12 Dicembre 2025Andrea Murgia
Beni russi congelati: nello scontro europeo tra Commissione, BCE e Belgio irrompe Mosca. La Banca centrale russa fa causa a Euroclear, la società finanziaria che detiene gli asset in Europa: 185 miliardi di euro, che la Russia non può utilizzare.
Beni russi congelati: Mosca valuta ricorsi internazionali contro l’UE
Ma non finisce qui. Dopo aver presentato ricorso presso la Corte arbitrale di Mosca, la Banca centrale ne minaccia altrettanti a livello internazionale contro chiunque tocchi quei beni senza il suo consenso. Poi i russi ricordano di controllare 300 miliardi di dollari di investimenti esteri su cui potrebbero rivalersi.
“Impiegheremo tutti i mezzi a disposizione per proteggere i nostri interessi“, dichiara la Banca centrale, definendo “illegali“ i piani europei. Ma cosa prevedono? A Bruxelles si discute dell’immobilizzazione a tempo indeterminato dei beni russi e del loro utilizzo come garanzia per concedere un prestito all’Ucraina.
Orban contro l’UE sul voto per i beni russi congelati senza scadenza
C’è una novità: il congelamento degli asset non dipenderà più dal rinnovo semestrale delle sanzioni. Diventa senza scadenza e per aggirare il veto di alcuni Stati membri su questa misura, l’UE sfrutta l’articolo 122 del Trattato, che consente di procedere a maggioranza qualificata.
L’Ungheria critica aspramente la mossa: “Cancellando l’unanimità, termina lo Stato di diritto. Vogliono continuare una guerra impossibile da vincere“, attacca il primo ministro Orban.
Il prestito miliardario all’Ucraina sfruttando i beni russi
Ma cosa vuole ottenere la Commissione da questa misura? Intanto, Bruxelles vuole usare i beni russi come garanzia per prendere in prestito sui mercati 90 miliardi di euro da girare all’Ucraina. Secondo il piano europeo, Kiev rimborserebbe il prestito solo quando la Russia avrà pagato le riparazioni di guerra. Fino a quando ciò non accadrà, la Commissione intende mantenere immobilizzati gli asset.
Beni russi, gli ostacoli per von der Leyen e il rischio di una causa europea
Dietro il piano di von der Leyen ci sono però degli ostacoli. La Banca centrale europea ha risposto no alla proposta della Commissione di agire come garante per ottenere il prestito sui mercati. E poi c’è Euroclear che si oppone all’uso dei beni russi: l’istituto finanziario con sede a Bruxelles è esposto nei confronti della Banca centrale russa e rischia ritorsioni da Mosca. Sulla stessa lunghezza d’onda c’è chiaramente il governo belga.
Mentre la Russia annuncia ricorso contro Euroclear, la stessa società finanziaria non esclude di avviare a sua volta un’azione legale contro la Commissione Europea: prenderebbe così forma una catena di ricorsi. La questione dei beni russi congelati diventa sempre più scottante e sarà sul tavolo del Consiglio europeo del 18 e 19 dicembre.