Ex segretario riunisce 140 parlamentari: ‘Premier non ha mediato. Noi parassiti? Rispetto o è finita’
PARLAMENTO DEI NOMINATI, VINCE LA CASTA. PASSA IL “SUPER CANGURO”, VIA 36MILA EMENDAMENTI.
Dopo la rottura sull’Italicum arriva la resa dei conti nel Pd. E a minacciare la crisi interna è l’ex segretario Pier Luigi Bersani. “Renzi lo sa benissimo: c’era una possibile mediazione sull’Italicum e loro non hanno voluto mediare. Ora spetta a lui dire se si può partire dall’unità del Pd”. L’ex segretario ha detto la sua anche su Esposito, autore del discusso testo taglia emendamenti che in un’intervista aveva definito “parassiti” i dissidenti dem: “Dare del parassita a Corsini, Gotor, Mucchetti, è pericoloso. Se viene meno il rispetto, è finita”
Tira aria di scissione nel partito democratico dopo lo strappo consumato in mattinata tra la maggioranza di Matteo Renzi e la minoranza guidata al Senato sul tema della legge elettorale da Miguel Gotor. “Renzi lo sa benissimo: c’era una possibile mediazione sull’Italicum e loro non hanno voluto mediare. Ora spetta a lui dire se si può partire dall’unità del Pd”, ha risposto Pierluigi Bersani risponde al giornalista sulla spaccatura dentro il Pd sulla riforma della legge elettorale. “Dare del parassita a Corsini, Gotor, Mucchetti, è pericoloso. E’ gente per bene che non chiede niente e va trattata con rispetto. Se viene meno il rispetto, è finita”......
Il maxi-emendamento Esposito che segna un deciso passo avanti verso l’approvazione dell’Italicum è stato approvato al Senato e 140 esponenti della minoranza interna del Partito Democratico sono in riunione nella sala Berlinguer di Montecitorio. L’idea era quella di discutere di riforme e legge elettorale, ma la riunione si è trasformata in un’assemblea delle anime non-renziane del partito. Tra i presenti, oltre a Pier Luigi Bersani, ci sono Rosy Bindi, Gianni Cuperlo, Pippo Civati, Stefano Fassina, Sesa Amici, Francesco Boccia, Miguel Gotor, Corradino Mineo, Nico Stumpo, Cesare Damiano, Francesco Russo. Per sentire che aria tira è presente anche il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza. “Non è una riunione di corrente, è una riunione di partito”, ha ironizzato Giacomo Portas.
La situazione è fortemente tesa e lo scontro è andato oltre le intenzioni dello stesso Matteo Renzi, che non ha gradito l’epiteto “parassiti” con cui il senatore Esposito ha appellato i membri della minoranza in un’intervista su La Repubblica. Da Davos, dove è impegnato per il Forum economico mondiale, il premier ha fatto sapere ai suoi rimasti a Roma di non aver gradito l’uscita del primo firmatario del cosiddetto “supercanguro”. Non arriva per caso, poco dopo le 13, il richiamo di Lorenzo Guerini, fedelissimo del premier: “Il Pd discute anche aspramente, ma sempre con senso di lealtà e di responsabilità. I toni non devono andare oltre misura”.
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