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lunedì 6 agosto 2018

PER NON DIMENTICARE: attraverso le parole di Fidel Castro, il crimine compiuto a Hiroshima e Nagasaki



Marzo 2012: Fidel Castro incontra a Cuba alcuni sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.
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Con le sue parole possiamo cogliere appieno il significato del crimine genocida compiuto a Hiroshima e Nagasaki. L’unico bombardamento nucleare conosciuto dall’umanità. E il ruolo nefasto per la pace mondiale giocato dai guerrafondai statunitensi in combutta con il gendarme NATO



di Fabrizio Verde
 
Il 6 agosto del 1945, alle 8.15 del mattino, il bombardiere statunitense Enola Gay partito da Tinian una grande isola che ospita diverse basi aeree dell’USAAF nell’arcipelago delle Marianne, scarica sulla città giapponese di Hiroshima la prima bomba atomica della storia a essere utilizzata in guerra. Tre giorni dopo sarà il turno di Nagasaki. I due micidiali ordigni fecero un numero di vittime mai accertato, oltre a produrre danni fisici e psicologici per tutta la vita ai sopravvissuti, i cosiddetti ‘hibakusha’. 

Nel 73° anniversario di questa tragedia che ha segnato la storia dell’umanità e sancito la fine della seconda guerra mondiale, con gli storici ancora divisi sul fatto che questo atto brutale sia stato effettivamente necessario per chiudere definitivamente il conflitto, proponiamo alcuni frammenti tratti da discorsi del Comandante Fidel Castro. 

Con le sue parole possiamo cogliere appieno il significato del crimine genocida compiuto a Hiroshima e Nagasaki. L’unico bombardamento nucleare conosciuto dall’umanità. E il ruolo nefasto per la pace mondiale giocato dai guerrafondai statunitensi in combutta con il gendarme NATO...
  

Ma la specie umana e il pianeta sono a rischio permanente mentre tali armi, moltiplicate in quantità e potenza esplosiva, rimangono nelle mani di pochi paesi. Per questo risulta urgente e necessario giungere a un completo disarmo nucleare. 

Discorso pronunciato nell’Atto Centrale Nazionale per il XXV Anniversario dell’Assalto alla Caserma Moncada e Carlos Manuel de Céspedes, Ciudad Escolar 26 luglio Santiago de Cuba, 26 Luglio 1978:

«Come possono parlare di diritti umani i dirigenti di uno Stato le cui agenzie di intelligence hanno organizzato attentati contro i leader di altri paesi, i cui eserciti hanno hanno lanciato in Vietnam quantità di esplosivi centinaia di volte equivalenti alle bombe fatte esplodere su Hiroshima e Nagasaki, e assassinato milioni di vietnamiti senza nemmeno degnarsi di chiedere scusa a qualcuno e risarcire altri; uno Stato che tradizionalmente è intervenuto in America Latina e sottomette i popoli di questo continente al suo giogo sfruttatore, e per la cui responsabilità muoiono ogni anno centinaia di migliaia di bambini per fame e malattie?».


Riflessione: «Bush si aspetta tutto da uno zambombazo», 25 maggio 2007:

«Non si può mai essere d’accordo, in qualsiasi tipo di guerra, con atti che sacrificano civili innocenti. Nessuno può giustificare gli attacchi dell’aviazione tedesca contro i cittadini britannici nella Seconda Guerra Mondiale, né i migliaia di bombardamenti sule città tedesche distrutte sistematicamente al culmine del conflitto, né le due bombe atomiche che in un atto di puro terrorismo contro anziani, donne e bambini gli Stati Uniti hanno fatto esplodere su Hiroshima e Nagasaki».

Riflessione: «La NATO, gendarme mondiale», 21 novembre  2010:

«La NATO, uccello rapace covato nella sottana dell’impero yankee, dotato anche di armi nucleari tattiche che possono essere più distruttive di quelle che hanno cancellato la città di Hiroshima, è impegnata per conto degli Stati Uniti nella guerra genocida in Afghanistan, più complicata rispetto all’avventura in Kosovo e la guerra contro la Serbia, dove hanno massacrato la città di Belgrado e sono stati sul punto di soffrire un disastro se il governo del paese avesse reagito con fermezza, piuttosto che fare affidamento nelle istituzioni della giustizia europea a L’Aia». 




Marzo 2012: Fidel Castro incontra a Cuba alcuni sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki

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