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sabato 10 settembre 2022

Il Generale Piero la Laporta x Marco Tosatti - L’Ultimo Lascito di Elisabetta Regina, una Truss col Bottone Nucleare… 10 Settembre 2022

 






Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il generale Piero Laporta offre alla vostra attenzione questa ampia riflessione sullo stato del mondo – e sul ruolo della Gran Bretagna, soprattutto – all’indomani del funerale della regina Elisabetta. Buona lettura.

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Il funerale è presagio, nonostante la pretesa d’ostentare potenza sebbene si stia tornando alla polvere, impastata nel sangue. È un positivo presagio, per gli umili.
Cicisbei e smutandate, prefiche in gramaglie turibolano la cinica mentre il trono trapassa a un imbecille; è l’8 Settembre. È l’ironia di Lassù, dove nulla è dimenticato. La funerea farsa, presumendo di “essere” perché “possiede”, attraversando miliardi di sventurate esistenze col sangue, con la droga, con le armi, infine con la finanza, si svela effimera e volgare, a dispetto dell’etichetta reale. Tutto scompare. Tutto finisce con un 8 Settembre. Tutto affidato a un imbecille e alla di lui arcifatta duchessa. Non è così, è peggio, oppure meglio, dipende dai punti di vista.
La Divina Provvidenza è sorprendente e semplice, nel medesimo tempo. È sorprendente proprio perché semplice. Non bastasse, sono infatti due gli imbecilli chiamati a tenere la Gran Bretagna per braccia e gambe, portandola alla cremazione.


Liz Truss, conquistato il Partito Conservatore, fu nominata Primo Ministro da Elisabetta II due giorni prima che morisse. La funebre imminenza costrinse al castello di Balmoral (Scozia), per l’investitura del primo ministro, non a Buckingham Palace com’è tradizione. Si cominciò male del tutto: «Come primo ministro sarò il più grande amico dell’Ucraina, seguendo le orme di Boris Johnson» berciò insediandosi «e mi impegnerò completamente a garantire che Putin fallisca in Ucraina e subisca una sconfitta strategica e che la Russia sia vincolata in futuro».
Queste parole, nonostante feisbuc tenti di passarle per una bufala[1], ebbero significato chiaro ben prima di entrare a Downing Street. Ad Agosto, la Truss, ospite a Birmingham dei conservatori locali delineò la guerra nucleare contro la Russia: «Londra è pronta, se necessario, a utilizzare le armi nucleari» dichiarò da ministro degli Esteri del Regno Unito «Ritengo sia un dovere importante del primo ministro e sono pronta a farlo». La vera bufala è la bufala pazza sedicente guerriera.
Essa sa benissimo che, costringendolo alla guerra, Vladimir Putin ha superato un punto di non ritorno. La posta non è lo sbocco sul mar Nero o le risorse dell’Ucraina, ricche o modeste che siano. Se la Russia perdesse il conflitto convenzionale, essa e i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) dovrebbero accantonare i propri sogni di indipendenza e sottoporsi da schiavi al nuovo ordine dei Clinton & C., riassunto dal collaborazionista francese, Jacques Attali, secondo il quale: «È evidente che si finirà un giorno con un Governo Mondiale, equilibrato, democratico, che metterà in atto delle regole, che dominerà il sistema finanziario e non sarà dominato da quest’ultimo. Avrà luogo ed i più giovani in questa sala lo vedranno. Ci sarà una moneta mondiale, ci sarà un reddito minimo mondiale. L’Umanità si dividerà in 3 categorie: I nomadi di lusso, che avranno a disposizione tutti i mezzi per la libertà. Questi saranno 100, 150 milioni, con tutti i mezzi di movimento assoluto, di sradicamento libero, ma lo sradicamento sarà un lusso non una sofferenza. Dall’altra parte ci saranno 5/6 miliardi di nomadi di miseria, che saranno obbligati a muoversi dalla campagna alla città, da una città ad un’altra, semplicemente per trovare da mangiare. Ed in mezzo ci sarà una specie di classe media che vivrà nella speranza illusoria di raggiungere i nomadi di lusso, e nel terrore reale di cadere nell’afranomadismo. Queste sono le tre categorie che stanno apparendo.»
La sciocca, approdata al 10 di Downing Street, sa che tre dei BRICS – Russia, Cina e India – sono potenze nucleari di primo livello, alle quali s’affiancherebbero ulteriori con capacità nucleare (dichiarata od occulta, non importa). L’impero britannico è finito. È un cane morto e nessuno vuole resuscitarlo, neppure la parte sana degli Stati Uniti. Non per caso Donald Trump ha fatto una nuova dichiarazione a favore di Giuseppe Conte, nell’imminenza delle elezioni italiane.
Lo spiegammo a suo tempo ai lettori di SC, perché l’asse Putin- Trump guarda con favore a Giuseppe Conte, il quale mise Putin in condizioni di fare la guerra in Ucraina, contro l’oligarchia finanziaria mondiale.
L’impero britannico attaccato alla giugulare del mondo non regge più e potrebbe tirare a fondo pure la parte sana degli Stati Uniti, che esiste, è vasta e non va confusa con le cerchie dei Bush, Obama, Clinton e Biden.
C’è un vasto mondo – nei BRICS, guarda caso – nel quale è vivo il ricordo del dominio, dello sfruttamento, del sangue innocente sparso dalla Gran Bretagna, un ricordo ben più vivo e lacerante di quello usualmente riferito agli Stati Uniti.

La Russia, se mai fosse sconfitta sul terreno in Ucraina (ed è molto ma molto difficile) non s’aggiogherebbe al paradiso descritto dal collaborazionista Attali, ma scatenerebbe l’inferno nucleare insieme ai suoi alleati. Non avrebbero scelta. La Truss si dice “pronta” perché tale è la sua missione: accanimento terapeutico sul moribondo impero britannico, anche a costo d’una guerra nucleare.
Mediaset, La7, la Rai hanno messo in gramaglie le prefiche nei lupanari dell’informazione, accodandosi al corteo funebre londinese, anche grazie alle autorevoli voci degli esperti in rimborsi spese come Antonio Capranica. Illusi, se presumono di aiutare così il nazista Volodymir Zelensky coi suoi compagnucci romani di Informazione Corretta. La guerra  non si vince né con le chiacchiere né con la potenza del PIL, tanto meno coi deliri nucleari d’una bufala priva di scrupoli.
Speriamo che la Divina Provvidenza aiuti papa Francesco a riflettere. Il nuovo ordine del collaborazionista Attali, sottometterebbe anche il Vaticano. Non è un obiettivo nuovo. Fu perseguito a Londra da ben prima che lord William Bentinck fosse ministro degli esteri del governo siciliano (Costituzione siciliana del 1812), sul quale l’Inghilterra esercitò un protettorato, con tardive conseguenze a Montelepre come a piazza Fontana (di concerto con l’URSS) e fino ai giorni correnti, a giudicare dalle prefiche in gramaglie, nei lupanari televisivi come in quelli della politica.
Nell’aprile 2014, Elisabetta fu accolta in Vaticano da Papa Francesco, al quale regalò una bottiglia di pregiato Scotch torbato. È il regalo (guarda caso) usuale del Gran Maestro ai suoi sottoposti compagni d’arte. La visita coincise (guarda caso) col 32.mo dell’inizio della guerra delle Malvinas (Falkland), isole argentine colonizzate da Londra. Le relazioni fra monsignor Bergoglio e Vauxhall Cross a Londra furono molto strette nel corso delle Malvinas. Un esame di coscienza sarebbe quindi opportuno, prima d’un altro 8 Settembre.
Sic transit gloria mundi, vale per le regine, per i pontefici, per gli Attali come pure per gli esperti di rimborsi spese alla Antonio Capranica; l’8 Settembre attende tutti, non solo i miseri e gli umili. CRISTO VINCE:

[1] Il sito collaborazionista bufale.net, del quale si avvale feisbuc per le censure, ha usato l’espediente di accusare i denigratori della Truss di attribuirle parole che non ha mai detto, come “avere l’onore di premere il pulsante nucleare”. E’ vero infatti, non lo ha mai detto così; non di meno il quotidiano Indipendent nella cronaca del 24 agosto riferisce :«Liz Truss says she’s ‘ready’ to hit nuclear button if necessary». https://bit.ly/3BCqjFL

Gen. D.g.(ris.) Piero Laporta

www.pierolaporta.it

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