Fulvio Scaglione.
Crisi diplomatica senza precedenti nel Golfo Persico. Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi ed Egitto hanno rotto i rapporti diplomatici con il Qatar.
Hanno 48 ore gli ambasciatori del Qatar per uscire dai paesi, nel frattempo sono state chiuse tutte le frontiere aeree e terrestri verso la nazione accusata di sostenere organizzazioni terroristiche e di interferenze negli affari interni del confinante Bahrein. Quest'ultimo, in particolare, accusa il Qatar di «incitamento dei media, il sostegno alle attività terroristiche armate e i finanziamenti legati a gruppi iraniani per sabotare e diffondere il caos in Bahrein».
© AP PHOTO/ NABIL AL-JOURANI
Abbiamo chiesto ad un grande conoscitore dell'area come Fulvio Scaglione, ex vice direttore di Famiglia Cristiana e fonte autorevole su diverse testate, di aiutarci a comprendere meglio la decisione e la posta in gioco.
© FOTO: FORNITA DA FULVIO SCAGLIONE
Fulvio Scaglione, giornalista di "Famiglia Cristiana", esperto di politica internazionale
— In parte si. Anche se il viaggio di Trump ha accelerato un percorso che era già iniziato e non avremmo dovuto essere colti di sorpresa più di tanto. Nel viaggio a Riyad, il neo presidente statunitense ha legittimato e dato grande forza a Re Salman. Certo, la politica degli Stati Uniti non è che sia cambiata oggi — il record di vendita delle armi raggiunto da Trump supera il record precedente di cui si può "vantare" l'amministrazione Obama — ma quest'ultimo viaggio è stato un messaggio chiaro al mondo.
— In che senso?
— La causa principale di questa rottura è quindi da ascrivere all'Iran e alla posizione "moderata" del Qatar verso la Repubblica Islamica?
— L'ha sorpresa che anche l'Egitto abbia aderito al blocco contro il Qatar?
— Qatar significa Fratelli Musulmani e quindi no, non mi ha sorpreso.
— In questi anni, e l'Italia ne è chiaro esempio, il Qatar ha conquistato spazi enormi in Occidente grazie ad enormi finanziamenti e investimenti. Che strategia utilizzerà per difendersi da questo blocco imposto dai paesi vicini?
— Innanzitutto, il Qatar non è privo di armi, oltre ai grandi finanziamenti fatti in occidente certo. Ma il colpo è duro e le ripercussioni saranno enormi per il paese. Anche le prossime decisioni della Turchia ci diranno molto da questo punto di vista. Ora è troppo presto per sbilanciarsi.
— E l'Occidente che farà?
— Ecco questa è la vera questione. Che cosa facciamo noi adesso? Assecondiamo quanto ci dice chi più di tutti ha finanziato e supportato quel terrorismo responsabile della destituzione recente del Medio Oriente? Assecondiamo quanto dice il nostro "alleato" saudita e consideriamo valide le sue affermazioni, vale a dire che il Qatar finanzia il terrorismo? E allora come reagiamo? Sanzioniamo, imponiamo embarghi d'armi e commerciali a chi finanzia il terrorismo, cioè il Qatar? Oppure, se non lo facciamo, diciamo esplicitamente che l'Arabia Saudita ha torto? E allora: cosa facciamo verso l'Arabia Saudita e l'esportazione del wahhabismo? Continuiamo ad inondarlo di armi e mezzi magari per una prossima invasione del Qatar oltre che per continuare a massacrare lo Yemen?
— Questo nuovo scontro nel mondo islamico aizzerà ulteriormente il ciclo di attentati in corso in Europa?
L'opinione dell'autore può non coincidere con la posizione della redazione.
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