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È il momento di Viktor Orban. I suoi viaggi, su tutti quello in Russia, hanno attirato le critiche dei vertici dell’Unione Europea. E sempre in ambito comunitario, il primo ministro ungherese fa la voce grossa in termini di alleanze, perché i Patrioti per l’Europa accolgono anche la Lega e i francesi del Rassemblement National.
L’ufficialità arriva direttamente da Matteo Salvini: “È fatta”, dice il segretario federale del partito che porta in dote otto eurodeputati al neonato gruppo fortemente voluto da Orban e che per il momento conta 84 membri, diventando così il terzo gruppo a Strasburgo.
La maggior parte degli eletti provengono dall’ormai vecchia coalizione di Identità e Democrazia e il numero più alto è quello espresso dai 30 europarlamentari del Raggruppamento Nazionale di Marine Le Pen, fresco di elezioni in patria.
Sarà proprio il presidente del partito francese, Jordan Bardella, a ricoprire lo stesso incarico nei Patrioti per l’Europa e tra i vari vicepresidenti figura anche l’italiano Roberto Vannacci, eletto con la Lega.
Il nuovo gruppo europeo non pesca solo da Identità e Democrazia. Gli spagnoli di Vox hanno deciso di lasciare i Conservatori (il gruppo di cui fa parte Fratelli d’Italia) per unirsi alla causa. Altri membri provengono invece dall’area più centrista rappresentata da Liberali e Popolari.
In questo contesto non può che gongolare Orban, che nel gruppo conta 10 membri e che in questi giorni è protagonista nel ruolo di presidente di turno del Consiglio UE. Il portavoce del suo governo e anche Matteo Salvini dichiarano: “Vogliamo cambiare il futuro dell’Europa“.
Sull’altra sponda, il Movimento 5 Stelle (da poco entrato nella Sinistra Europea) attacca: “I Patrioti di Salvini sono un’accozzaglia anti-italiana che in passato ha ostacolato le politiche dell’Italia”, dichiara l’eurodeputato Danilo Della Valle.
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