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giovedì 15 dicembre 2022

BYOBLU - Quatargate, nuovo capitolo:" Ecco come DOHA stava conquistando il mercato aereo UE

QATARGATE, NUOVO CAPITOLO: ECCO COME DOHA STAVA CONQUISTANDO IL MERCATO AEREO UE

Qatargate, nuovo capitolo. Si è svolta la prima udienza a Bruxelles che ha riguardato i quattro arrestati nella vicenda relativa alle tangenti versate dall’emirato. Tre di questi resteranno in galera.

Confermati tre arresti

Si tratta di Francesco Giorgi, assistente dell’ex europarlamentare Antonio Panzeri e compagno dell’ex vice Presidente del Parlamento europeo Eva Kaili. Agli arresti resteranno anche lo stesso Panzeri, ricordiamo eletto in quota PD e proprio Eva Kaili, che ha deciso di non presentarsi alla prima udienza. Libertà vigilata con braccialetto elettronico è stata invece comminata a Niccolò Figà Talamanca segretario della ONG No Peace Without Justice.

Nel frattempo l’inchiesta sembra indicare come i quattro indagati principali non siano altro che una piccola parte di un gruppo di rappresentanti delle istituzioni europee ben più ampio. Avevamo dato per esempio conto delle discutibili aperture verso il Qatar fatte dal vice Presidente della Commissione europea Margaritis Schinas, anche se attualmente non risulta essere tra gli indagati.

I soldi che finora sono stati ritrovati potrebbero essere però un premio non solo per i quattro ora nel mirino della magistratura, bensì per oltre 60 europarlamentari. In effetti viene difficile credere che il Qatar possa aver fatto affidamento solo su due o tre persone per far approvare leggi in suo favore. Il processo legislativo richiede una partecipazione ben più ampia.

Il Qatar era pronto a prendersi lo spazio aereo europeo

Nel frattempo le istituzioni europee hanno deciso di interrompere l’iter di approvazione di alcune decisioni che riguardano il Qatar. È stata per esempio sospesa la modifica del regolamento europeo che riguardava l’esenzione dell’obbligo di visto per i cittadini provenienti dall’emirato. In quel caso la proposta di modifica era arrivata dalla Commissione europea. Non solo.

È stata anche momentaneamente sospesa la ratifica del trattato per la liberalizzazione del traffico aereo tra Unione europea e Qatar. Si tratta di un accordo piuttosto curioso perché avrebbe permesso alla Qatar Airways, la compagnia di bandiera dell’emirato, di poter accedere senza barriere di sorta negli scali di tutti i Paesi dell’Unione. Da parte sua Doha avrebbe aperto le porte alle compagnie aeree europee. Peccato che il Qatar avrebbe potuto offrire un mercato composto da meno di 3 milioni di persone, 150 volte più piccolo di quello dell’Unione europea.

Stava quindi per essere ratificato un immenso regalo per il Paese qatariota, nonostante questo la Commissione europea ha ribadito che quell’accordo è stato raggiunto “in piena trasparenza”.

Quale ruolo della Commissione europea?

Ed è proprio l’atteggiamento dell’organo esecutivo di Bruxelles a far venire più di un sospetto, perché finora la Commissione si è comportata come se fosse un corpo estraneo alla vicenda. La Presidente Ursula von der Leyen ha eluso le domande dei giornalisti, mentre sul suo profilo Twitter, molto ricco di nuovi contenuti, non è stato trovato neanche uno spazio per chiedere scusa ai cittadini rispetto allo tsunami che ha ormai travolto le istituzioni comunitarie.

Anzi la stessa Presidente non sembra farsi troppi problemi nello sponsorizzare iniziative che potrebbero avere a che fare proprio con il Qatargate. Tra queste il cosiddetto RePowerEU, un programma che prevede l’elargizione di nuovi prestiti agli Stati membri da utilizzare anche per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia. Molte di queste risorse sono state usate così dai Paesi membri per sottoscrivere accordi di fornitura del gas naturale liquefatto, guarda caso, dal Qatar.

Tra questi c’è la Germania, c’è l’Italia, ma anche la Francia, il cui Presidente, Emmanuel Macron ha fatto tappa a Doha in questi giorni in occasione dei mondiali di calcio. Non è la prima volta che von der Leyen fa finta di nulla rispetto a scandali che si aggirano tra i suoi uffici.

Ricordiamo infatti la totale mancanza di collaborazione della stessa Presidente con il difensore civico europeo nella ricerca dei messaggi Whatsapp tra la leader della Commissione e l’amministratore delegato della Pfizer Albert Bourla. In quel caso la Presidente aveva raggiunto l’intesa per la fornitura dei vaccini, un affare da miliardi di euro con la Pfizer, attraverso un semplice scambio di messaggi. “Sono convinta che questa sia solo la punta dell’iceberg. Bisogna approfittare di questo scandalo per fare pulizia nelle istituzioni europee.” ha dichiarato l’eurodeputata francese Manon Aubry. Forse però è troppo tardi per sperare in una reale pulizia.

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