Dannate mezze scelte, ansima il signor Sarcina; maledette mezze sicure europee e soprattutto italiane, che fanno sì che il “Purl” (Prioritized Ukraine Requirements List) sia fermo ad “appena” due miliardi e mezzo di dollari; «Troppo poco, non solo rispetto alle spropositate attese di Zelensky (90 miliardi di dollari), ma anche alle necessità militari più urgenti». Se si vuol preparare la guerra, come dice Bruxelles spacciandola per “pace”, occorre muoversi; e in fretta. Siano di fulgido esempio fermezza e pettinfuori dei Sensini, Quartapelle, Guerini & Co, quando lacrimano di un’Ucraina «che sta eroicamente resistendo alla guerra di Putin». «Guerra! Guerra! Tremenda, inesorata!», avrebbero invocato Ramfis e Radames nell'Aida verdiana. Un inno alla guerra: questo e nient'altro è quello che viene dei lazzaroni delle redazioni belliciste governative.

FONTI:

https://ria.ru/20251116/ushakov-2055276372.html

https://www.lastampa.it/politica/2025/11/16/news/armi_lite_

nel_governo_gelo_crosetto-salvini-15398003/?ref=LSHA-BH-P1-S1-T1

https://www.lastampa.it/esteri/2025/11/15/news/la_rabbia_

di_putin_e_i_guai_di_zelensky-15397167/?ref=LSHAE-BH-P1-S3-T1

Fabrizio Poggi