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mercoledì 22 marzo 2023

Byoblu24 -- “ARMI ALL’UCRAINA A COSTO ZERO”: ECCO PERCHÉ GIORGIA MELONI MENTE (SAPENDO DI MENTIRE?)

 

22 Marzo 2023
3 minuti di lettura

In vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo, Giorgia Meloni sta rendendo note al Parlamento quali tematiche il governo italiano intende mettere sul tavolo di Bruxelles. Le questioni principali sono l’immigrazione e il sostegno all’Ucraina.

Su quest’ultimo punto, il presidente del Consiglio è stato chiaro: l’Italia continuerà a sostenere Kiev tramite l’invio di armi“Sugli aiuti militari ci metto la faccia”, ha detto Meloni nella sua comunicazione in Senato e, probabilmente, nessuno si aspettava una linea differente. Ciò che risulta sorprendente è quanto affermato successivamente.

Considero puerile la propaganda di chi racconta che l’Italia starebbe spendendo soldi per mandare armamenti in Ucraina sottraendoli di fatto alle tante necessità dei nostri concittadini. Questo è falso e in quest’Aula lo sappiamo tutti

Secondo Giorgia Meloni, dunque, non è vero che il sostegno militare all’Ucraina stia avendo come effetto negativo quello di sottrarre soldi ai cittadini italiani.

Non solo, Meloni si è pure superata, spiegando subito dopo che il nostro Paese non sta fornendo a Kiev armi di nuova produzione.

“L’Italia sta inviando all’Ucraina materiali e componenti già in suo possesso che per fortuna noi non abbiamo necessità di utilizzare e che inviamo agli ucraini anche per prevenire la possibilità di doverli un giorno utilizzare noi”

Insomma, secondo il presidente del Consiglio si tratta di armi non necessarie. Qualcuno della maggioranza ha anche sostenuto più volte che si tratta di armi che, se non fossero inviate all’Ucraina, andrebbero in disuso.

Armi nuove e pure costose

Le cose non stanno, però, proprio così. È ormai noto che il nostro Paese abbia addestrato alcuni soldati ucraini nel territorio italiano, precisamente a Sabaudia. L’addestramento consisteva all’uso del sistema missilistico SAMP-T. Uno strumento nuovo di zecca che serve ad abbattere missili e droni e che sarà in possesso degli ucraini entro la primavera.

La produzione del sistema SAMP-T è stata affidata al produttore EUROSAM, che comprende il consorzio MBDA, guidato da Italia e Francia. Una quota del 25% è detenuta da Leonardo, l’azienda italiana controllata per il 30% dal nostro Ministero dell’Economia.

Quanto costa produrre questo sistema SAMP-T? In base alle diverse dotazioni, si va dai 250 milioni di euro fino agli 800 milioni per un sistema completo. Ecco perché non è ancora arrivato all’Ucraina.

Quanto ha speso finora l’Italia in armi?

Per quanto riguarda invece il costo delle armi fornite fino a ora dall’Italia a Kiev, esistono delle stime da parte di alcuni istituti come l’Osservatorio sulle spese militari italiane (MILEX) che ha aggiornato un mese fa la propria valutazione, arrivata adesso a 800 milioni di euro.

Non parliamo poi delle spese in sede europea. Fino a prova contraria, l’Italia fa parte dell’Unione e con lo European Peace Facility (ESF) le spese per gli Stati membri sono arrivate a quota 3,6 miliardi di euro.

E perché non aggiungere l’aumento della spesa militare dell’Italia. Sempre in Parlamento, Giorgia Meloni ha confermato gli impegni presi con la NATO, ovvero una spesa fino al 2% del PIL, passando quindi da 25 miliardi di euro a 38. Chi è, dunque, che racconta falsità?

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