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mercoledì 6 aprile 2011

Tivoli, i giovani scappano dal Pd. Sel li accoglie

Se ne sono andati in 42. Tutti tranne due. Hanno cambiato bandiera in blocco, lasciato il partito a cui erano iscritti per confluire in un altro. Non sono né responsabili né futuristi, non sono deputati in vendita, ma una intera sezione dei giovani democratici di Tivoli che ha disertato il Pd per confluire dentro Sinistra e Libertà.

La notizia è di febbraio, ma non stupisce che fino ad oggi sia rimasta confinata tra le sedi di partito e su Facebook, dove i neo-vendoliani hanno pubblicato la loro lunga e tristissima lettera di commiato. Leggendola, più che di trasformismo verrebbe da parlare di abbandono. E al partito di sicuro non interessa pubblicizzare il trattamento riservato alle sue leve più giovani.

Per capire il contenuto dell’addio, in ogni caso, bisogna partire dalla situazione della città, dove dopo 12 anni il centrosinistra ha perso il potere a vantaggio del centrodestra. Più per le beghe interne ai democratici, in realtà, che per una perdita reale di consenso. Di fatto, il Pd in città è frantumato in mille pezzi, tra sostenitori e oppositori dell’ex sindaco Marco Vincenzi. E la guerra si gioca in modo aperto, senza esclusione di colpi, tra tesseramenti – Tivoli, 56mila abitanti, ha più o meno lo stesso numero di tesserati di Torino – contestazioni, ricorsi e candidature rifiutate da metà della base. La città lo scorso anno è capitolata nelle mani del centrodestra, sostenuto per l’occasione da pezzi di Pd e Rifondazione confluiti nella maggioranza. Un vero guazzabuglio, e soprattutto un gioco al massacro che manda il centrosinistra in frantumi e lascia schiacciati nel mezzo i giovani democratici.

In 42 appunto chiedono di poter parlare anche d’altro, di cercare un consenso non basato sulle tessere da esibire, ma sulla partecipazione, chiedono di poter portare le loro idee e possibilmente di metterle in pratica. “Ogni volta che organizzavamo qualcosa ci veniva un tuffo al cuore – dice oggi Damiano Leonardi, segretario dei giovani ammutinati – noi in piazza a fare qualcosa e loro a comportarsi così”. Imbrigliati in questo nonsenso, i ragazzi prendono carta e penna e scrivono il loro addio:

Avremmo voluto sentire, palpabile ed emozionato, l’entusiasmo per aver scelto di stare con te. Una giovanile immensa in possibilità e credibilità che cresceva settimana dopo settimana brandendo la tua bandiera, un simbolo che dovrebbe essere garante.......
continua...... 
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/05/tivoli-i-giovani-scappano-dal-pd-sel-li-accoglie/102361/

PS: Sono un'iscritto a SEL, uno che ha seguito Nichi Vendola fin dal congresso del PRC del 2008. Nonostante questo, sono convintissimo che questo "esodo" non sia una cosa buona per le sorti del C/S italiano. Mi spiego meglio, se i giovani fossero passati dal centro era un evento storico, ma se passi dal Pd a SEL e sopratutto per i motivi quali  scritti sulla lettera, credo che abbiamo perso tutte e due, Pd e SEL e ancora una volta ha vinto "Lui".
U saluto da Umberto Marabese.

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