Il neo sindaco agli industriali: «Il debito impedirà qualsiasi politica di sviluppo se non sarà
ridotto entro breve tempo».
Occorre una terapia choc per aggredire il debito pubblico. Lo ha detto Piero Fassino, sindaco di Torino, replicando alle osservazioni del ministro Tremonti sulla mancanza di risorse per la manovra fiscale. «Penso sia arrivato il momento per abbatterlo, altrimenti questo paese non ha le risorse per sostenere la crescita», ha detto Fassino al convegno promosso da Confindustria Piemonte «L'impresa continua, 150 anni di lavoro, mercato e sviluppo».
«Bisogna aprire una discussione fra le forze politiche in parlamento - ha spiegato Fassino - e un confronto con gli operatori economici e la società italiana per indicare come affrontare il problema del debito pubblico, che se non sarà ridotto significativamente in tempi realisticamente brevi impedisce qualsiasi politica di sviluppo».
«Le parole di Tremonti - ha aggiunto Fassino - richiedono che questa discussione si apra». Fassino ha ricordato la manovra Amato del '92 e «l’audacia» con cui Prodi e Ciampi gestirono l'ingresso dell'Italia nell'euro. «Occorre - ha detto - avere la forza e la determinazione per mettere in campo una strategia della stessa ambizione e dello stesso coraggio. Non si può credere che si possa gestire un debito pubblico del 120% con l'ordinarietà quotidiana. Questo fa male al Paese». Quanto al ruolo del Pd Fassino ha ribadito: «Noi siamo pronti a fare la nostra parte se c'è una strategia seria».
«Bisogna aprire una discussione fra le forze politiche in parlamento - ha spiegato Fassino - e un confronto con gli operatori economici e la società italiana per indicare come affrontare il problema del debito pubblico, che se non sarà ridotto significativamente in tempi realisticamente brevi impedisce qualsiasi politica di sviluppo».
«Le parole di Tremonti - ha aggiunto Fassino - richiedono che questa discussione si apra». Fassino ha ricordato la manovra Amato del '92 e «l’audacia» con cui Prodi e Ciampi gestirono l'ingresso dell'Italia nell'euro. «Occorre - ha detto - avere la forza e la determinazione per mettere in campo una strategia della stessa ambizione e dello stesso coraggio. Non si può credere che si possa gestire un debito pubblico del 120% con l'ordinarietà quotidiana. Questo fa male al Paese». Quanto al ruolo del Pd Fassino ha ribadito: «Noi siamo pronti a fare la nostra parte se c'è una strategia seria».
PS: Questo Parlamentare(con relativo stipendio...), Sindaco(con relativo stipendio...) e la coniuge Senatrice(con relativo stipendio...) non sà cosa vuol dire essere disoccupati(senza stipendio), cassa integrati(con stipendio dimezzato...) essere precari( con stipendio di un terzo a singhiozzo: un mese si, due no,..), essere lavoratori( con stipendio da 1200/1350 al mese) essere pensionati della sola INPS...quando si è fortunati(da 700 a 1400 al mese).
Quel tempo è passato caro Perù, provateci ancora e faremo la rivoluzione! Ha presente la Tunisia, l'Egitto e magari la Libia: sa, la Francia, la GB e gli USA non guardano in faccia a nessuno e magari bombardano anche noi "civili inermi" sotto la "dittatura" di parlamentari che se ne f....... del popolo!
Saluti da Umberto Marabese.
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