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lunedì 27 giugno 2022

Byoblu24 LA TURCHIA DICE NO ALLE SANZIONI CONTRO LA RUSSIA 27 Giugno 2022Edoardo Gagliardi

 

Le sanzioni contro la Russia sarebbero dovute essere lo strumento con il quale l’Occidente avrebbe dovuto mettere in ginocchio l’economia russa e, di conseguenza, spingere Mosca a ritirarsi dall’operazione in Ucraina.

Eppure, dopo ormai mesi l’obiettivo sembra essere l’esatto opposto. Mentre la Russia si organizza per allacciare rapporti economici con altri Paesi del mondo per avviare la costruzione di un nuovo mondo multipolare, l’Occidente sprofonda in una crisi economica senza pari. Si tratta di una crisi soprattutto energetica e dal prossimo inverno a poco serviranno i proclami di molti governi, tra cui quello italiano, secondo cui “andrà tutto bene”.

Le sanzioni contro la Russia cominciano a perdere pezzi, la Turchia per bocca del portavoce del presidente Recep Erdogan, Ibahim Kalin ha detto che non parteciperà alle sanzioni contro la Russia, semplicemente perché non vuole andare contro i propri interessi economici.

Dipendiamo da fonti esterne per l’energia – ha affermato il portavoce del presidente – per questo non parteciperemo alle sanzioni contro la Russia. Abbiamo informato l’Occidente delle nostre posizioni, si tratta del nostro vantaggio economico. Le sanzioni contro la Russia colpiranno certamente l’economia turca e noi non lo vogliamo”.

La Turchia quindi, da Paese sovrano, pensa a salvaguardare la propria economia, sul fronte europeo invece, a parte qualche timida presa di posizione francese, gli altri Paesi sembrano tutti allineati e coperti nel sanzionare la Russia.

A spiegare la posizione della Turchia è anche Fahrettin Altun, direttore della comunicazione della presidenza turca: “Oggi l’Ue fa la voce più grossa sulle sanzioni contro la Russia. Tuttavia, dal giorno in cui il conflitto è iniziato, hanno pagato centinaia di miliardi di euro in bollette di energia. Anzi, non possono dire neanche una parola alla Grecia che trasporta la maggior parte del petrolio russo nel mondo. Inoltre, in un periodo così critico la Grecia indebolisce la sponda meridionale della Nato armando, in violazione del diritto internazionale, le isole del Mar Egeo. L’Occidente dovrebbe porre fine a questo suo atteggiamento ambivalente prima di aspettarsi risultati da certe mosse”.

Insomma, la Turchia non chiude la porta alla Russia e fa sentire la propria voce, a quando lo stesso comportamento dall’Italia?

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