di dialogo e di ascolto per affrontare il tema
nel merito evitando gli errori del passato con l'obiettivo di tenere insieme le esigenze di
servizio dei consumatori, la libertà delle scelte imprenditoriali e la giusta tutela della
qualità di vita di chi opera nel mondo della distribuzione commerciale": questo il
commento di Confcommercio-Imprese per l'Italia alla proposta della Lega sulle aperture
domenicali.---
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