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venerdì 4 agosto 2017

19 Marzo 2011: La Tv Libica, "Colpiti civili". Raid degli alleati in Libia Gli Usa: «Lanciati 110 missili»


(Ap)    











  • PS: <<19 Marzo 2011: Corr
  • iere della Sera 
  • Esteri >>...
  • - LA TV LIBICA: «COLPITI CIVILI»

    - Raid degli alleati in Libia
    - Gli Usa: «Lanciati 110 missili»...

    ...c'è qualcuno che può "provare" giustificare" questo massacro del popolo Libico da parte dei sopra citati con in testa l'Italia?...il figlio di Gheddafi sopravvissuto a sei anni di galera solo per il cognome, ha ragione..."L'italia crede ancora di essere nell'era coloniale...siete ancora dei fascisti...".
    umberto marabese
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     E' guerra: bombardamenti occidentali sulla Libia. L'operazione è stata battezzata «Alba dell'odissea». Alle 17,45 è stata colpito il primo obiettivo militare dai caccia francesi. Poi è arrivata una pioggia di bombe e missili sulla Libia, lanciati da aerei francesi e inglesi e dalle navi Usa. Italia e Canada, gli altri due membri della coalizione internazionale, non hanno ancora preso parte attivamente ai raid. Ma il nostro paese l'Italia sta fornendo un importante supporto logistico attraverso la messa a disposizione di sette basi militari. Muammar Gheddafi non molla ma le forze della coalizione internazionale hanno iniziato a martellare mezzi e postazioni militari libiche: una pioggia di missili dal cielo e dal mare, con un bilancio provvisorio, secondo il regime libico, di 48 morti. Alla una e mezzo di notte (ora italiana) le batterie antiaeree stavano ancora sparando raffiche continue nei cieli sopra Tripoli. Lo hanno riferito testimoni citati dall'agenzia Reuters. Obiettivo dell'incursione sarebbe stato il bunker del Colonnello...

    Nel giorno del summit di Parigi, che ha deciso l'intervento internazionale e all'indomani della dubbia dichiarazione di «cessate il fuoco» del Colonnello, le truppe di Tripoli avevano attaccato Bengasi e minacciato l'Occidente. La risposta delle forze alleate è arrivata. 
    RAID AEREI: NEL MIRINO TANK E DEPOSITI - «Sono in corso raid dell'aviazione francese su obiettivi militari del colonnello Muammar Gheddafi». Così Al-Arabiya, prima emittente a diffondere la notizia nel mondo. Nel corso di questo primo attacco sono stati distrutti almeno quattro carri armati appartenenti alle truppe del Colonnello e, secondo Al-Jazeera, il raid è avvenuto a sud-ovest di Bengasi. Poco più tardi è arrivata la conferma del ministero della Difesa francese: «Colpiti numerosi tank».
    Alle 17:45 ora italiana sono così iniziate le operazioni militari aeree contro le forze libiche leali a Muammar Gheddafi, in una zona di 100-150 chilometri intorno a Bengasi, bastione dei rivoltosi nell'est del Paese. In serata ci sono stati raid aerei anche su Misurata e sono stati bombardati i depositi che contengono le riserve di carburante delle brigate di Gheddafi. Anche due fregate di difesa aerea francesi sono attualmente al largo della Libia: la Jean Bart e la Forbin.
    Libia, abbattuto un aereoLibia, abbattuto un aereo     Libia, abbattuto un aereo     Libia, abbattuto un aereo     Libia, abbattuto un aereo     Libia, abbattuto un aereo     Libia, abbattuto un aereo     Libia, abbattuto un aereo
    NAVI USA COLPISCONO CONTRAEREA A TRIPOLI - Unità della marina americana dispiegate nel Mediterraneo hanno lanciato missili Cruise contro obiettivi in Libia. Lo rendono noto fonti del Pentagono citate da Cnn, precisando che l'obiettivo di questi primi attacchi sono batterie della contraerea schierate nei dintorni di Tripoli. Una nota della difesa Usa ha poi aggiunto che in questi primi attacchi sono stati lanciati 110 missili Tomhawk.
    La marina Usa ha anche schierato tre sottomarini nel Mediterraneo pronti a intervenire. Lo ha detto un responsabile della Difesa Usa. Il responsabile, parlando in condizioni di anonimato, ha detto che i tre sottomarini - tra i quali i mezzi di attacco Newport News e il Providence - sono stati affiancati da due navi della Marina. Sempre secondo la stessa fonte i sottomarini sono equipaggiati con missili Tomahawk. Il Consiglio per la Sicurezza Nazionale statunitense, poco dopo la mezzanotte (ora italiana), ha riferito di ritenere che il sistema di difesa aerea libico sia stato «duramente danneggiato e reso inoperativo». «Al momento è troppo presto per prevedere come Gheddafi e le sue truppe di terra potranno rispondere ai bombardamenti».
    LA TV LIBICA: «COLPITI CIVILI, BOMBARDATA ANCHE SIRTE» - La televisione di Stato della Libia ha annunciato che gli attacchi aerei hanno colpito zone abitate da civili nella capitale Tripoli. La notizia non è stata confermata in maniera indipendente. Testimoni sul posto hanno detto all'Ansa che «è stato colpito nei pressi di Tajoura», sobborgo a poca distanza da Tripoli. Secondo i testimoni alcuni giornalisti stranieri ospitati in un albergo del centro, avrebbero parlato di esplosioni senza precisare esattamente il luogo nè l'intensità. Media libici hanno anche riferito che è stata bombardata Sirte, città natale di Gheddafi e che un jet francese è stato abbattuto. Quest'ultima notizia è stata però subito smentita fonti militari francesi.
    TRIPOLI CHIEDE RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA - Durante la notte, e dopo aver subito un'intera di giornata di bombardamenti, il governo libico ha chiesto di convocare una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri libico. Fonti della sicurezza hanno poi annunciato che Tripoli non aiuterà più i Ventisette a fermare il flusso di immigrati illegali che dalle coste libiche si imbarcano alla volta dell'Europa.
    «RIMPIANGERETE L'INGERENZA» - Il Raìs, prima che scattasse l'attacco, in una lettera indirizzata a Nicolas Sarkozy e a David Cameron, aveva minacciato il presidente francese e il premier britannico, spiegando che le potenze occidentali non hanno diritto di intervenire in Libia e che «si pentiranno» della loro ingerenza. Secondo quanto detto dal portavoce del governo libico, Mussa Ibrahim, la lettera, oltre che ai leader francese e britannico, era indirizzata anche al segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon. Nella missiva Gheddafi scrive che ogni azione militare contro la Libia sarebbe una «un'ingiustizia, una chiara aggressione. Ve ne pentirete se interverrete nei nostri affari interni». «La Libia non è vostra... - prosegue la missiva, citata da Al Jazeera -. Voi non avete il diritto di intervenire nei nostri affari interni. Questo è il nostro paese, non è il vostro paese. Noi non potremmo sparare un solo proiettile contro il nostro popolo». In un'altra lettera inviata a Barack Obama, il leader libico scrive: «Tutto il popolo libico è dalla mia parte, tutti sono pronti a morire per me, io qui sto combattendo contro Al Qaeda, cosa pensa di fare?».
    Gheddafi sfida il mondo
    BATTAGLIA A BENGASI - In serata le forze fedeli a Muammar Gheddafi sono nuovamente avanzate dai quartieri occidentali verso il centro di Bengasi. Lo hanno rivelato forze dei ribelli libici alla tv araba Al Jazeera.
    ARRESTATI 4 GIORNALISTI DI AL JAZEERA - Quattro giornalisti di Al Jazeera sono stati arrestati dalle forze di sicurezza libica nella Tripolitania, la parte occidentale del Paese. Lo riferisce la stessa rete qatariota specificando che si tratta di un britannico, un norvegese, un tunisino e un mauritano. E' stato invece ucciso il giornalista libico Mohammed al-Nabbous, fondatore del canale web Free Libya. Il suo sito, che si chiama anche Libya Al-Hurra, aveva mostrato le conseguenze degli attacchi da parte delle forze di Muammar Gheddafi. Il giornalista è stato colpito da un colpo di un cecchino mentre il colonnello inviava aerei da guerra, carri armati e truppe su Bengasi, la prima città caduta in mano ai ribelli.
    Redazione online
    19 marzo 2011(ultima modifica: 20 marzo 2011)
    © RIPRODUZIONE RISERVATA


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