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lunedì 21 febbraio 2022

BYOBLU24 - NAS PER LE ESENZIONI VACCINALI: COSÌ IL GOVERNO RENDE LA VITA IMPOSSIBILE A CHI NON PUÒ FARE IL VACCINO

NAS PER LE ESENZIONI VACCINALI: COSÌ IL GOVERNO RENDE LA VITA IMPOSSIBILE A CHI NON PUÒ FARE IL VACCINO

Il Governo italiano ha apertamente dichiarato di voler rendere la vita sempre più difficile ai non vaccinati. Tra i non vaccinati risulta esserci un gruppo che non si sottopone a questo trattamento sanitario non per scelta personale, ma per una particolare condizione clinica.

La guerra del Governo alle esenzioni vaccinali

Si tratta di coloro che sono o dovrebbero essere esentati dalla vaccinazione anti Covid per problemi legati alla salute. Bene, anche nei confronti di questa categoria di persone il Governo si sta accanendo con particolare spietatezza. Ottenere questa fatidica esenzione non è infatti mai stato facile, complice l’atmosfera di controllo orwelliano creata dal Governo che ha spinto i medici di base ad essere sempre più riluttanti.

Squadre di carabinieri NAS sono state infatti sguinzagliate in tutta Italia per controllare con precisione certosina anche le virgole contenute nei documenti di esenzione. In Umbria, per esempio, sono attualmente al vaglio dei carabinieri 800 documenti di esenzione, mentre in passato denunce e controlli hanno portato alla sospensione dei medici erogatori del servizio. Insomma un inspiegabile clima poliziesco che ha portato ad episodi degni di un film dell’orrore.

Clima poliziesco

Come quello che sta avvenendo a seguito del decesso del biologo Franco Trinca. La Procura di Perugia ha infatti aperto un fascicolo che porterà all’autopsia del cadavere del dottor Trinca. L’obiettivo è quello di capire se l’esenzione da vaccino che Trinca aveva fosse realmente motivata. È un messaggio chiaro: il sistema di controllo del Governo non ti lascia in pace nemmeno da morto.

L’instaurazione di questo sistema poliziesco non può che generare un sentimento diffuso: la paura. Un timore che si ripercuote sulla tranquillità dei medici nel rilasciare esenzioni, anche quando ci sarebbero tutte le ragioni per farlo, arrivando a situazioni paradossali come quelle denunciate dal programma Fuori dal Coro. In quel caso un giovane di 22 anni, che aveva subito una pesante reazione avversa dopo la seconda dose, non riusciva ad ottenere un’esenzione dalla vaccinazione, ritrovandosi così con il green pass scaduto.

L’esenzione diventa digitale ed è ancora più difficile ottenerla

E ora il Governo Draghi è arrivato ad uno step successivo nella sua crociata contro le esenzioni vaccinali. Con l’entrata in vigore del DPCM dello scorso 4 febbraio è cambiata all’improvviso la normativa che regola le esenzioni vaccinali. Queste ultime dal prossimo 27 febbraio dovranno essere necessariamente in formato digitale, adeguandosi così al QR code tipico del green pass. Di conseguenza dalla stessa data le precedenti esenzioni in formato cartaceo non saranno invece più valide.

Il Governo liquida in poche righe le modalità per ottenere questo nuovo tipo di certificazione:

Il medico che emette la certificazione di esenzione dalla vaccinazione rilascia un’attestazione su richiesta dell’assistito, in formato digitale o cartaceo, in cui viene indicato il codice univoco di esenzione dalla vaccinazione (CUEV) necessario per scaricare la certificazione di esenzione digitale con il QR code.

In realtà è stato creato, più o meno volutamente, un ulteriore ostacolo per ottenerlo. Ci sono infatti medici di base che sostengono di non avere la facoltà di rilasciare le nuove certificazioni, mentre ASL e hub vaccinali fanno finta di niente, anzi.

Quali ragioni dietro l’accanimento del Governo

Il cambio di formato diventa un pretesto per chiedere una rivalutazione della validità delle esenzioni, come ci racconta una nostra spettatrice.

Dispongo di esenzione da vaccinazione covid-19 rilasciata dall’hub vaccinale di Mantova (dove risiedo) e mi sono recata al punto vaccinale per rinnovare la mia esenzione da cartacea a digitale. Arrivato il mio turno, consegno al medico vaccinatore la mia esenzione (tuttora valida) per avere il cambio con annessa richiesta da parte di uno specialista.

Inizialmente sembrava andare tutto bene, poi però il medico si alza per andare a parlare con altri dottori in disparte, senza che io potessi ascoltare, e mi viene detto che la mia esenzione cartacea ha sì validità, ma fino al 28 febbraio, e che il qr code non me lo potevano rilasciare in quanto il mio foglio di richiesta di esenzione fatto a ottobre per loro era “sospetto”, perché fatto a Roma in uno studio privato. Dico loro che mi sembra assurdo che lo stesso punto vaccinale che un paio di mesi prima mi ha fatto l’esenzione con le stesse identiche carte ora mi faccia questioni, ma non ho un riscontro. Mi è stato poi riferito che tutte le esenzioni dal 14/02/22 sono soggette a revisione e che io per ottenerla dovrei fare la prima dose e avere uno shock anafilattico.

Le nuove regole sull’esenzione sono una jungla e l’unica certezza per le persone con il diritto di essere esentate è quella di finire puntualmente contro un muro: nessuno vuole prendersi la responsabilità di rilasciarle.

Eppure la lista di patologie per cui l’esenzione dal vaccino dovrebbe essere garantita è corposa, si va da alcune forme di diabete, a problemi cardiovascolari fino alle gravi forme di obesità. L’accanimento del Governo contro chi legittimamente non può farsi il vaccino appare sempre più sospetto e non dettato da ragioni sanitarie.

La strategia è quindi quella di vaccinare tutti anche coloro che non ne hanno bisogno e coloro che rischiano la vita nel farlo. Un comportamento che può essere giustificato da motivazioni esclusivamente commerciali, di chi deve esaurire il magazzino delle scorte e fare bella figura con il fornitore.

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