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domenica 2 luglio 2023

Paolo Deotto Giugno 2023 - Che delusione! In Russia non è scoppiata la guerra civile !!!!

 

Per adesso, con sicurezza c’è una sola perdente: le serietà dell’informazione.

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Che delusione! La stampa di regime già sbavava di eccitazione e gioia. Le truppe della Wagner che si ribellano, il loro capo, Prigozhin, che rilascia dichiarazioni al fulmicotone. La Wagner occupa il Comando delle Forze Armate a Rostov e poi si mette in marcia verso Mosca.

La stampa di regime è al colmo dell’eccitazione e in poche ore leggiamo che Putin è ormai cotto e finito. Come ai tempi della psicopandemia avevamo un fiorire di virologi, adesso vediamo che disponiamo di un numero sterminato di esperti espertissimi di geopolitica, strategia, tecnica militare.

Putin è finito, ci spiegano, mentre il guitto Zelensky assicura che il Presidente russo è fuggito. Prigozhin, che ha rilasciato dichiarazioni di fuoco contro il Ministero della difesa russo, accusandolo di aver coperto la reale dimensioni delle perdite russe, viene all’improvviso promosso a bocca della verità. La folla, ci dicono, applaude al passaggio delle truppe della Wagner.

Insomma, una vera bella festa. Adesso scoppierà in Russia la guerra civile, così magari la Russia si smembrerà in stati e staterelli… e comunque l’infame Putin – che, chissà, forse è già fuggito – sarà finito.

Nessuno si sofferma sul fatto che uno sgretolamento della Russia, che dispone di migliaia di testate nucleari, sarebbe una catastrofe per il mondo. Che importa? Dopo anni di stampa di regime, i pennivendoli sono ormai totalmente condizionati. Putin è il cattivo per eccellenza e quindi tutto ciò che può danneggiarlo, ben venga…

Ma in poche ore, arriva la doccia fredda per i guerrafondai a senso unico. La Wagner fa marcia indietro, il presidente della Bielorussia, Lukashenko, ha fatto da mediatore e il capo della Wagner, Prigozhin, ha accettato di fermare la marcia su Mosca.

Ma allora non ci sarà la guerra civile in Russia? Che delusione. Comunque, ci assicura la stampa di regime, nulla sarà più come prima. ANSA ci spiega che la mediazione di Lukashenko è stata “umiliante” per Putin. Dove stia l’umiliazione, non è ben chiaro. Al più, sarebbe stato umiliante per il Presidente russo trattare direttamente con quelli che, a tutti gli effetti, erano dei ribelli.

Il fatto che si sia evitato un bagno di sangue non commuove molto la stampa di regime, che per qualche ora (ci avete fatto caso?) ha promosso la Wagner a “milizia privata”, ben più dignitoso del termine “mercenari”. Già, perché i gruppi paramilitari, se utilizzati dagli americani, si chiamano “contractors”, che in fondo è un termine commerciale che non offende nessuno. Ma se gruppi paramilitari vengono utilizzati dalla Russia, o comunque da Paesi non allineati con gli ordini di Washington, allora diventano “mercenari”, con tutto lo spregiativo che accompagna questa parola. È un po’ come la parola “escort”, non offensiva come la parola “puttana”. Poi, entrambe fanno lo stesso mestiere. Glissons.

In definitiva, non voglio certo tuffarmi a fare analisi sul perché e sul percome la rivolta della Wagner ci sia stata e sia abortita in poche ore. Per questo, vi rimando al video, come sempre molto interessante, di Nicolai Lilin (vedi su https://www.ilnuovoarengario.it/le-motivazioni-dellammutinamento-della-wagner/ ), una delle poche voci libere nel diluvio della disinformazione.

Qui mi premeva solo evidenziare come, ancora una volta, la quasi totalità della nostra “informazione” ha fatto una figura meschina. L’informazione a senso unico e terribilmente uguale, pur tra tante testate giornalistiche e televisive.---

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