PS: - "E' impossibile vincere il Tour de France senza ricorrere al doping". Queste le scioccanti parole pronunciate da Lance Armstrong in un'intervista rilasciata a "Le Monde"....e le fa eco Chris Horner, ..." è possibile vincere la Vuelta con la droga"....
Naturalmente tutto made in USA!
umberto marabese
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Chris Horner è in fuga. E chissà se lo prendono più…Non Nibali e neppure il gruppo ma quelli dell’antidoping. Stamattina sono andati a cercarlo nella sua stanza d’albergo a Madrid ma al suo posto hanno trovato un compagno di squadra che non gli assomigliava neanche tanto. Così hanno provato in un altro hotel della città dove si diceva si fosse trasferito. Ma ninete nepppure lì. Chissà dov’è finito il “nonnino” terribile vincitore della Vuelta. Già chissà dov’è. Poi magari lo trovano e si scopre che era così felice per aven vinto il Giro di Spagna, dopo una carriera da bravo gregario, che gli ha dato di volta il cervello e si è dato alla pazza gioia. Quindi tutto regolare, tutto vero e tante scuse. Già, poi ma adesso non c’è più. Così all’indomani del trionfo l’Agenzia spagnola di antidoping (Aea) gli sta dando inutilemnete la caccia per un controllo che sarebbe stato commissionato direttamente dall’ Usada, che ha dovuto aspettare la fine della Vuelta in quanto nel corso del giro il monitoraggio antidoping è una esclusiva dell’ Uci. La mancata reperibilità è un reato grave: la RadioShack aveva assicurato che i suoi corridori si sarebbero
fatti trovare al Princess Hotel di Alcorcon, ma di Horner non è stata trovata alcuna traccia. Insomma l’americano pare abbia salutato tutta la bella compagnia ed è andato a godersi la sua vittoria chissà dove. E un po’ come scappare ai Caraibi dopo averla combinata grossa. Ma come dargli torto? Se ha tagliato la corda è perchè ha qualcosa ( tutto) da nascondere un po’ va anche capito.......
Inutile star qui a discutere diu doping, di ciclismo malato, di epo, controlli ed altre cose che non possono essere giustificate. Questa storia è un’altra. C’è un uomo che ha faticato una vita in retroguardia che al momento di ritirarsi vede passare al suo fianco il treno della gloria. Prendere o lasciare, è l’ultima occasione. Così ci sale sopra e vada come vada. Due settimane da campione, con la maglia da campione, le interviste da campione e i compagni che ti trattano da campione. Due settimane sulla palancia di comando e non più in sala macchine che riscattano una carriera fatta di borracce da consegnare ai capitani, di bici da passare, di tirate a 60 all’ora per chiudere i buchi delle fughe. Due settimane che valgono una vita col rischio di non perdere nulla se non una pacca sulla spalla per aver chiuso un’onesta carriera da mediocre pedalatore. Così “nonnino” Horner ha preso la decisione più incredibile. Vinci la Vuelta e scappa…
umberto marabese
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Chris Horner è in fuga. E chissà se lo prendono più…Non Nibali e neppure il gruppo ma quelli dell’antidoping. Stamattina sono andati a cercarlo nella sua stanza d’albergo a Madrid ma al suo posto hanno trovato un compagno di squadra che non gli assomigliava neanche tanto. Così hanno provato in un altro hotel della città dove si diceva si fosse trasferito. Ma ninete nepppure lì. Chissà dov’è finito il “nonnino” terribile vincitore della Vuelta. Già chissà dov’è. Poi magari lo trovano e si scopre che era così felice per aven vinto il Giro di Spagna, dopo una carriera da bravo gregario, che gli ha dato di volta il cervello e si è dato alla pazza gioia. Quindi tutto regolare, tutto vero e tante scuse. Già, poi ma adesso non c’è più. Così all’indomani del trionfo l’Agenzia spagnola di antidoping (Aea) gli sta dando inutilemnete la caccia per un controllo che sarebbe stato commissionato direttamente dall’ Usada, che ha dovuto aspettare la fine della Vuelta in quanto nel corso del giro il monitoraggio antidoping è una esclusiva dell’ Uci. La mancata reperibilità è un reato grave: la RadioShack aveva assicurato che i suoi corridori si sarebbero
fatti trovare al Princess Hotel di Alcorcon, ma di Horner non è stata trovata alcuna traccia. Insomma l’americano pare abbia salutato tutta la bella compagnia ed è andato a godersi la sua vittoria chissà dove. E un po’ come scappare ai Caraibi dopo averla combinata grossa. Ma come dargli torto? Se ha tagliato la corda è perchè ha qualcosa ( tutto) da nascondere un po’ va anche capito.......
Inutile star qui a discutere diu doping, di ciclismo malato, di epo, controlli ed altre cose che non possono essere giustificate. Questa storia è un’altra. C’è un uomo che ha faticato una vita in retroguardia che al momento di ritirarsi vede passare al suo fianco il treno della gloria. Prendere o lasciare, è l’ultima occasione. Così ci sale sopra e vada come vada. Due settimane da campione, con la maglia da campione, le interviste da campione e i compagni che ti trattano da campione. Due settimane sulla palancia di comando e non più in sala macchine che riscattano una carriera fatta di borracce da consegnare ai capitani, di bici da passare, di tirate a 60 all’ora per chiudere i buchi delle fughe. Due settimane che valgono una vita col rischio di non perdere nulla se non una pacca sulla spalla per aver chiuso un’onesta carriera da mediocre pedalatore. Così “nonnino” Horner ha preso la decisione più incredibile. Vinci la Vuelta e scappa…
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