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mercoledì 26 novembre 2014

Grazie a Renzi-Pd...finalmente "Cresce la povertà sanitaria E si rinuncia anche alle medicine".

Lo studio dell’osservatorio sulla donazione dei farmaci promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus. Richiesti oltre 3 milioni di medicinali agli enti caritatevoli. di Maria Giovanna Faiella

Cresce nel nostro Paese la povertà sanitaria e una fascia di popolazione non è più in grado di acquistare medicinali, nemmeno quelli con ricetta medica a causa di ticket e superticket. Nel 2014, infatti, è aumentata del 3,86% la richiesta di farmaci da parte di persone indigenti agli enti caritatevoli: si è passati dalle 2.943.659 confezioni di medicine richieste nel 2013 alle 3.057.405 del 2014. Lo rileva il rapporto «Donare per curare» - presentato a Roma, presso la sede dell’Aifa-Agenzia italiana del farmaco - realizzato dall’Osservatorio sulla donazione dei farmaci del «Banco Farmaceutico Onlus» in collaborazione con Acli-Associazione cristiane lavoratori italiani, Caritas, Ufficio per la Pastorale della Salute della Cei e Unitalsi-Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e Santuari internazionali.....

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Ostacolo alle cure
«La povertà è il principale ostacolo all’accesso alla salute – ricorda Luca Pani, direttore generale di Aifa – . Le persone indigenti non accedono ai farmaci né alle strutture che li veicolano, come le farmacie. Ma se non si rivolgono al servizio sanitario, dobbiamo essere noi a portare loro i farmaci per curarsi, non quelli di scarto o che stanno per scadere o che avanzano, ma quelli necessari, anche di uso ospedaliero, come per esempio un antibiotico per via endovenosa». Per rispondere ai bisogni di salute delle persone povere gli enti caritatevoli convenzionati col Banco Farmaceutico si avvalgono dei farmaci donati da persone e aziende farmaceutiche. Nei primi sei mesi di quest’anno sono già 915 mila: un dato simile a quanto raccolto in tutto il 2013. L’ aumento è dovuto da un lato alla crescita delle donazioni durante la giornata nazionale di raccolta del farmaco (da banco), dall’altro all’aumento delle donazioni aziendali (più 127%).
I bisogni di salute
La popolazione esaminata nell’indagine è rappresentata da tutti gli assistiti (persone immigrate: 60,2%, italiani: 39,8%) da un campione di 46 enti convenzionati con il Banco Farmaceutico dispensatori di farmaci e selezionati in base alla completezza e alla qualità dei dati forniti. «I farmaci maggiormente dispensati sono quelli per l’apparato respiratorio, il sistema cardiovascolare, l’apparato gastrointestinale e il metabolismo» riferisce Silvano Cella, professore associato di farmacologia all’Università di Milano. Complessivamente nel primo semestre del 2014 gli Enti selezionati hanno dispensato oltre 875.000 dosi giornaliere di farmaci. «La maggioranza dei pazienti si rivolge agli Enti spontaneamente, il che indica la percezione dello stato di malattia – afferma Giancarlo Rovati, professore ordinario di sociologia generale all’Università Cattolica di Milano – . Un numero inferiore di assistiti viene inviato dai Servizi sociali, da un Pronto soccorso o da un medico curante».
Differenze regionali
Lo studio evidenzia sensibili differenze tra Regioni: in quelle settentrionali prevale la dispensazione dei farmaci per l’apparato respiratorio seguiti da quelli per l’apparato gastrointestinale e il metabolismo; nel Centro Italia i farmaci cardiovascolari occupano il primo posto; nel meridione sono maggiormente richiesti i preparati antiinfiammatori/antipiretici per il sistema muscolo-scheletrico seguiti dai farmaci per l’apparato respiratorio.







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