Proprio mentre abdica il papa, è per me davvero ironico rientrare da Teheran,
tornare da una modernissima e brulicante metropoli mediorientale che
discute di tecnologie e “soft power”, per ritrovarmi invece in un
Occidente monopolizzato dalle discussioni sul potere dei propri capi
religiosi, impegnati a ripetere rituali antichi. Quando ci sembra un mondo alla rovescia non è colpa del mondo: lo guardavamo con idee sbagliate.
Faremo
bene a prendere sul serio l’Iran per ragioni molto diverse da quelle
che vediamo nei nostri media e nei film hollywoodiani. La
settimana che ho appena trascorso a Teheran è stata illuminante. Mentre
nella capitale iraniana si celebrava il 31° Fajr International Film
Festival, la manifestazione che ogni febbraio propone al mondo lo
sguardo iraniano sul cinema, ho partecipato alla conferenza “Hollywoodism”,
che da tre anni in qua affianca la manifestazione principale, assieme a
intellettuali, giornalisti, cineasti, produttori di tutto il mondo,
tanti statunitensi...continua...
http://www.megachip.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/9778-iran-e-hollywoodismo-PS: << L’immagine in voga dell’Iran in Occidente è quella di un paese isolato, mentre invece è il protagonista della rifondazione del Movimento dei paesi Non Allineati, 120 Stati che rappresentano la maggior parte della popolazione mondiale e dell’economia globale. Da noi quasi neanche un rigo su tutto questo importante viavai, di cui Teheran è già il crocevia. L’Iran non è un paese separato dalla «comunità internazionale». È un paese colpito duramente dalle sanzioni di pochi. Gli stessi poteri che a noi impongono la dittatura dello spread.>> Da non perdere.
umberto marabese
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