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lunedì 7 luglio 2025

BYOBLU24 - TUCKER CARSLON INTERVISTA MASOUD PEZESHKIAN: “IRAN ANCORA APERTO ALLA VIA DIPLOMATICA”!

 

Tucker Carlson scrive un altro pezzo di storia del giornalismo indipendente: pochi giorni dopo la fine – o forse sarebbe meglio dire la sospensione – della guerra tra Stati Uniti e Iran, ha appena pubblicato sulle proprie piattaforme un’intervista al presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Il giornalista, punto di riferimento del movimento MAGA, attraverso la pubblicazione di articoli e interviste ha argomentato in più occasioni la propria contrarietà all’intervento americano in Medio Oriente, specificando che “una guerra con l’Iran equivarrebbe a un profondo tradimento” da parte di Donald Trump.

Il video pubblicato ieri, in cui Carlson ha spiegato le ragioni dell’intervista è una sorta di manifesto alla libertà di informazione: “Fino a dieci giorni fa eravamo in guerra con l’Iran e forse lo saremo di nuovo, pertanto è nostra ferma convinzione che i cittadini americani abbiano il diritto costituzionale e divino ad ottenere tutte le informazioni possibili sulle questioni che li riguardano”, ha argomentato il giornalista, specificando di aver chiesto un’intervista anche al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ma di non aver ancora ricevuto una risposta.

Nell’intervista, il presidente Masoud Pezeshkian ribadisce le già note posizioni iraniane riguardo al conflitto: L’Iran non cerca una bomba nucleare. Esiste un decreto religioso (fatwa) della Guida Suprema dell’Iran che lo proibisce. Inoltre, pur essendo ancora disponibile a risolvere la questione del nucleare attraverso canali diplomatici, Pezeshkian ribadisce la perdita di fiducia nei confronti dell’AIEA, dovuta al sospetto che l’agenzia atomica abbia trasmesso a Israele informazioni sui siti atomici e per non aver condannato gli attacchi israeliani e statunitensi agli impianti di arricchimento dell’uranio. Pezeshkian esprime inoltre apertura agli investimenti americani in Iran, a condizione che vengano revocate le sanzioni statunitensi, e incolpa Israele di opporsi alla pace nella regione.

Ma al di là dei contenuti espressi, cioè che più conta è che concedendo l’intervista il presidente iraniano ha avuto modo di chiarire la posizione iraniana ai milioni di ascoltatori del giornalista americano e di dare una ulteriore dimostrazione della propria disponibilità alla risoluzione diplomatica del conflitto. Da parte sua, Tucker Carlson – dopo l’intervista a Vladimir Putin realizzata al Cremlino nel febbraio 2024 – si dimostra in grado di difendere il principio di pluralismo dell’informazione e di mettere a segno degli scoop giornalistici più di interi network televisivi con miliardi di dollari a propria disposizione e migliaia di giornalisti alle proprie dipendenze.--

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