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sabato 19 ottobre 2024

BYOBLU24 - GIUDICI CONTRO MELONI: I MIGRANTI TORNANO IN ITALIA.

 

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Sono tornati in Italia a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera i 12 migranti provenienti da Bangladesh ed Egitto che nei giorni scorsi erano stati condotti nel centro italiano per i rimpatri costruito in Albania. Ora avranno 14 giorni per presentare ricorso al respingimento della richiesta di asilo. Per portare avanti la procedura di trasferimento in Albania e i successivi rimpatri, il Governo doveva ricevere la convalida da parte della sezione immigrazione del tribunale di Roma, ma la risposta è stata un secco no. La decisione dei giudici si è concentrata sul concetto di “Paese sicuro” che era alla base del protocollo progettato dal governo di Roma in accordo con quello di Tirana e che avrebbe consentito le procedure accelerate previste per il rientro in patria dei migranti.

Il tribunale si sarebbe richiamato a una decisione della Corte di giustizia europea in disaccordo con la definizione di i paesi sicuri indicati dall’Italia. Di altro avviso il ministro della Giustizia, secondo il quale i giudici di Roma avrebbero male interpretato la pronuncia della Cedu. Carlo Nordio ha anche definito la loro decisione una “sentenza abnorme”, aggiungendo: “quando la magistratura esonda bisogna intervenire”.

Appena poche ore prima della pronuncia dei magistrati le opposizioni avevano chiesto all’Unione Europea l’apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia, proprio in relazione al patto con l’Albania sull’immigrazione. Dura la reazione di Giorgia Meloni, che si era spesa in prima persona per l’accordo con il primo ministro albanese Edi Rama.

Giorgia Meloni: “è molto difficile lavorare e cercare di dare risposte a questa Nazione quando si ha anche l’opposizione di una parte di quelle istituzioni che dovrebbero aiutarti a rispondere ai problemi. Penso che la decisione dei giudici di Roma sia una decisione pregiudiziale. Lo dimostra il fatto che alcuni di questi giudici avevano criticato l’accordo con l’Albania ancora prima di entrare nel merito. Temo che debba anche colpire il fatto che questa decisione dei giudici è stata anticipata ieri da alcuni esponenti del Partito Democratico. Dopodiché la questione non è l’Albania. La questione è molto più ampia, perché in buona sostanza quello che i giudici dicono e che non esistono Paesi sicuri.

La decisione del tribunale per il rientro dei migranti dall’Albania si è sovrapposta con un altro capitolo del processo per sequestro di persona a Matteo Salvini relativamente al caso Open Arms. Nell’aula bunker del tribunale di Palermo, l’avvocato Giulia Bongiorno ha pronunciato la sua arringa concentrandosi sul fatto che tra l’1 e il 14 agosto 2019, la nave della ONG spagnola aveva avuto l’autorizzazione a sbarcare i 147 migranti a bordo in diversi altri porti, ma il suo scopo sarebbe stato quello di forzare la mano alle autorità italiane. La sentenza è attesa per il prossimo 20 dicembre.

Sulla questione immigrazione è intervenuto nelle scorse ore anche il Papa, in un video inviato al convegno nazionale di Azione Cattolica: “Il migrante, Dio lo ama molto, se ne prende cura. Non possiamo chiudere la porta al migrante“, “il migrante deve essere accolto, accompagnato, promosso e integrato”, ha detto Bergoglio, ribadendo la linea del suo pontificato sul tema immigrazione.

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