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giovedì 28 marzo 2024

iL F.Q. - Putin avverte la Nato: “F-16 a Kiev? Se li usano li colpiremo anche nelle vostre basi. "Noi Invadere l’Europa? È una totale assurdità”.

 

Tocca a Vladimir Putin alimentare una tensione che, nel conflitto russo-ucraino, rischia di portare il mondo a un punto di non ritorno. Dopo le minacce della Polonia, secondo cui la Nato sta riflettendo sulla possibilità di abbattere missili russi che si avvicinano troppo ai confini dell’Alleanza, oggi è il presidente russo che ipotizza attacchi della Federazione in territorio Nato. In particolare, ha spiegato, se i caccia F-16 dovessero essere forniti all’Ucraina, in caso di loro utilizzo l’esercito di Mosca si sentirebbe autorizzato a colpirli anche mentre si trovano all’interno di basi del Patto Atlantico. Si tratterebbe di un attacco straniero a un Paese membro dell’Alleanza, situazione per la quale l’articolo 5 del Trattato prevede che tutti gli altri alleati intervengano militarmente.

“Se verranno utilizzati da aeroporti di Paesi terzi, per noi saranno un obiettivo legittimo, non importa dove si trovino”, sono state le parole del presidente russo che ha ricordato come la Russia terrà conto del fatto che gli F-16 possono trasportare armi nucleari. “Dobbiamo tenerne conto durante la pianificazione” delle operazioni di combattimento, anche se il loro utilizzo “non cambierà la situazione sul campo di battaglia”, poiché la Russia “li distruggerà come già sta facendo con i carri armati e le altre altre armi” occidentali. Nonostante questo, Putin definisce una “totale assurdità” l’accusa mossa da diversi leader europei e ucraini secondo la quale starebbe pianificando di invadere o attaccare anche un Paese europeo: “Per quanto riguarda l’accusa secondo cui stiamo progettando di invadere l’Europa dopo l’Ucraina, si tratta di una totale assurdità intesa esclusivamente a intimidire la popolazione per farle pagare più soldi”, ha detto Putin in un incontro con i piloti dell’aeronautica militare russa nella regione occidentale di Tver. Questa narrazione si svolge “in un contesto di crisi economica e di deterioramento del tenore di vita. Hanno bisogno di giustificarsi, quindi stanno intimidendo la loro popolazione con una potenziale minaccia russa mentre cercano di espandere la loro dittatura al mondo intero”.

L’offensiva sull’Ucraina, però, non si placa e anche nella notte tra mercoledì e giovedì violenti bombardamenti hanno colpito diverse zone del Paese. Secondo quanto riporta l’Aeronautica militare di Kiev, quasi tutti i droni lanciati da Mosca sono stati abbattuti dalla difesa ucraina, anche se cinque missili sono andati a segno. La Russia ha lanciato un totale di 28 droni kamikaze del tipo Shahed-136/131 dalla regione di Kursk e da Capo Chauda nella Crimea annessa, 26 dei quali sono stati intercettati e abbattuti sulle regioni di OdessaKharkivDnipropetrovsk e Zaporizhzhia. Nella notte sono stati lanciati anche tre missili da crociera Kh-22, un missile anti-radar Kh-31P (del Mar Nero) e un missile antiaereo S-300 (dal territorio occupato di Donetsk).

Chi cerca di limitare l’escalation tra la Russia e il blocco alleato dell’Ucraina è invece il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Fermo sostenitore del supporto prolungato a Kiev, mantiene la convinzione che ci siano alcune linee rosse che non debbano essere superate: la fornitura di missili a lungo raggio, che potrebbero essere usati in funzione offensiva, e l’invio di truppe europee su suolo ucraino. E anche giovedì ha ribadito il suo rifiuto a fornire missili da crociera Taurus a Kiev e di inviare militari tedeschi: “Come capo del governo devo assumermi la responsabilità sulle questioni relative alla guerra, alla pace e alla sicurezza in Europa. Questo vale anche per la questione dei Taurus. Fermo restando il sostegno risoluto all’Ucraina, per me è importante una cosa, faremo del nostro meglio per evitare un’escalation di questa guerra, cioè una guerra tra Russia e Nato”. E anche per questo “non invieremo i nostri soldati in Ucraina. E ogni lotto di armi che inviamo, analizziamo attentamente cosa significa nel dato contesto”.

Il cancelliere si sofferma anche sulle notizie circolate nei giorni successivi all’attentato terroristico alla Crocus City Hall di Mosca secondo le quali diverse cancellerie occidentali avrebbero avvertito la Russia di un pericolo di attentati islamisti. La Germania, afferma, non ne sapeva niente: “Probabilmente i servizi speciali americani avevano delle piste – ha detto Scholz – Fa parte della politica del governo degli Stati Uniti avvisare gli altri Paesi quando dispongono di tali dati. E hanno avvisato pubblicamente. È particolarmente deplorevole che sia avvenuto questo atroce attacco terroristico”.------


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