La dichiarazione dell’Ue
“Siamo a conoscenza delle voci circolate. Posso solo dire che deve essere un’operazione molto speciale, quella che la Russia sta conducendo in Ucraina, se Mosca ha bisogno di arruolare i soldati di un regime emarginato che è sotto le sanzioni delle Nazioni Unite”, ha ironizzato Peter Stano, portavoce dell’Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune. Bruxelles, Washington e i loro partner dimenticano però di aver iniziato per primi la spedizione di armi e di personale occidentale al fronte, intensificando i combattimenti e allontanando la prospettiva di una rapida soluzione pacifica.
La Nord Corea ha respinto la notizia, divulgata da Seoul, secondo cui starebbe appoggiando con 12mila soldati le forze russe sul territorio ucraino. Un funzionario di Pyongyang, citato dall’agenzia di stampa Yonahp, ha definito le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni come “stereotipate e infondate”, evidenziando il bisogno di non commentarle. Lo scopo degli avversari è, ad avviso del diplomatico, di “diffamare l’immagine del Paese, minando le legittime relazioni col Cremlino”.
La posizione russa
Il portavoce di quest’ultimo, Dmitry Peskov, ha preferito non rispondere alla domanda, posta durante la conferenza stampa, sul tema dato che, come sempre in caso di quesiti così specifici, può intervenire solo il ministero di competenza e in questo caso il dicastero della Difesa.
La reazione occidentale
L’Occidente non crede però alle affermazioni del rappresentante del Capo dello Stato Kim Jong Un. Gli Stati Uniti hanno ammesso di non avere la possibilità di confermare, o di smentire, l’azione del Paese asiatico. Il vice ambasciatore di Washington a Kiev, Robert Wood, ha tuonato: “Si tratterebbe, se fosse vero, di uno sviluppo molto preoccupante”, puntando l’accento sui pericoli derivanti dai sempre più intensi rapporti bilaterali tra i due governi. “Ci stiamo consultando con gli alleati e partner per valutare le possibili implicazione di una tale mossa”, ha concluso il ragionamento. Gli stessi timori sono stati evocati anche dalla Francia, per bocca del suo rappresentante all’Onu e dall’Unione europea.---
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