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martedì 22 novembre 2022

Marco Tosatti - Chi Ha Silurato Draghi? Sorpresona! Il PD, e non il Centrodestra. Renzi Docet.

 



Marco Tosatti...

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Vincenzo fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni su fatti recenti della nostra vita e soprattutto sulle omissioni, menzogne e amnesie di certe anime illibate di Forza Italia e di Azione...per non parlare del PD. Buona lettura.

Mario Draghi? "Il Pd dietro alla sua caduta, come lo hanno silurato"


Questo è il titolo di un articolo di "Libero" del 21 novembre 2022 (vedi quì) in cui Antonio Socci riprende le anticipazioni, pubblicate il giorno prima dal Corrierone della serva, della prossima uscita, in edizione aggiornata, del libro di Matteo Renzi "Il Mostro" per segnalare che dietro la caduta del governo Draghi c'era il PD e non il centrodestra.

Io non leggo di norma il Corrierone e questa anticipazione me la sono persa.

Ho cercato di spulciare sul sito del quotidiano ed ho visto solo un intervento di Renzi per la presentazione di "Ultima fermata", un libro di Tommaso Labate, giornalista del Corriere, che forse leggerò, visto che parla dei retroscena degli ultimi mesi, dal Quirinale, alla caduta di Draghi, alle elezioni.

Comunque mi fido di Socci e prendo atto che il PD dovrebbe chiedere scusa agli italiani, al centrodestra ed ai 5 stelle perchè le cose sono andate in modo opposto a come raccontato da Letta, secondo quanto afferma Renzi che quelle ore convulse del 20 luglio le ha vissute in prima persona.

In breve: Renzi cerca di convincere Salvini, tramite Giorgetti, che l'autunno sarà complicato e, se si manda a casa Draghi, per chiunque governerà sarà una bella patata bollente. Se la Lega dicesse di si ci penserà Renzi a convincere il PD. Salvini non è convinto, ma alla fine, anche se a malincuore, accetta e Forza Italia non può che accodarsi nel sostegno a Draghi. Ma lo stop arriva proprio dal Pd. Renzi parla con Franceschini che gli risponde: «A noi conviene lasciare che sia la destra a intestarsi la fine di Draghi. E a quel punto si va a votare. Noi faremo una campagna elettorale tutta impostata sul rivendicare Draghi e lasceremo che Di Maio svuoti i 5 Stelle». Renzi è sconcertato. Insiste, ma Franceschini fa muro: «Noi non possiamo stare al governo con la Lega e senza i grillini».

Renzi cerca anche di convincere Draghi, ma anche il suo è un no secco. In sostanza, chi è stato a "mandare a casa Draghi" e a portarci alle elezioni anticipate? La risposta sconsolata di Socci è : "Il Pd e Draghi stesso che non voleva affrontare da premier un autunno drammatico, oltretutto con il M5S all'opposizione".

Noi, pur non avendo canali privilegiati, avevamo visto chiaramente il medesimo quadro, che adesso è inconfutabile, e ne abbiamo parlato su Stilum in un articolo pubblicato il 22 luglio (Vedi quì) in cui non solo si discuteva la verità che solo adesso Renzi annuncia coram populo, ma si rifletteva anche sulle falsificazioni ed i silenzi di mamma RAI in merito, per non parlare di tutti gli altri giornalai di regime. I fatti dunque erano già chiari per chi voleva vederli, tuttavia la testimonianza diretta (anche se in ritardo) di un protagonista come Renzi è la conferma definitiva.

Socci ricorda anche, nell'articolo citato, alcune delle dichiarazioni di Letta che, alla luce di questa ricostruzione, oltre a far ridere, dovrebbero far inorridire e riflettere sulla indipendenza dei media, prima ancora che sulla credibilità dei politici, soprattutto nel bel mezzo di una campagna elettorale. «In questo giorno di follia il Parlamento decide di mettersi contro l'Italia. Noi abbiamo messo tutto l'impegno possibile per evitarlo e sostenere il governo Draghi» (dichiarazione del 20 luglio). «I partiti che ieri non hanno dato la fiducia a Draghi hanno tradito l'interesse dell'Italia e degli italiani» (dichiarazione del 21 luglio). Ancora Enrico Letta: «Gli italiani avevano voglia e bisogno di un governo che li difendesse dall'inflazione e che riuscisse soprattutto a dare prospettive sulle grandi questioni sociali, dalla lotta alla precarietà alle grandi questioni della riduzione delle tasse sul lavoro. Il tradimento è stato molto grave». Il 28 luglio su Twitter Letta arrivava a scrivere: «Dietro le scelte della Lega contro Draghi c'è Putin?»; «Vogliamo sapere se è stato Putin a far cadere il governo Draghi. Sarebbe gravissimo».

Socci conclude con queste poche ma sentite parole : "Oggi, anche alla luce delle parole di Renzi, ognuno può giudicare questi eventi, chi ha fatto propaganda, chi davvero ha pensato all'interesse del Paese, chi ha detto la verità agli italiani e chi non l'ha fatto".

Socci, però, non sottolinea le strane amnesie di Renzi in campagna elettorale e non si chiede come mai solo adesso ricorda, con colpevole ritardo, le malefatte del PD, quasi un epitaffio da incidere sulla lapide del caro estinto che si accinge ad andare a congresso. Non sottolinea neanche le giravolte di una certa Maria Stella Gelmini che ha abbandonato Forza Italia con squilli di tromba, fanfare al seguito ed interviste a reti unificate per proclamare, in piena campagna elettorale, il "tradimento" di Forza Italia nei confronti di Draghi e quindi lei, pura ed illibata, "per dignità e coerenza, non poteva più stare nel partito di Berlusconi".

Le quantità industriali di fango che hanno inondato il centrodestra in tutta la campagna elettorale chi le ricorda più. Dal silenzio di Draghi su tutta questa vicenda alle esternazioni della Segre sulla fiamma nel simbolo della Meloni. Dai quattro giorni di Draghi negli USA, a rapporto dall’imperatore con premio cornuto incorporato, agli allarmi antifascisti, alle bugie sull’economia, sul costo dell’energia, sulla guerra in Ucraina, alle dichiarazioni della Von der Leyen e dei ministri francesi etc. etc. etc.

Inutile è anche ricordare che la nuova casa della Gelmini è "Azione", il Partito di Renzi e Calenda, dove la cara Mariastella è adesso vicesegretario, mentre l'altra dama, Mara Carfagna, fuoriuscita per lo stesso nobile motivo, ne è addirittura Presidente.

Ammettiamo pure che, di certo, Renzi si sarà dimenticato di dire loro come erano andate realmente le cose. In campagna elettorale si è in mille faccende affaccendati e si ha poco tempo per sciocchezzuole come queste.

Ma loro erano in prima linea in Forza Italia e sapevano benissimo del reale andamento dei fatti, eppure non hanno avuto remore a tacere la verità ed a stravolgere gli avvenimenti in modo menzognero.

Questi sono gli/le statisti/e che dovrebbero decidere dei nostri destini e che, come tutti possono ammirare, sono riveriti e osannati dalla stampa libera dei giornalai nostrani che, lungi dal permettersi di sbertucciarli sulla pubblica piazza, prendono per oro colato qualsiasi loro esternazione.


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