Pagine

giovedì 23 giugno 2022

ByoBlu - “1984”: - PIANO DI FUGA , LA GUERRA È PACE – PARTE 4


Ultimo appuntamento di stagione con “1984”. Prosegue il viaggio nei retroscena della guerra in Ucraina e gli inevitabili parallelismi con l’emergenza sanitaria.

1984” torna in autunno: voi, nel frattempo, tenete gli occhi aperti e la mente libera“. Con queste parole Francesco Borgonovo si è congedato al pubblico al termine dell’ultimo appuntamento di stagione con il nuovo format di Byoblu “1984”. La quarta e incandescente puntata del talk show è andata in onda come di consueto mercoledì 22 giugno alle ore 21.30, salutando infine il pubblico fino alla prossima edizione.

(Ti sei perso la puntata precedente? Riguardala qui)

A inaugurare il primo blocco di programma, il giornalista Maurizio Belpietro, direttore del quotidiano La Verità e del settimanale Panorama. Presente in studio anche il direttore della versione online del Fatto Quotidiano Peter Gomez. I tre giornalisti hanno dipanato il tema caldo del recente embargo al gas russo, nonché le posizioni di Mario Draghi. Entrambi i direttori hanno convenuto che le prospettive per l’Italia e per l’Europa intera non sono delle più rosee: le sanzioni inflitte sembrano ritorcersi come un boomerang sull’economia dei Paesi aderenti.

Mentre il Belpaese annega tra rincari su bollette, carburanti e alimentari, la Russia sfoggia orgogliosamente il suo status di primo fornitore di gas alle potenze asiatiche. Le economie dell’Asia, diversamente da quelle europee, stanno progredendo a ritmo martellante. Inoltre, le principali tecnologie e materie prime utilizzate dall’intero asse euroatlantico provengono quasi interamente dalla Cina.

Maurizio Belpietro lo rileva con discernimento, prima di concludere: “Stiamo pagando gli errori del passato, perché abbiamo deciso di affidarci completamente prima al carbone e poi al gas, rinunciando al nucleare. A differenza di altri Stati Europei, saremo a breve dipendenti dal Qatar dall’Algeria o dall’Egitto“. Sussiste inoltre il rischio reale che il recente embargo imposto al Cremlino, come dimostrano gli storici precedenti inflitti a Italia, Germania e Giappone, inaspriscano gli intenti di Putin, anziché scoraggiarli. Abbiamo davvero bisogno di un’altra Pearl Harbor nel giardino di casa, con l’aggravante di bombe nucleari tattiche?

Interessi economici e strategie di polarizzazione: a “1984” il parallelismo appare evidente

Interessi economici e strategie di polarizzazione: a “1984” il parallelismo appare evidente Nei successivi blocchi di trasmissione, il conduttore ha accolto in studio il reporter indipendente Franco Nerozzi, l’editore di Historica Francesco Giubilei, il professore Andrea Zhok e il giornalista Sergio Giraldo. Francesco Borgonovo ha posto agli ospiti un quesito controverso: sebbene i media mainstream percuotano da 4 mesi le coscienze degli italiani con reportage e speciali sulla guerra, la versione delle rappresaglie appare edulcorata.

Esistono guerre vicine e lontane, guerre strillate e guerre intestine, guerre di proiettili e guerre pilotate da avanzati software e strumenti di distruzione, come nel caso di Russia e Ucraina. A tal proposito è stato lanciato in onda un filmato con le immagini del reporter Franco Nerozzi, relative ai combattimenti del popolo Karen in Myanmar. Il conflitto infiamma da circa 70 anni, ed è interessante, sottolinea Nerozzi, come Open Society di Soros invitasse i birmani a deporre le armi, mentre attualmente è uno dei principali fautori della resistenza ucraina.

Due pesi e due misure, un’unica narrazione

Due pesi e due misure, due popoli e due guerre diverse. A farla da padrone, gli inevitabili interessi economici, come precedentemente spiegato da Maurizio Belpietro. L’unica costante, secondo Maddalena Loy in collegamento con lo studio, rimane la strategia comunicativa impiegata dai media. Il racconto dell’epidemia di Covid-19, infatti, si assimilerebbe facilmente a quello sul conflitto. “Ho ritrovato lo stesso packaging in cui era avvolta la narrazione della pandemia di Covid-19, stesso schema comunicativo. Strategia nota nel marketing col nome di polarizzazione”.

Secondo la giornalista la dicotomia “vaccino sì – vaccino no” ben si sposa con l’attuale “guerra sì – guerra no”, e ha lo scopo preciso di frantumare il dissenso e rispolverare l’antico adagio “divide et impera”. “Ci aspetta il cetriolo etico“: l’eloquente commento di Francesco Borgonovo riassume le prospettive per il futuro. Imperdibile, infine, l’intervento in collegamento del celebre scrittore e filosofo francese Alain De Benoist.

Dopo aver presentato il suo ultimo libro “La Nuova Censura, l’ospite ha chiuso il cerchio, aperto dalle molteplici voci degli ospiti, fornendo un quadro d’opera complessivo dalle tinte fosche. Il desolante panorama politico ed economico appare ancora più grottesco alla luce di un dato recentemente emerso. Più del 70% degli italiani, infatti, si dichiara contrario alla guerra, evento che spazza via vite umane e prospettive per il futuro delle nazioni.

Connivenze, interessi economici, narrazione univoca, razionamenti, carovita e l’ombra del greenpass incombente. Francesco Borgonovo ha in precedenza dichiarato a “1984”: “Siamo rimasti col cerino in mano… E il cetriolo, chi lo sa?”.

Questa volta, però, non ha dubbi: si tratta senz’altro di un cetriolo “etico”.

Nessun commento:

Posta un commento