Il filosofo eurasiano Alexandr Dugin sostiene che la perdita delle due basi russe non ci sarà: «A giudicare dal fatto che i militanti dell’HTS non sono effettivamente impegnati in scontri con i nostri militari e non ficcano il naso nella provincia di Latakia – sostiene Dugin – si può supporre che esistano degli accordi. Naturalmente nessuno conosce il quadro completo adesso.
Ma, naturalmente, ciò che sta accadendo ora in Siria sono eventi storici che influenzeranno seriamente il futuro di questo paese. A quanto pare, il nostro contingente militare di spedizione e la nostra presenza in Siria rimarranno. Così come grazie a ciò sarà preservata l’enclave di alawiti e cristiani che vivranno a Latakia»
Poi Dugin profetizza: «Credo che scopriremo come verrà chiamata politicamente questa formazione nel prossimo futuro».
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Comunicato del Ministero degli Esteri della Federazione Russa
Stiamo seguendo con estrema preoccupazione i drammatici eventi in Siria.
A seguito di negoziati tra Al-Assad e alcuni partecipanti al conflitto armato sul territorio della Repubblica Araba Siriana, egli ha deciso di dimettersi dalla presidenza e di lasciare il Paese, dando istruzioni per un trasferimento pacifico del potere.
La Russia non ha partecipato a questi negoziati.
Allo stesso tempo, rivolgiamo un forte appello a tutte le parti coinvolte affinché rinuncino all’uso della violenza e risolvano tutte le questioni di governance con mezzi politici.
A questo proposito, la Federazione Russa è in contatto con tutte le fazioni dell’opposizione siriana.
Chiediamo il rispetto delle opinioni di tutte le forze etno-religiose della società siriana e sosteniamo gli sforzi per stabilire un processo politico inclusivo basato sulla risoluzione 2254, adottata all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Confidiamo che questi approcci vengano presi in considerazione dalle Nazioni Unite e da tutti gli attori interessati, anche nel contesto dell’attuazione dell’iniziativa del Rappresentante speciale del Segretario generale per la Siria, G. Pedersen, di organizzare urgentemente negoziati inclusivi inter-siriani a Ginevra.
Allo stesso tempo, si stanno prendendo tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei nostri cittadini in Siria.
Le basi militari russe in territorio siriano sono in stato di massima allerta. Al momento non vi è alcuna seria minaccia alla loro sicurezza.
Nilo Vlas (https://t.me/nilovlasblog)
“Noi CRISTIANI SIRIANI abbiamo avuto le nostre famiglie massacrate, le nostre chiese bruciate, le nostre donne violentate, le nostre suore rapite e i nostri preti decapitati dai terroristi #Turkey e di #Israel !
Vergogna a tutti coloro che chiamano questa feccia terrorista “combattenti per la libertà” e ribelli.
https://x.com/The_Cyrenian/status/1864668704459378879?t=oR0CE9X4epAH3jvGd2B7yg&s=19
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/ NOVITÀ: Netanyahu ha annunciato ufficialmente la fine dell’accordo di disimpegno del 1974 sulle alture del Golan siriano
Le città siriane che l’esercito israeliano ha occupato da questa mattina, a partire dalle alture del Golan occupate e proseguendo fino ad ora, a una profondità di 14 chilometri:
https://x.com/SprinterFamily/status/1865802673968353647
Qualche giorno fa L’Unità dava per certo …
Il piano segreto Trump-Putin per Siria e Ucraina: la testa di
Assad per la testa di Zelensky
La guerra si espande in Siria e al confine con la Turchia: 200mila curdo-turchi sotto assedio. La Russia appoggia Assad. 400 i terroristi uccisi dagli attacchi aerei di Russia e Siria
Esteri – di Umberto De Giovannangeli
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