La musica non cambia. Per vincere servono debiti e conti in rosso. I bianconeri di Andrea Agnelli non fanno eccezione e per incassare il terzo campionato italiano consecutivo affossano ulteriormente il bilancio.
di WALTER GALBIATIMILANO - Si parla tanto di fair play finanziario, di incremento di ricavi da stadio grazie alle nuove strutture, ma salvo pochi casi, per vincere la musica non cambia. Servono debiti e conti in rosso. Il bilancio della Juventus, incoronata da poco regina di Italia, non fa eccezione. Tra giugno 2013 e marzo 2014 la società ha realizzato utili per soli 1,9 milioni di euro, che a giugno, cioè alla fine della stagione, si trasformeranno, stando alle parole del presidente Andrea Agnelli, in un rosso maggiore di quello realizzato lo scorso anno, quando la Juve incassò una perdita di 15,9 milioni di euro. L'anno prima era andata ancora peggio con una perdita di 48,7 milioni e nel 2011 erano stati addirittura 95 milioni.
Dall'inizio della sua presidenza (aprile 2010) Agnelli ha già collezionato 159,6 milioni di perdite a cui si aggiungeranno quelle di quest'anno. I debiti sono andati di pari passo. A marzo 2014 la posizione finanziaria netta era negativa per 198,9 milioni in aumento di 38,6 milioni di euro rispetto ai 160 milioni di inizio stagione. Il peggioramento è stata causato, come al solito, dalla campagna acquisti per rafforzare la rosa. Al suo arrivo, Agnelli aveva trovato in cassa una posizione finanziaria attiva per oltre 6 milioni di euro. Un buco che potrebbe incrementarsi ulteriormente qualora la società metta nel mirino l'acquisto di fuoriclasse per cercare di vincere la Champions League.
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