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giovedì 13 ottobre 2022

Byoblu24 -- “TROPPI SOLDI ALL’UCRAINA”: L’UE RIFLETTE SULLE SPESE

L’Europa spende male i propri fondi e gli aiuti economici all’Ucraina peggioreranno ulteriormente il bilancio. La Corte dei conti europea bacchetta Bruxelles nella relazione sull’esercizio finanziario del 2021 e prevede un 2022 ancora più negativo.

Nonostante gli stretti controlli imposti agli stati membri, sono infatti comunque aumentati gli errori di spesa, secondo l’istituzione che esamina tutte le entrate e le uscite dell’Unione europea, per fare in modo che ci sia una sana gestione finanziaria. E Bruxelles non ce l’ha, spiega nel suo rapporto l’organo con sede in Lussemburgo, sottolineando che, appunto, i fondi non vengono impiegati dagli stati in conformità alle normative Ue.

Il futuro non è roseo secondo Tony Murphy, presidente della Corte, che ha spiegato: “Con la guerra di aggressione in Ucraina, la crisi energetica, la pandemia da coronavirus e i cambiamenti climatici, l’Unione europea si è trovata a dover fronteggiare contemporaneamente le conseguenze di una serie di crisi senza precedenti”.

I calcoli della Corte dei conti Ue e il sostegno all’Ucraina

La Corte rileva che il livello complessivo degli errori nelle spese finanziate dal bilancio europeo è aumentato nel 2021, salendo dal 2,7 per cento nel 2020 al 3 per cento nel 2021. Il 63,2 per cento delle spese sono state ritenute ad alto rischio, rispetto al 59 per cento dell’esercizio precedente. In sostanza: l’esposizione totale del bilancio europeo ai futuri obblighi potenziali è più che raddoppiata nel 2021, passando da 131,9 a 277,9 miliardi di euro.

Tutto ciò è accaduto sia per fornire assistenza agli stati membri con gli aiuti Covid, spiega la Corte, sia per il sostegno economico all’Ucraina. Che non è iniziato quest’anno (con un conflitto comunque partito nel 2014 e che si è intensificato a febbraio), ma era già pienamente attivo nel 2021.

Infatti, alla fine dell’anno passato, l’Ucraina aveva prestiti in essere per un valore nominale di 4,7 miliardi di euro. La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha concesso sempre all’Ucraina dei prestiti, coperti da garanzie dell’Unione europea, per un valore di 2,1 miliardi di euro. Con il proseguimento del conflitto, insomma, la situazione economica non può che peggiorare.

Poi ci sono altre questioni, come le solite differenze tra gli stati membri sui fondi strutturali e d’investimento utilizzati. Se, per esempio, Irlanda, Finlandia e Cipro hanno richiesto oltre tre quarti dei fondi loro assegnati, altri paesi come Croazia, Slovacchia e Malta ne hanno utilizzati solo poco più della metà di quelli loro destinati. Inoltre, nel 2021 ci sarebbero stati anche quindici casi di frode finanziaria sull’utilizzo dei fondi e, per cinque di questi, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode ha già avviato le indagini.

Lo scenario europeo, dunque, come dimostra il rapporto, non è il massimo tra restrizioni che alla fine non eliminano le problematiche, burocrazia e politiche in ordine sparso degli stati membri. Se a questo si aggiunge la crisi economica in corso (prima per il virus, ora per una guerra che ha solo ripercussioni negative sull’Europa), lo scenario non può che essere più scuro.

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