Barbieri e Magnabosco, in qualità di ad delle due partecipate del Comune di Torino, hanno percepito emolumenti eccessivi, aggirando i tetti imposti dalla legge. Tra le 12 persone a cui la Corte dei conti chiede di risarcire, l'ex vicesindaco Dealessandri. Atti trasmessi alla procura ordinaria
Ammonta a quasi un milione di euro il danno alle casse dello Stato che sarebbe stato provocato dagli stipendi gonfiati di Roberto Barbieri, ex ad di Gtt, passato aSagat, e Maurizio Magnabosco, ai vertici di Amiat, manager voluti da Sergio Chiamparino e Piero Fassino nelle partecipate del Comune di Torino. Lo ritiene la Procura regionale della Corte dei conti del Piemonte al termine di un’inchiesta condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza. Dalla procura di via Roma il 13 luglio scorso sono partiti gli inviti a dedurre, atto con cui si informano gli indagati della conclusionedell’inchiesta con la somma che dovrebbero risarcire. Tra i destinatari compaiono anche l’ex vicesindaco Tom Dealessandri e il dirigente del ComuneRenzo Mora che non avrebbero fatto rispettare i limiti di legge. Ora gli indagati dovranno giustificare subito la somma o pagarla, altrimenti saranno processati....
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La vicenda che riguarda Barbieri e la Gtt è maturata nel corso del 2011. A lui il board della società partecipata aveva affidato una consulenza di due anni, con tacito rinnovo di un anno alla scadenza, il cui compenso è stato maggiorato del 15 per cento per spese generali. In sostanza, allo stipendio da ad della società dei trasporti (che una volta arrivava a 200mila euro ed era stato ridotto per legge a 60mila euro più un’indennità di risultato di circa 30mila euro) aggiungeva anche il compenso per la consulenza alla società da lui guidata, ben 160mila euro l’anno. Come precisa la Guardia di finanza in un comunicato, “l’affidamento dell’incarico non è stato preceduto da nessuna prova selettiva, nessuna verifica interna sull’effettiva necessità dello stesso, né da alcun riscontro della eventuale presenza di professionalità interne che potessero svolgere attività analoga a quella di consulenza, peraltro molto generica, indeterminata e priva di riscontro effettivo su eventuali risultati”.
In sostanza, le fiamme gialle ritengono che fosse una consulenza inutile. Il danno accertato ammonta a 572mila euro: Barbieri dovrà renderne 200mila, ai consiglieri del cda invece è stata chiesta una somma di 60mila euro ciascuno, mentre a Dealessandri e Mora 40mila euro.
Il caso di Magnabosco e Amiat è invece diverso. Dall’analisi degli atti e dalle testimonianze rese da alcune persone, i finanzieri - comandati dal tenente colonnello Giuseppe Fugacci - e il procuratore regionale Giancarlo Astegiano hanno constatato come - nonostante la riduzione degli emolumenti stabilita per legge - il cda abbia approvato la proposta di creare una nuova direzione commerciale guidata dallo stesso Magnabosco, così da garantire all’ex responsabile delle relazioni industriali di Fiat una retribuzione maggiore. In questa modo sarebbe stato provocato un danno erariale da 323mila euro che Magnabosco e anche i consiglieri dovrebbero restituire. Gli atti dell'indagine su Gtt e Amiat sono stati trasmessi anche alla procura ordinaria: spetterà a lei stabilire se sono stati commessi reati anche di natura penale.----------------
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