Correva l’anno 2022 e Draghi, allora Presidente del Consiglio italiano, si lanciava in una previsione netta sull’esito del conflitto tra Russia e Ucraina e sull’efficacia delle sanzioni. Ottobre 2024, Draghi non è più Presidente del Consiglio e le sue parole sull’effetto delle sanzioni assumono oggi un significato tragicomico.
Anche il Corriere abbandona Draghi
“Ucraina, i russi alle porte di Pokrovsk: a rischio l’intero Donbass. «Pensavamo di poter vincere, ora è molto più difficile». Titola così il Corriere della Sera,
uno dei quotidiani che nel tempo era stato più allineato alla versione Draghi. Così di fronte all’evidenza del fallimento della strategia occidentale, crolla anche l’ultima trincea mediatica costruita per difendere l’indifendibile.Nel mese di ottobre 2024 infatti i russi hanno conquistato territori ucraini come mai avevano fatto prima dall’inizio della nuova fase del conflitto a marzo 2022. Secondo i dati forniti dall’Istituto americano per lo studio della guerra l’esercito russo ha conquistato 478 chilometri quadrati di territorio nell’ultimo mese. Al 27 ottobre le forze russe avevano già guadagnato più territorio rispetto ad agosto e settembre 2024 (rispettivamente 477 e 459 chilometri quadrati).
L’importanza di Pokrovsk
E ora la prossima città del Donbass che potrebbe cadere nelle mani del Cremlino sembra essere Pokrovsk. All’apparenza una piccola cittadina di circa 60mila abitanti, ma dall’importanza strategica notevole. Pokrovsk finora infatti è stata utilizzata da Kiev come hub per lo spostamento di uomini e mezzi militari e nel caso in cui dovesse cadere in mano russa, la logistica ucraina andrebbe riorganizzata da zero.
Non è un caso che nelle ultime ore le iniziative dell’aviazione russa si stiano concentrando proprio nell’area intorno a Pokrovsk, coinvolgendo una serie di cittadine confinanti: Hrodivka, Novorohdivka, Selydove, Ukrainsk, Kurakhivka.
L’Ucraina a corto di uomini
La situazione sembra poi essere ancora più grave per l’Ucraina analizzando la capacità di rimpiazzare le perdite di soldati. La Russia infatti, nonostante l’alto numero di vittime militari negli ultimi dieci mesi di conflitto (circa 57mila), è in grado di rimpiazzarli con nuovi 30mila innesti al mese. A questi vanno aggiunti gli 8mila militari nordcoreani inviati da Kim Jong Un.
D’altra parte Kiev finora ha arruolato oltre 1 milione di persone, ma i nuovi reclutamenti non sembrano andare benissimo. Nello scorso luglio Zelensky aveva annunciato l’arruolamento di 3mila prigionieri in cambio di uno sconto della pena. Mentre nei giorni scorsi lo stesso Presidente ha dichiarato l’esistenza di un piano per arruolare altre 160mila persone. Anche se non è chiaro da dove potranno arrivare.---
Nessun commento:
Posta un commento