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sabato 3 settembre 2022

Byoblu24 - GAZPROM FESTEGGIA UN SEMESTRE DI UTILI RECORD GRAZIE ALLE SANZIONI...della UE e Italia in prima fila


Gazprom festeggia i conti del primo semestre 2022 che mostrano risultati oltre le più rosee previsioni.

LA NARRAZIONE MAINSTREAM SULLE SANZIONI

La narrazione mainstream in ossequio alla commissione Europea ha tentato di convincerci che con le sanzioni alla Russia, con lo stop al gasdotto NordStream2, con la confisca di tutte le riserve finanziarie russe in occidente e con gli embarghi al petrolio russo avremmo indebolito l’orso.

Tutto questo sarebbe stato necessario per “difendere l’Europa” e fermare il conflitto in Ucraina. Tutto sbagliato. 

GAZPROM FESTEGGIA MENTRE L’EUROPA VA IN CRISI

L’Europa si trova invece a dover fronteggiare una gravissima crisi economica dovuta anche al caro energia. Con l’illuminata guida dei saggi della Commissione europea ci troviamo a razionare elettricità e gas, con un’inflazione record che consuma la ricchezza delle famiglie e aggrava i debiti degli stati oltre ad affrontare chiusure e licenziamenti.

Ma la guerra almeno l’abbiamo bloccata? Neanche per sogno. Il conflitto nel ‘granaio d’Europa‘ procede anche peggio del primo giorno, alimentata anche dalle risorse economiche e armi occidentali.

Vi chiederete se con tutto questo sacrificio almeno si sia riusciti a scombinare i calcoli e i bilanci russi. La risposta sta nel +40% di utili messi a segno dal gigante dell’energia russo, Gazprom, nel primo semestre del 2022 rispetto all’anno scorso.  Con i suoi 41,75 milioni di dollari di guadagno netto, la controllata del Cremlino, distribuirà un maxi dividendo da venti miliardi di dollari di cui 10 finiranno nelle casse del Tesoro.

Un risultato oltre ogni aspettativa, superiore di 12 miliardi dell’intera somma guadagnata nel 2021, segnando addirittura un record storico. 

Per comprendere meglio quanto sia un anno d’oro per la società energetica russa, basti pensare che mediamente gli utili netti degli anni migliori non superavano mai i venti miliardi e che nel 2020 ne aveva guadagnati solo due. 

Adesso riuscite ad immaginarvi quanto possano essere preoccupati da quelle parti delle nostre sanzioni? 

LA RUSSIA FA AFFARI D’ORO CON CINA E INDIA

L’autunno, ormai alle porte, potrebbe essere ancora più drammatico per noi europei perché i maxi aumenti nel prezzo del gas potrebbero diventare strutturali.

È evidente che le limitazioni dell’import di gas russo in Europa non hanno scalfito Mosca, ma anzi l’hanno avvantaggiata. 

Se da un lato i flussi verso il ‘Vecchio Continente’ sono diminuiti del 32% è altrettanto vero che rivolgersi altrove per le forniture di gas ha scatenato un aumento della dinamica dei prezzi sul mercato che ha alla fine compensato Gazprom i minori flussi. Dal canto suo la Russia ha aumentato le relazioni commerciali con altri Paesi del mondo, Cina e India, in testa, che hanno dunque assorbito ogni quantitativo disponibile.

I CONTINUI BLOCCHI DEI FLUSSI DAL NORDSTREAM1: MANUTENZIONE O RICATTO?

La situazione non accenna a migliorare per gli europei, in quanto i flussi di gas che ancora provengono dal tubo russo, continuano a subire blocchi e rallentamenti a causa ufficialmente di lavori di manutenzione.

E così poco dopo le parole di Ursula von der Leyen sulla volontà di imporre un tetto ai prezzi del gas in arrivo da Mosca, Gazprom ha stabilito che il gasdotto non riaprirà. La motivazione del colosso statale russo è che Nord Stream1 dovrà rimanere fermo per un un tempo“indefinito” a causa di una perdita di petrolio riscontrata in una turbina, l’unica al momento funzionante. Un guasto importante, secondo Gazprom.

Per i manutentori della turbina, la Siemens Energy, il guasto non rappresenterebbe un motivo sufficiente per bloccare i flussi. 

Che lo sia o meno a questo punto poco importa, importa che evidentemente la Commissione europea non ha  ancora compreso i propri errori di valutazione

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