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venerdì 27 settembre 2024

Maurizio Blondet 27 Settembre 2024 - Il Mandante di cui nessuno fa il nome....!

  

   

Ricevo e posto:

Le stragi di Nuoro, di Paderno D., … hanno un solo autore: … il signore di QUESTO mondo, che è ‘padre_della_menzogna’ ed é OMICIDA sin dall’inizio (Gv 8. 44) . . . . da Caino e Abele.

Sono, non semplicemente in aumento bensì in esplosione, i casi di OMICIDIO all’interno delle famiglie: se i vari ‘GIP’, invece di perder tempo ( e denaro del contribuente ) col coinvolgere nelle tragedie in atto degli immaginifici retori seguaci di Siegmund Freud, di Carl Gustav Jung, di Willhelm Reich, di , coinvolgessero con l’officiatura dell’esorcismo i pochi pochissimi esorcisti ( loro disposti ) sopravvissuti al ‘new_deal_vaticasecondino’, allora, dalla reazione dell’esorcizzando, si evidenzierebbe ( o non ) la possessione demoniaca dei ( comunque ) mostri.

L’essere Umano è l’UNICO essere vivente a TRE “dimensioni” : soma ( il corpo ) + psiche ( la mente ) + pneuma ( la ANIMA ) ; TUTTI gli altri esseri ( mammiferi, pesci, uccelli, rettili ) sono BI_dimensionali :

solo ‘soma’ + ‘psiche’ ( la loro, quella specifica della loro specie ).

Dalla psiche ( la mente ) solo EMOZIONI ( anche per l’uomo, oltre che per il suo cane ), che con i SENTIMENTI ( dal pneuma ) c’entrano un tubazzo mentre l’odio ( SENTIMENTO ), suscitato dal MALIGNO

negli esseri umani, può essere riscontrato, riconosciuto e trattato solo da un esorcista.

FEDERICO Augusto – Milano

Non servono psichiatri , ma esorcisti:

LA DISFORIA DI SPECIE: LA NUOVA FOLLIA DELLA SINISTRA

Il sistema per sdoganare la zoofilia si è inventato una patologia che non esiste.

1) UN MODO PER NORMALIZZARE LA ZOOFILIA

In una scuola scozzese ad uno studente è stato consentito di identificarsi in un lupo, in quanto affetto da disforia di specie, una patologia che non esiste, e che è stata inventata dalla stampa stessa con tanto di elenco di sintomi (1 (https://www.ilmessaggero.it/schede/bambino_lupo_scozia_scuola_alunno_identifica_animale_cosa_e_disforia_di_specie_comunita_furry-disforia_di_specie-3-8363799.html), 2 (https://sapere.virgilio.it/scuola/mondo-scuola/una-scuola-ha-permesso-a-un-bambino-di-identificarsi-in-un-lupo), 3 (https://www.ilgazzettino.it/schede/bambino_lupo_disforia_specie_scuola-8365798.html), 4 (https://www.corriere.it/scuola/rientro-a-scuola/24_settembre_20/scuola-scozzese-permette-a-un-ragazzo-di-identificarsi-come-lupo-il-daily-mail-e-la-battaglia-contro-la-disforia-di-specie-4e327ef0-5573-47b8-bb3a-48d9708f4xlk.shtml), 5 (https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-internazionale/mi-sento-lupo-e-scuola-consente-identificarsi-nellanimale-2370975.html), 6 (https://en.wikifur.com/wiki/Zoophiliahttps://www.thesun.co.uk/news/30524290/school-pupil-allowed-to-identify-as-wolf-scotland/), 7 (https://www.thesun.co.uk/news/30524290/school-pupil-allowed-to-identify-as-wolf-scotland/https://www.scottishdailyexpress.co.uk/news/scottish-news/scots-school-pupil-identifies-wolf-33702286)).

Il giornale che ne ha dato per primo la notizia (https://www.dailymail.co.uk/news/article-13866107/school-pupil-species-dysphoria-identify-wolf.html), giustamente sostiene che si tratta di una vera e propria follia e spiega che il ragazzo è un furry, una parafilia dove l’eccitazione sessuale viene rivolta verso animali disegnati con tratti antropomorfi, quindi si tratta di una condizione mentale che si affaccia verso la zoofilia.

I furry generalmente negano di essere zoofili, riportando di essere attratti sessualmente esclusivamente dai disegni e non dagli animali reali. In questo studio (https://link.springer.com/article/10.1007/s10508-018-1303-7)l’84% dei furry intervistati si è dichiarato non eterosessuale e il 46,7% ha dichiarato di provare una forma di attrazione verso gli animali. Al contrario, questo sondaggio (https://furscience.com/research-findings/appendix-1-previous-research/furscience-2019/) di una community furry riporta il 6,9%. La differenza sta nel modo in cui viene misurato: nello studio scientifico si studia il livello di attrazione verso gli animali attraverso domande, mentre nei sondaggi non scientifici sono le persone stesse che si autodichiarano zoofile. In generale, i sondaggi non scientifici (https://en.wikifur.com/wiki/Zoophilia) autosomministrati dai furry stessi trovano una prevalenza del 14,9%. La prevalenza generale nella popolazione è stata stimata al 2% (https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S2530312021000023).

2) LA LICANTROPIA CLINICA

Non è una forma di disforia, ma di un sintomo psichiatrico che compare in altri quadri clinici. Spesso è associata (https://www.frontiersin.org/journals/psychiatry/articles/10.3389/fpsyt.2021.718101/full) al disturbo dissociativo d’identità o alla schizofrenia, altre volte ai disturbi dell’umore (depressione maggiore e disturbo bipolare). Iniziano anche ad esserci evidenze di alterazioni neurologiche, anche se gli studi sono pionieristici e basati su singoli casi. L’ipotesi, conosciuta in letteratura come cenestopatia (https://www.frontiersin.org/journals/psychiatry/articles/10.3389/fpsyt.2021.718101/full), spiega il delirio di essere un lupo tramite alterazioni fisiche delle aree del cervello adibite alla rappresentazione del corpo. Inoltre, recentemente vi è stato un caso simile in Francia (https://www.scottishdailyexpress.co.uk/news/scottish-news/scots-school-pupil-identifies-wolf-33702286https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/pcn.13177) di un ragazzino di 12 anni che si identificava in un lupo a causa di influenze subite da internet. Quindi, che bisogno c’è di chiamare “disforia di specie” una patologia psichiatrica che ha già il suo nome e i suoi studi dietro? L’unico fine è il voler alterare la percezione dell’opinione pubblica per stendere un parallelismo con la disforia di genere e far accettare persone che sentendosi degli animali si comportino come animali, portandoci quindi a tollerare la zoofilia e la bestialità.

3) PERCHÉ LA DISFORIA DI SPECIE NON PUÒ ESISTERE

In un famosissimo articolo (https://www.sas.upenn.edu/~cavitch/pdf-library/Nagel_Bat.pdf) di filosofia della mente, Thomas Nagel si chiede cosa si prova ad essere un pipistrello. L’argomento è che la coscienza percettiva è accompagnata da un aspetto soggettivo, che caratterizza la maniera unica di essere al mondo di quel particolare organismo biologico. Un pipistrello utilizza l’ecolocalizzazione ed ha un sistema percettivo diverso dal nostro. Ma lo stesso discorso si può applicare anche ad un lupo: si prova qualcosa di peculiare, di esclusivo, nell’essere un lupo che noi esseri umani non possiamo neanche concepire perché il nostro cervello non è come quello di un lupo. Il lupo è dotato di un’esperienza olfattiva radicalmente differente dalla nostra (https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/joa.14024). Ciò che quindi i malati psichiatrici che credono di essere lupi possono fare è solo imitare i comportamenti per come si vedono dall’esterno, che però vengono vissuti secondo una fenomenologia percettiva tipicamente umana. Si possono conformare solo alla loro idea di ciò che secondo loro sente un lupo, e non a ciò che sente davvero un lupo.

CONCLUSIONI

I giochi di prestigio (https://t.me/dereinzigeitalia/503) con le parole tipici dell’ideologia gender qui sono totalmente preclusi. Non ci si può sentire qualcosa che non possiamo conoscere, e la licantropia clinica spiega già ciò che ci vogliono spacciare come disforia di specie.

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Arcigay. Pro Vita Famiglia: Fuori le associazioni LGBT dalle scuole italiane, primato educativo spetta ai genitori

«Educazione sessuale, identità di genere, informazioni sui percorsi di affermazione di genere e addirittura accesso all’aborto, ma anche informazioni sui rapporti sessuali non protetti, orientamento sessuale ed educazione al “piacere”, il tutto in un “percorso educativo che copra tutti i gradi delle scuole”. Sono alcune delle richieste shock contenute nel manifesto politico della manifestazione “Scuola Libera Tutt3”, indetta da Arcigay e Tocca a Noi per oggi, 25 settembre, in varie piazze italiane per manifestare contro la Mozione anti-gender nelle scuole del deputato della Lega Rossano Sasso, a cui va la nostra solidarietà per gli attacchi ricevuti. La stessa Arcigay, nel manifesto, confessa quanto denunciamo da anni, ovvero l’ingresso massiccio delle associazioni LGBTQIA+ nelle scuole italiane “con la realizzazione di interventi specifici” e l’incontro quotidiano con docenti e studenti. La mozione contro il gender nelle scuole, quindi, è un segnale di civiltà e buon senso, che va nella direzione della tutela di bambini e adolescenti e della libertà educativa delle famiglie, costantemente messi in pericolo dall’Agenda LGBTQ. Pensiamo ai progetti gender che indottrinano i giovani alla fluidità sessuale e all’illegale Carriera Alias, che rischia di inculcare nella mente dei ragazzi la falsa convinzione che si possa davvero “nascere nel corpo sbagliato”, ricorrendo alla transizione sociale e chirurgica con conseguenze spesso anche irreversibili. Basta associazioni LGBTQ nelle scuole italiane, basta indottrinare i giovani».

Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.

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