Alla Messa, un’amica mi dice: “Nessun aiuto dall’Unione Europea per la Grecia devastata. Ma solo ieri Bruxelles era pronta a stanziare 6 mila euro per ogni africano che l’Italia accetti di prendersi. Quindi i soldi ci sono. Perché non per i greci?”.
Anzi: il Fondo Monetario non solo non dà un dollaro, ma anzi ha incitato Atene a “tener fede ai suoi impegni”, ossia a obbedire alle aggravate misure di austerità che le sono state imposte per tutti i prossimi 30 anni.
Un altro lettore nota in questa faccenda il doppio standard che l’ideologia mainstream adotta: “I greci devono espiare le colpe di loro governanti, gente corrotta, pigra eccetera. Ma scusate, i governi africani invece sono celebri per la loro onestà e rettitudine? Perché gli africani sono degli di pietà e i greci no? Perché siete razzisti di m.”.
L’esibizione sfrontata della doppia morale...
Fra i cattolici che hanno reagito protestando alla copertina di Famiglia Cristiana con Salvini “Vade retro Satana”, molte proteste erano di questo tipo: “Mario M: ” Quando il Pd promuoveva matrimoni omosessuali, eutanasia, liberalizzazione delle droghe, affidamento di bambini a coppie omosessuali, abolizione della legge 40, nessuno di voi ha mai paragonato un politico a Satana.. Invece ora che vi stanno togliendo il business dei migranti.. Il fumo quello vero di Satana esce fuori dalla vostra redazione…”
Giuseppe R. “Per i politici che vogliono adozioni gay matrimoni gay introduzione gender negli asili o quelli che vogliono abolire l’obiezione di coscienza per gli aborti ,non avete messo nessuno di quelli in prima pagina con il vade retro Satana …”.
Lettori credenti sono ovviamente più sensibili ed urtati dalla doppia morale, avendo più presente la frase del Vangelo: “Guardi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che hai nell’occhio tuo”. Ma ormai l’uso politico del doppio standard contro l’attuale governo è così macroscopico e svergognato, esibito e senza scrupoli, da essere notato come un fenomeno generale, continuo, totale – impressionante e pauroso.
Tutta l’opposizione, di “sinistra” e di “destra” (globalista) , sono concordi nell’urlare indignazione per le “lottizzazione” e le nomine “nei posti di potere”, alla Rai come altrove: ossia nell’indignarsi per ciò che le “sinistre” hanno fatto, quando sono state al governo, in modo totale e senza alcuno scrupolo di garanzia delle minoranze.
Il capo dello Stato Mattarella ha parlato di “Far West e barbarie che deve suscitare indignazione” a proposito del fatto della bambina zingara colpita, forse per caso, da un fucile ad aria compressa. Molti han dovuto notare che il presidente non ha espresso alcun allarme né indignazione per Pamela fatta a pezzi dai nigeriani a Macerata, né per la banda di venezuelani che nel giugno 2015 tranciarono col machete un braccio – riattaccato dopo 8 ore d’intervento – ad un controllore delle Ferrovie Nord che li aveva trovati senza biglietto (a proposito: i giudici d’appello hanno ridotto la pena criminali, non riconoscendo l’aggravante dei futili motivi); più in generale, se voleva applicare il termine “Far West”, avrebbe potuto applicarlo alle condizioni di terrore, violenza e minaccia che stranieri senza biglietto fanno regnare nei treni ormai abitualmente, aggredendo il personale, molestando e qualche volta stuprando le donne, onde ormai ogni viaggio specie in ore notturne diventa un incubo per personale e viaggiatori.
Magari potrebbe chiamare “Far West” il caso sempre più frequenti di poveri vecchietti che, tornando all’appartamentino nella casa popolare, lo trovano occupato da giovani minacciosi marocchini; o delle bande di extracomunitari che abbattono le porte ed occupano appartamenti non loro.
Il presidente pare avere una sensibilità etica e sociale molto selettiva: sensibilissima ai pallini ad aria compressa, ma insensibile ai machete e ai tagliatori professionali di corpi umani. E’ una selettività morale comune a tutta l’area “progressista”, che in queste stesse ore vediamo partecipare (coi suoi media) a dipingere ogni episodio di teppismo spicciolo come “razzismo bianco” eccitato, ovviamente, da Salvini. L’ultimo mentre scrivo (stasera i tg ne scoveranno altri) è la giovane atleta Daisy Osakue, fatta segno al lancio di un uovo da parte di tizi in auto a Moncalieri: un gruppetto di teppisti che già nei giorni scorsi era stato segnalato ai carabinieri per lancio di uova contro un pensionato, e poi “tre donne bianche che uscivano da un ristorante”.
Ebbene: Matteo Renzi ha immediatamente scritto che la ragazza è “stata selvaggiamente picchiata da schifosi razzisti”.
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#DaisyOsakue è una campionessa italiana. Ieri è stata selvaggiamente picchiata da schifosi razzisti. Gli attacchi contro persone di diverso colore della pelle sono una EMERGENZA. Ormai è un’evidenza, che NESSUNO può negare, specie se siede al Governo. Italia, #torniamoumani
02:47 – 30 lug 2018
Il sindaco di Moncalieri (dove abita la ragazza), intervistatissimo, proclama che Salvini “deve dire da che parte sta”, e che è colpa di Salvini se c’è “questo clima”. Insomma ripete la parola d’ordine.
Nessuno aveva chiesto da quale “clima” vengono le violenze degli extracomunitari sui treni, l’impunità di cui godono gli spacciatori nigeriani e i venezuelani.
Certo un premio speciale per impudenza va ad un “liberista”, Oscar Giannino (lo pseudo-laureato di Chicago): nel ministero dell’economia e finanza si doveva cambiare la squadra dei burocrati, che erano tutti stati messi lì da Giancarlo Padoan e stanno remando contro i progetti del governo – il ministro Tria li ha lasciati ai loro posti, qualcuno nella maggioranza l’ha criticato. Oscar Giannino proclama: “Tria e il Quirinale devono difendere ad oltranza l’autonomia e l’indipendenza della Pubblica Amministrazione!”. E s’è scagliato contro “il linguaggio da epurazioni e purghe” che si userebbe nella maggioranza contro i burocrati .”La Pubblica amministrazione indipendente va difesa dai Partiti”.
Qualcuno ha tirato fuori un video – datato 2013 – dove .lo stesso Oscar Giannino urlava esattamente il contrario : “Il problema è la Ragioneria dello Stato, il Tesoro. Chi vince le elezioni deve mandarli a casa. Ogni tanto ci vuole un colpo di mano”.
Ma qui siamo ancora, in fondo, nel pittoresco.
Tanto antifascista da essere antisemita
Il rabbioso, allucinante, smodato e delirante linciaggio subito da Marcello Foa da parte della “sinistra” che vuole sbarrargli la presidenza Rai – e ridicolmente ha fatto appello a Berlusconi perché gli faccia votare contro in Commissione: proprio loro che han sempre detto per anni che Berlusconi non deve ingerirsi nella tv di Stato, perché la le sue tv private – ha però preso rapidamente un’altra, sinistra piega. Manifestazioni di odio e di volontà omicida che hanno avuto il loro apice in un tweet di tale Daniela Coli, che si dichiara “docente di storia della filosofia politica –Università di Firenze”.
E’ questo:
Qua mi pare che l’abito del “doppio standard” abbia fatto una completa circonferenza, una rivoluzione e uno spaventoso giro della morte, arrivando al suo opposto speculare: questa signora, poiché si sente “in lotta contro il razzismo” (di Salvini), si ritiene moralmente autorizzata a incitare all’odio razziale contro Foa, che lei crede “fascista” (è chiaro che non ne ha mai letto un articolo); tanto da violare impunemente il tabù sacrale dell’antisemitismo: lei può essere antisemita perché è, lei, antifascista. Mentre Foa secondo lei lo è, e dunque gli augura di finire “bruciato in una stufa” come Ettore Ovazza, un banchiere ebreo fascista, ucciso nell’ottobre del 1943 da SS, che poi fecero sparire il cadavere bruciandolo in una stufa di una scuola. Lei è “contro ogni violenza” e “per l’accoglienza degli immigrati”, ergo si può augurare l’omicidio di Foa – che, insisto, non conosce,e di cui ha sentito parlare i media solo da tre giorni. Lei può esprimere odio, perché accusa Salvini di “spargere odio” e presume che anche Foa, in quanto indicato dalla Lega alla presidenza Rai, sparge odio. Ovviamente si macchia di tutti i crimini morali che attribuisce ai fascisti: incitamento alla violenza, all’odio razziale, alla persecuzione antisemita – per antifascismo. Partecipa alla “lotta antifascista” indetta dalle sinistre.
La pericolosità di questi rigurgiti di “moralità” deve essere sottolineata, perché se ne trovano purtroppo tanti nei cosiddetti social: un consigliere comunale altoatesino che per schierarsi al fianco della giovane atleta nera di cui sopra, auspica che Salvini finisca appeso per i piedi:
E’ fin troppo evidente che costoro si rifanno ai modelli della guerra partigiana, e sognano di ripeterla – con l’appoggio delli superiori, dal Colle a Renzi alla Boldrini. Senza alcuna remora o scrupolo, sono per la guerra civile contro il voto del popolo italiano: dunque si chiamano “democratici”.
Offro questi esempi, l’ultimo in particolare, ai tanti che ho incontrato nella vita i quali mi hanno detto e mi dicono: “Non ho bisogno, io, di credere in Dio per essere un uomo morale. Non m i occorre che “Qualcuno mi deti i comandamenti. Non ho bisogno come te di avere paura di un castigo eterno, io: so da me come comportarmi secondo giustizia”. Qui si vede che, senza timor di Dio, senza mai fare un esame di coscienza, uno finisce per adottare come umanità, giustizia, bontà, il loro contrario: la disumanità, l’omicidio. Senza agganciare la morale al timor di Dio, a questo si arriva, ad essere criminali ritenendo di promuovere e lottare per il Bene.
Fino alla sovversione e al rovesciamento speculare delle stesse nozioni di ciò che è “bene” e “male”. Mi hanno girato le osservazioni di un giovane brasiliano, dottor Almir Favarin, che si dichiara “teologo e psicanalista”:
“Viviamo in un momento in cui vogliono che i preti si sposino ma che le coppie sposate divorzino come nulla fosse. Vogliono che gli eterosessuali abbiano rapporti senza compromessi e senza il matrimonio, ma vogliono che le coppie gay si sposino nella chiesa. Vogliono che le donne abbiano corpi maschili e si vestano come uomini e assumano ruoli maschili. Vogliono che gli uomini diventino “fragili”, delicati, come se fossero donne. Un bambino con solo cinque o sei anni di vita ha già il diritto di decidere se vuole essere uomo o donna per tutta la vita, ma un minorenne per legge, non può rispondere per i suoi crimini. Non c’è spazio per i pazienti negli ospedali, ma c’è l’incoraggiamento e sponsorizzazione per coloro che vogliono cambiare sesso. C’è consulenza gratuita per coloro che desiderano lasciare l’eterosessualità e vivere l’omosessualità, ma non v’è alcun sostegno per coloro che vogliono lasciare l’omosessualità e vivere la loro eterosessualità e se cercano di farlo, è crimine. Essere pro-famiglia e religione è dittatura, ma urinare sulla croce è la libertà di espressione. Se questa non è la fine dei tempi, deve essere almeno la prova generale…”.
Infatti per un credente in questo consiste il Regno dell’Anticristo, precisamente: che non arriverà come un Hitler in uniforme militare, ma come un altrjista, un infermiere e e risanatore, uomo pieno di bontà e giustizia. I cui seguaci, per bontà, dovranno bruciare nelle stufe i “fascisti ebrei”, appendere per i piedi quelli che non vogliono l’accoglienza, selezionare i razzisti ed eliminarli.
Perché, ne sono convinto, i progressisti nemmeno posssono capire di cosa si stupisce Favarin: tutto ciò che a lui sembra strano non è forse il bene, la libertà, la tolleranza, l’apertura?
(anche contro Foa, in fondo, di cosa lo si rimprovera? Di aver espresso chiare opinioni su Mattarella, sulle ONG, su Putin: quello che è un esempio di onestà intellettuale e coraggio lo squalifica, agli occhi dei “buoni”, dei “tolleranti di tutte le opinioni”. Preferiscono infatti chi non esprime opinioni, i furbastri che si conformano all’andazzzo del potere – il regno dell’anticristo sarà anche la dittatura compiuta dei Sepolcri Imbiancati).---
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