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mercoledì 3 luglio 2024

BYOBLU - Le onde elettromanetiche del "5G" travolgoni i Comuni Italiani. + “Più servizi sociali meno "antenne 5G". Cittadini in Campidoglio contro io " 5G".

 


Le onde elettromagnetiche del 5G investono i Comuni, investono i cittadini che non ci stanno e si ribellano. Ma quale autonomia, differenziata o indifferenziata?… Con il decreto coesione i territori sono stati scippati di potere decisionale. In materia di 5G decide lo Stato. Parliamo dei 
pericoli per la salute e l’ambiente derivanti dall’installazione delle antenne 5G. C’è chi la vicenda la segue da tempo e non dimentichiamo che nel 2020, durante il lockdown quando eravamo stati chiusi in casa, vennero fatti lavori preparatori alle installazioni delle antenne. C’è anche il caso del Comune di Cornuda (provincia di Treviso) dove l’amministrazione ha fatto un piano antenne: via i giochi per i bambini, su le antenne. Ma questo è solo un caso fra tanti, in tutta Italia.
Affrontiamo queste onde assieme a Simone Rossini (Cittadini liberi e consapevoli Bonavigo – Verona), Stefano Gandus (medico pediatra e oncologo), Rocco D’Alessandro (Bastardi senza Google – Uniamoci), Anna Pettinaroli (comitato LevanteStop5G) e Katiuscia Eroe (responsabile nazionale energia Legambiente).---

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Schiavi degli interessi delle compagnie telefoniche: solo così si spiega l’atteggiamento dei nostri politici nei confronti dell’installazione di antenne di telecomunicazioni a tecnologia 5G.

Torniamo al 2020: con il Decreto Semplificazioni pubblicato in Gazzetta Ufficiale era stato inserito il divieto, per i sindaci, di introdurre limitazioni all’installazione di antenne sul proprio territorio.

Ad aprile di quest’anno, il Ministero delle imprese aveva dato il via libera all’innalzamento dei limiti dei campi elettromagnetici a 15 V/m. E infine, lo scorso 26 giugno, il Senato ha dato via libera al decreto Coesione che tra i numerosi articoli ne prevede uno proprio sul Piano Italia 5g. Piano ampiamente contestato da alcuni sindaci e dagli ambientalisti perché arriverebbe a scavalcare i regolamenti comunali.

Sono diversi infatti i sindaci che, rispondendo alle preoccupazioni dei cittadini in merito a questioni di salute e sicurezza ambientale, fanno ostruzionismo all’installazione delle nuove antenne 5g.

E dove i sindaci fanno orecchie da mercante arrivano i cittadini. È il caso di Roma, dove lo scorso 2 luglio un nutrito gruppo di abitanti del X Municipio ha interrotto i lavori dell’assemblea capitolina in Campidoglio con striscioni e cartelli, chiedendo una immediata moratoria sulle antenne.

Come ha scritto sui propri canali social il il consigliere del X municipio Alessandro Ieva del Movimento 5Stelle, “di questo passo a Roma e in tutta la nazione ci saranno più antenne che alberi”. Il tutto mentre la maggioranza Gualtieri, a parole, dice di perseguire una politica “verde”, che però si traduce in tagli di alberi selvaggi e di Fasce verdi la cui utilità è quantomeno dubbia.

I cittadini hanno avuto la possibilità di parlare con il Presidente dell’assemblea, a cui hanno esposto quelli che sono i punti su cui la maggioranza dovrebbe lavorare.

In primis, sospendere il rilascio delle autorizzazione all’installazione di antenne, in attesa dell’approvazione del regolamento capitolino che ancora non è stato discusso in aula.

Non solo, i cittadini chiedono di regolamentare anche l’installazione delle microantenne 5g. Di conseguenza, tra le altre richieste, c’è anche la previsione di adeguati fondi di bilancio per installare o implementare, su tutto il territorio della città di Roma, specifici strumenti di rilevamento, per garantire che i livelli di esposizione alle radiazioni non superino i limiti stabiliti.

Anche nel comune di Siderno, in provincia di Reggio Calabria i cittadini si muovono per impedire la costruzione di un impianto 5g prima ancora che siano pubblicati i dati riferiti all’incidenza delle radiazioni presenti nell’area.

Il Comitato No al 5g Sotto casa ha promosso una petizione con oggetto “Richiesta di controllo elettromagnetico per antenne e ripetitori presenti sul territorio”, che ha raccolto oltre milleduecento firme, indirizzate alla sindaca e all’assessore all’ambiente di Siderno.

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