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giovedì 2 novembre 2017

Catalogna, ordinata detenzione per Junqueras e 7 ministri del Govern. Chiesto mandato d’arresto europeo per Puigdemont

Catalogna, ordinata detenzione per Junqueras e 7 ministri del Govern. Chiesto mandato d’arresto europeo per Puigdemont

PS: Penso che la Procura Spagnola dovrebbe più opportunamente indagare su certe malversazioni della famiglia regnante.
 D'altronde quando un movimento secessionista si mette in moto ( basta ripensare al Risorgimento italiano, non si può arrestare né con la galera, né con le pubbliche esecuzioni). La Catalogna non è mai stata veramente Spagna. La Spagna la invase e la conquistò alla fine del '700 con l'esercito, più o meno quello che faceva con tutte le terre in cui metteva piede, sempre con feroci repressioni. Durante il franchismo, assieme ai paesi baschi, lottarono duramente per ribellarsi alla dittatura e ai carri armati. La Spagna è sempre la solita, e i popoli acquisiti con le armi hanno tutto il diritto a volersi sganciare da Madrid.
umberto marabese
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L'ex presidente e quattro ex componenti dell'esecutivo non si presentano e restano a Bruxelles. Intanto alla Audiencia Nacional di Madrid la procura chiede la detenzione preventiva senza cauzione per tutti i membri del Govern catalano accusati di "ribellione". Rimandata al 9 novembre l'udienza dei membri del Parlamento.
La giudice della Audiencia Nacional Carmen Lamela ha ordinato l’arresto immediato del vicepresidente Oriol Junqueras e di sette ministri del Govern catalano destituito del President Carles Puigdemont. Si tratta di  Jordi Turull (presidente), Raül Romeva (Esteri), Josep Rull (Territorio), Carles Mundó(Giustizia), Meritxell Borràs (Cultura), Joaquim Forn (Interni) e Dolors Bassa (Lavoro): sono tutti accusati di ribellione, sedizione e malversazione di fondi pubblici in relazione all’organizzazione del referendum in Catalogna il primo ottobre scorso. E saranno tutti portati immediatamente in carcere, a Soto del Real, scrive El Pais. L’unico a non finire in prigione è Santi Vila, che è stato l’unico a rispondere alla domande dei giudici per 40 minuti. Soltanto a lui è stato concesso il rilascio in libertà condizionata su pagamento di una cauzione di 50mila euro....

La giudice ha così accolto la richiesta della procura sui membri del governo che si sono presentati in Tribunale, mentre deve ancora decidere sul mandato di arresto europeo contro il Presidente catalano Carles Puigdemont e i suoi 4 ministri che si trovano in Belgio e che oggi, come previsto, non si sono presentati a Madridper essere interrogati. E davanti alla Corte Suprema si sono invece presentati la presidente del Parlament catalano, Carme Forcadell, e gli altri cinque componenti della Mesa del Parlament, Lluís María Corominas, Lluis Guinó, Anna Simó, Ramona Barrufet e Joan Josep Nuet. Ma il giudice Pablo Llarena ha ordinato su richiesta della procura la vigilanza di polizia per Forcadell e per altri cinque indagati, in vista della loro deposizione che è stata rinviata al 9 novembre. I difensori degli imputati hanno chiesto il rinvio per l’esiguità dei tempi concessi, due giorni compreso il festivo del primo novembre, per preparare gli interrogatori...
Puigdemont resta in Belgio insieme agli ex ministri Clara Ponsatí, Antoni Comín, Lluís Puig e Meritxell Serret. Intanto da Bruxelles fonti vicine all’ex presidente fanno sapere che Puigdemont non rilascerà dichiarazioni. Lui e gli ex ministri che si trovano all’estero hanno lasciato martedì l’hotel Charbord nel centro della città e si sono spostati altrove “per motivi di sicurezza”, hanno riferito le fonti, non precisando dove si trovino ora. Il legale di Puigdemont, il belga Paul Bekaert, ha detto ai media olandesi che tenterà di evitare il carcere preventivo per il suo cliente, nel caso sia emesso un mandato d’arresto europeo. Non ha tuttavia precisato se rappresenterà anche gli altri ex funzionari catalani che si trovano in Belgio.
Forcadell, invece, al termine dell’udienza in Corte Suprema ha ringraziato in un tweet chi si è presentato all’Audiencia Nacional. La giudice della Audiencia Nacional Lamela è la stessa che a metà ottobre aveva ordinato il carcere preventivo per i leader indipendentisti Jordi Sanchez e Jordi Cuixart per presunta “sedizione” per le manifestazioni pacifiche di Barcellona del 20 e 21 settembre.
Tornem cap a casa. Gràcies a tots i totes per la feina, suport i esforç. Tot el suport als Consellers que declaren a l’Audiència Nacional.

Le proteste in Catalogna – E mentre si discute di Govern e Parlament nei tribunali spagnoli, sono migliaia i catalani che si sono concentrati in tutto il paese davanti ai luoghi di lavoro a mezzogiorno per un minuto di silenzio all’appello delle organizzazioni della società civile indipendentista per protestare contro il “processo politico” avviato contro l’esecutivo. Centinaia di persone si sono riunite davanti al Palazzo della Generalità a Barcellona gridando “Puigdemont è il nostro Presidente”, “Llibertat!” e cantando l’inno di Els Segadors, inno nazionale della Catalogna. E una risoluzione adottata oggi dal consiglio comunale di Barcellona afferma che quello del President Puigdemont, in questi giorni ‘in esilio’ in Belgio, è il “governo legittimo” della Catalogna. La dichiarazione è stata approvata per iniziativa del partito Erc del vicepresidente Oriol Junqueras con l’appoggio degli indipendentisti e di Barcelona en Comù del sindaco Ada Colau, eletta con Podemos, e il voto contrario di Pp, Psc e Ciudadanos.----

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