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domenica 4 giugno 2017

Il terrore in Gran Bretagna e le complicità del Governo britannico

Giornali riportano l'attacco a Manchester
Quello che non si può dire nella campagna per le elezioni in Gran Bretagna è questo. 
Riguarda le cause delle atrocità di Manchester, attentato in cui 22 giovani e adolescenti 
sono stati assassinati da un jihadista in circostanze che sono state occultate per proteggere
 i segreti della politica estera britannica.
Domande critiche: perché il servizio di sicurezza dell'MI5 mantiene dei terroristi "attivi" a Manchester e per quale motivo il governo non ha avvisato il pubblico circa la minaccia con i suoi mezzi? Domande che continuano ad essere prive di risposta, dirottate con la promessa di un "indagine interna".
Il GCIL si prescrive in Gran Bretagna come una organizzazione terrorista che cerca di istituire uno "stato islamico di linea radicale" in Libia ed è parte del più ampio movimento mondiale degli islamisti estremisti ispirati da Al Qaeda.
La pistola fumante, la prova di quanto sopra risale a quando Theresa May fu ministro dell'interno, allora agli jihadisti fu permesso di viaggiare senza ostacoli attraverso l'Europa per reclutare adepti da far partecipare nella "battaglia": in primo luogo per eliminare Muhamar Gheddafi in Libia, poi per affiliarli nei gruppi di Al Qaeda in Siria...

L'anno scorso, l'FBI avrebbe inserito Abedi in una lista di vigilanza di terroristi e l'MI5 ha avvertito che il suo gruppo cercava un "obiettivo politico" in Gran Bretagna e ci si domanda perché non ha fermato la rete al suo interno impedendo a questa di pianificare ed eseguire le atrocità del 22 di Maggio?
Queste domande sorgono per causa di una fuga di notizie dell'FBI che hanno demolito la pista del "lupo solitario" pubblicizzata dopo l'attacco del 22 di Maggio e pertanto l'indignazione ed il panico caratterizzante diretto da Washington, da Londra e dalle teorie di Trump.
Le atrocità di Manchester sollevano il velo sulla politica estera britannica nel rivelare la sua alleanza nefasta con l'Islam radicale, specialmente quello conosciuto come wahabismo e salafismo, di cui il principale custode e finanziatore è l'Arabia Saudita, fornitore di petrolio ed il più grande cliente nell'acquisto di armi della Gran Bretagna.
Guerra in Siria
© REUTERS/ AMMAR ABDALLAH
Il matrimonio fra la Monarchia Britannica e la Monarchia Saudita risale alla seconda guerra mondiale agli inizi della Fratellanza Mussumana in Egitto, quando il principale obiettivo dei britannici era bloccare il panarabismo (il nazionalismo arabo), quel movimento che voleva affermare l'autonomia dei paesi arabi dall'Occidente e controllare le proprie risorse. Una volta schiacciato questo, l'obiettivo anglo-USA è diventato quello della divisione e della conquista.
Secondo il "Middle East Eje", il gruppo dei GCIL era conosciuti come "Manchester Boys", un gruppo di implacabili oppositori di Gheddafi, considerati agli ordini del Ministero degli Interni, si trovavano agli arresti domiciliari ma, quando scoppiò la rivolta anti Gheddafi gli furono restituiti i passaporti e gli venne permesso di imbarcarsi per la Libia. Secondo varie informazioni, questo guppo aveva cercato più volte di assassinare Gheddafi dal 1990 in poi.
Successivamente, nel 2011 Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia approfittarono di una opportunità di "intervento umanitario" per attaccare la Libia. A questo attacco si unì la NATO sotto la copertura di una risouzione ONU per "proteggere i civili". Nello scorso settembre, da una inchiesta della Camera dei Comuni, il Comitato per gli Esteri arrivò alla conclusione che David Cameron aveva portato il paese in guerra contro Gheddafi sulla base di una serie di premesse erronee e che l'attacco aveva portato alla crescita dello Stato Islamico nel Nord dell'Africa. Il comitato definì la descrizione fatta da Obama e da Cameron della situazione in Libia come uno "Shit Show" (uno show di merda). Di fatto Obama fu il protagonista di questo show animato dal bellicismo del suo segretario di Stato, Hillary Clinton, come mezzo per accusare Gheddafi del genocidio contro il suo stesso popolo.
Di fatto l'intervento degli USA, della Gran Bretagna e della Francia, assieme alla NATO, hanno distrutto la Libia come stato moderno. Secondo i registri della NATO, sono state lanciate contro la Libia 9.700 incursioni di cui più di un terzo contro obiettivi civili. Si sono usate bombe a frammentazione e missili con uranio impoverito. Le città di Misurata e Sirte sono state bombardate con un alto numero di vittime fra i civili, di cui molti bambini.
Oltre ad aver fatto nascere lo Stato islamico — l'ISIS aveva già messo radici nell'Iraq dopo l'invasione dell'Iraq fatto da Bush e Blair — e questi islamisti radicali hanno potuto disporre del nord Africa, in Libia, come di una base per le loro operazioni.
Cameron fu celebrato a Tripoli come un "liberatore" dalle moltitudini fra cui si nascondevano molti degli agenti addestrati dalle Sas britanniche ed ispirati dallo Stato Islamico come i "Manchester boys".
Per gli statunitensi ed i britannici il vero crimine di Gheddafi era la sua volontà di indipendenza iconoclasta ed il suo abbandono programmato del petroldollaro, un pilastro del potere statunitense. La sua audacia lo aveva spinto a concepire una moneta africana basata sull'oro, a programmare una Banca Africana ed a promuovere una Unione Economica dei paesi poveri con le risorse sfruttate dall'esterno.
La cosa era intollerabile per gli Stati Uniti che si preparavano a entrare in Africa per corrompere i governi con oganizzazioni associazioni paramilitari.
Dopo la fine atroce fatta fare a Gheddafi, ucciso e sodomizzato, una volta saccheggiate le risorse della Libia, i ribelli si sono diretti verso sud terrorizzando popoli e regioni. (…)
Dopo la Libia, con il pretesto di combattere contro Al Qaeda (che loro avevano creato) le forze anglo-USA e francesi hanno provveduto a prendere il controllo dell'Uganda, del Sudán del sud, del Congo e della Repubblica Centrafricana.
Londra si è avvantaggiata nel fiorente mercato delle armi conquistando posizioni di importante fornitore in tutti i paesi dell'area, grazie alle sue iniziative militari che hanno avuto un grande effetto di propaganda per la vendita dei suoi armamenti.
La Gran Bretagna ha venduto tre bilioni di sterline in armamenti all'Arabia Saudita che questi stanno utilizzando contro lo Yemen dove è in atto un massacro della popolazione civile a cui la Gran Bretagna e gli USA collaborano inviando consiglieri militari ed appoggio logistico.
Le atrocità di Manchester del 22 Maggio sono il prodotto di questa implacabile violenza di Stato in luoghi lontani che, in molti casi è stata sponsorizzata dalla Gran Bretagna. Le vite ed i nomi delle vittime non sono quasi mai conosciute da noi.
Questa verità combatte per essere ascoltata, così come come ha lottato per essere sentita anche quando la metropolitana di Londra è stata bombardata nel luglio del 2005. Occasionalmente, un membro del pubblico aveva rotto il silenzio, come il cittadino londinese orientale che, camminando davanti alle troupe cinematografica ed al reporter di CNN, nella mezzo delle banalità ha esclamato.
"L'Iraq!" ha detto. "Abbiamo invaso l'Irak. Che cosa abbiamo procurato? Avanti, ditelo!"
Ai grandi media che si riuniscono ho assistito, a molte esclamazioni come queste "dell'Iraq" anche presso ospiti importanti e "Blair" è stato preso come da una forma di catarsi per quello che hanno osato non dire professionalmente e pubblicamente.
Tuttavia, prima che invadesse l'Irak, Blair era stato avvertito dalla commissione dei servizi segreti di questo pericolo:
"la minaccia da Al Qaeda aumenterà dall'inizio di tutta l'azione militare contro l'Iraq… la minaccia mondiale da altri gruppi terroristi islamici e gli individui aumenteranno significativamente".
Tony Blair
© AFP 2017/ DANIEL LEAL-OLIVAS
Come Blair ha portato a casa in Gran-Bretagna la violenza "della show di merda" insanguinata da George W. Bush ed a suo in modo da David Cameron, con il sostegno di Theresa May, aggrava il suo crimine in Libia e le sue conseguenze orribili, compreso quelle vittime uccise e mutilate nell'arena di Manchester il 22 maggio.
Quello che si è fatto torna indietro, secondo le aspettative. Salman Abedi ha agito da solo. Era un criminale piccolo, nient'altro. La rete estesa dei terorristi è stata rivelata ma le fonti sono poi sparite. Ma le domande non lo sono.
Perché Abedi era capace di attraversare liberamente l'Europa andare in Libia e di nuovo tornare a Manchester, soltanto pochi giorni prima per commettere il suo crimine terribile?
Era Theresa May a dire che da giorni il MI5 e l'FBI lo avevano seguito come componente di una cellula per una possibile pianificazione di un attacco islamico contro "un obiettivo politico„ in Gran-Bretagna?
Nella campagna elettorale corrente, il leader labourista Jeremy Corbyn ha fatto un riferimento alla vigilanza per "una guerra al terrorismo che è venuta a mancare". Come lui sa, non era mai stata una guerra al terrorismo ma piuttosto una guerra di conquista e di assoggettamento. La Palestina. l'Afghanistan, L'Iraq. La Libia. La Siria. L'Iran sarebbe quello che viene dopo. Prima che ci sia un'altra Manchester, chi avrà il coraggio di dirlo?

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