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venerdì 22 aprile 2022

Maurizio Blondet 22 Aprile 2022 - Mandiamo armi all’Ucraina. Siamo belligeranti..

 


Mandiamo armi all’Ucraina. Siamo belligeranti..

Con l’ennesima fiducia, in tarda mattinata il Senato convertira’ definitivamente in legge il famigerato “Decreto Ucraina” – una delega in bianco per inviare armi al regime di Kiev fino al 31 dicembre.

È un punto di svolta nella storia del nostro paese. Una infamia senza precedenti che ci rende co-belligeranti contro la Russia, aprendo a scenari indefiniti e potenzialmente apocalittici.

Mandate ai senatori della vostra regione un messaggio chiaro: “IO NON TI VOTO PIU'” se sarete complici di questa infamia.

P.s. In modo alquanto ridicolo, c’è chi cerca di offuscare la gravità del voto di oggi, esultando in modo tragicomico per l’eliminazione di un ODG (già approvato e votato alla Camera!!). La storia non assolvera’ nessuno signori, ma costoro – per l’ennesima volta gli utili idioti del potere – avranno sicuramente la pena più alta.

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-armi_in_ucraina_io_non_ti_voto_pi_boom_di_email_arrivate_ai_senatori/45289_45773/

 

Armi in Ucraina. “Io non ti voto più”: boom di email arrivate ai senatori

(MB – Minaccia inutile: sanno che non ci saranno più elezioni per molto  tempo.   Ma la maggior parte di  questi sonnambuli sarà morta prima delle “prossime elezioni” )

 

È SCOPPIATA LA TERZA GUERRA MONDIALE?

Come Washington e Londra hanno deciso di far entrare il mondo nella 

“battaglia finale”

Paolo Di Mizio

Molti si chiedono quando finirà la guerra in Ucraina. Purtroppo non finirà per anni, perché l’America ha deciso che questa è la terza guerra mondiale. Naturalmente nessuno ce lo dice, ma tra poco sarà chiaro a tutti. Il bersaglio grosso è la Russia.

La decisione di spingere alle estreme conseguenze è stata presa da Washington in accordo con Londra, con sepoltura del negoziato di pace in Turchia, ed è stata ratificata de facto martedì 19 aprile nella videoconferenza di Biden con 11 alleati, compresa l’Italia e compreso il Giappone che non è nella Nato. È durata 60 minuti: il tempo di un sì o un no. Nessuno si è dissociato e tutti hanno approvato altre sanzioni e invii di armi.

Non è dato sapere se le parole “guerra mondiale” siano state pronunciate. Ma se non interverranno fattori nuovi, ci vorranno anni e centinaia di migliaia di morti per vedere la fine dell’incubo. I fattori nuovi potrebbero essere la vittoria (improbabile) della Le Pen in Francia, con dissociazione di Parigi dalla Nato e aria nuova in Europa; oppure l’avvento, in Paesi europei significativi, di governi che contestino il bellicismo americano, anche questo uno scenario remoto; oppure l’arrivo alla Casa Bianca, nel 2024, di un “homo novus”, della cui esistenza però oggi non c’è traccia.

Se nulla di questo accadrà, la guerra proseguirà fino al crollo economico e militare della Russia, mentre l’Europa, comunque vada, in ogni scenario immaginabile, uscirà dalla guerra molto impoverita.

Gli americani sono sicuri che finirà così. Però per Pechino il crollo della Russia è questione di vita o di morte: sa che, una volta ucciso l’Orso siberiano, la violenza degli americani e del branco Nato si dirigerebbe contro la Cina. Quindi, a mio avviso, la Cina cercherà di prevenire il collasso russo, prima con la fornitura di armi e mezzi economici (anche altri Paesi potrebbero associarsi in varie forme) e poi, se necessario, con la partecipazione diretta alla guerra, forse non in Europa ma aprendo un fronte asiatico.

Solo l’Europa potrebbe fermare la reazione a catena, e saremmo ancora in tempo, ma nessun governo europeo per ora sembra avere il coraggio di ostacolare l’America. Solo la Germania rifiuta di mandare armi pesanti all’Ucraina, mentre Draghi pare che studi l’invio di carri armati.

In alternativa, potrebbe nascere un movimento di “non allineati”, come Cina, India, Brasile, Sud Africa, ecc., che alla fine imponga a Nato e Russia di fermarsi. C’è una frase di Xi Jinping, pronunciata due giorni fa, che lascia intravedere questa strada: «La Cina lancerà un’iniziativa globale sul principio dell’indivisibilità della sicurezza, che si opponga alla costruzione di sistemi di sicurezza nazionali sulla base dell’insicurezza di altri Paesi». Un’allusione alla pretesa dell’Ucraina di entrare nella Nato a spese della sicurezza russa. L’iniziativa cinese, però, per ora rimane nell campo delle intenzioni.

Fin qui la logica prevedibile (o ineluttabile?) dei fatti. Sul processo grava poi l’incognita atomica. È quasi certo, a mio avviso, che l’arma nucleare, in un momento di crisi acuta, verrebbe usata. Dai russi con ogni probabilità, sull’Ucraina o altri Paesi europei. All’inizio sarà un’atomica tattica, quella con effetti localizzati. Se neppure questo riuscisse a congelare la guerra e a scalfire la determinazione americana, l’escalation porterebbe al “muoia Sansone con tutti i filistei”, ossia l’uso dell’arsenale strategico con distruzione reciproca di Russia e America, ma anche dell’Europa e forse della specie umana.

Mi auguro che accadimenti oggi imprevedibili, ardui da immaginare ma forse possibili, fermino questo processo, che è altrimenti avviato all’apocalisse.

Il limpido pensiero strategico e la grande intelligenza che regnano alla Cssa Bianca: 

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