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martedì 22 luglio 2025

BYOBLU24 - PETROLIO RUSSO: UNGHERIA E SERBIA SFIDANO L’UE...( per il costo aumentato dalla UE x ripicchia alla Russia).


 Luglio 2025  -  Andrea Murgia

Un progetto che farà certamente innervosire sempre di più i vertici di Bruxelles, già da tempo in conflitto con Viktor OrbanL’Ungheria annuncia una trattativa in corso con la Serbia per costruire un oleodotto. L’obiettivo? Trasportare il petrolio russo.

A dare l’annuncio è il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, seduto al tavolo con i ministri dell’Energia di Serbia Russia. Il collegamento, lascia intendere, è una risposta all’Unione Europea: “Le decisioni sbagliate prese a Bruxelles hanno messo l’Europa in una posizione molto difficile sul mercato internazionale dell’energia”, dice Szijjarto, che poi affonda il colpo:

 “Bruxelles vieta le forniture energetiche russa, taglia i collegamenti e blocca le rotte. Questa situazione può essere risolta attirando più fonti di energia e sviluppando più vie di trasporto”.

Si tratterebbe comunque di un prolungamento dell’Oleodotto dell’Amicizia: nato negli anni ’60, è il più lungo al mondo e collega la Russia con diversi Paesi europei, tra cui l’Ungheria. Ungheria che, fa sapere il governo, costruirebbe 180 chilometri, collegandosi alla Serbia. L’oleodotto arriverebbe a Novi Sad, entrando in funzione nel 2027 con una capacità produttiva di 5 milioni di tonnellate l’anno, aggiunge l’esecutivo guidato da Orban.

Chiaramente, manifesta il suo entusiasmo la Serbia, rimasto l’unico grande Paese dell’ex Jugoslavia a non far parte dell’UE e che storicamente è il più vicino alla Russia. Il ministro dell’Energia, Dubravka Đedović, dice che i lavori potrebbero cominciare all’inizio del 2026, definendo il progetto come uno dei più importanti dal punto di vista strategico per la Serbia.

Recentemente la Commissione Europea ha indicato agli Stati membri il termine per chiudere tutti i contratti per le importazioni di gas petrolio dalla Russia che, in un modo o nell’altro, continuano ad arrivare. La data è il 2027, proprio quando dovrebbe entrare in funzione il collegamento tra Ungheria Serbia.

Bruxelles ha intanto applicato il 18° pacchetto di sanzioni contro la Russia e ha avviato diverse procedure di infrazione contro l’Ungheria, già contestata per alcuni provvedimenti politici interni e che spesso si mette di traverso proprio sulle sanzioni a Mosca ma anche sull’invio di aiuti all’UcrainaBudapest dipende per l’80% da Mosca per l’energia, così come la Slovacchia, anch’essa entrata nel mirino dell’UE. In Serbia, invece, si svolgono da tempo delle manifestazioni contro il presidente Vucic, che ha più volte denunciato infiltrazioni estere. E l’UE torna a parlare del processo di adesione: “Ci auguriamo che Belgrado rimanga sul percorso europeo”, ribadisce la Commissione.

Probabilmente l’UE non gradirà questo accordo. Tra l’altro, negli ultimi anni, i collegamenti energetici tra l’Europa e la Russia vengono addirittura messi fuori gioco con la forza, come insegna il sabotaggio del gasdotto Nord Stream con la Germania, per il quale è stato emesso un mandato d’arresto nei confronti di un commando ucraino. E negli ultimi tempi, si registrano ‘incidenti’ sulle petroliere accusate di trasportare greggio russo, come avvenuto a Savona con la Seajewell, colpita da un’esplosione lo scorso febbraio: un caso sui cui è in corso un’indagine.

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