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venerdì 26 novembre 2021

ByoBlu - INTELLETTUALI CHE NON SI PIEGANO: MASSIMO CACCIARI E PAOLO BECCHI SU BYOBLU.


Ci sono persone coraggiose, che hanno la cifra del loro rigore intellettuale inscritta direttamente nel DNA (e nessun mRna messaggero potrà mai riprogrammarli). E poi ci sono i conformisti. Questi ultimi, non importa quanto abbiano studiato e quali altisonanti onori gli siano stati tributati: finiranno sempre, prima o poi, per lasciarsi trasportare dalla corrente delle opinioni di maggioranza.

Il Premio Nobel Luc Montagnerier è stato recentemente definito un “vecchio rincoglionito”. E non è stato il solo, tra gli scienziati riluttanti a prostrarsi dinanzi al nuovo totem dal quale promana l’unica, la sola Verità scientifica di cui oggi si possa proferir verbo. Una verità inconoscibile (e dunque antiscientifica per definizione), perché frutto di ricerche e tecnologie appannaggio esclusivo di piccole società multimiliardarie (come Moderna), autoreferenziali, proprio in quanto nessuno può in realtà falsificare i loro dati, essendo nell’impossibilità di riprodurre processi che necessiterebbero di soldi, macchinari e conoscenza che hanno solo loro. Popper: chi era costui? Lo dicevano già in tempi non sospetti, 5 anni fa, 1500 scienziati su Nature. Non Messora.

Lo storico Alessandro Barbero, già ospite di Byoblu nel 2019, è stato flagellato solo perché ha osato dire che il re è nudo, ovvero che il Green Pass non gli piace, in quanto trattasi di obbligo vaccinale surrettizio. Apriti o cielo! Dire la verità in un Paese di bugiardi? Un peccato mortale.

Poi c’è Massimo Cacciari, che ha tante di quelle lauree honoris causa e una carriera così inattaccabile che è difficile andargli a dire qualcosa. Ecco, un filosofo dovrebbe avere in massima considerazione l’amore per la logica. E infatti è più difficile piegarlo. Cacciari non si piega. E non è l’unico. Neanche Paolo Becchi si piega. Un filosofo del diritto. E neppure Diego Fusaro. Un altro filosofo. Si piegano gli scienziati, si piegano i giornalisti, si piegano perfino i costituzionalisti, che arrivano a dire che la contraddizione tra l’obbligo vaccinale e l’articolo 32, in fondo, si risolve semplicemente nella erogazione di una adeguata indennità per chi si “sacrifica” nel nome del Paese (lo disse Roberto Romboli, docente di Diritto Costituzionale a Pisa, su Repubblica intorno al 12 settembre). Il trionfo della visione mercantilista della vita, proprio quella che i padri costituenti cercavano di scoraggiare. Ma i filosofi no, non si piegano. E non è casuale: i filosofi sono umanisti, non sono marchettari. Sono gli eredi di quella tradizione culturale che ha edificato Atene, Roma e che ha plasmato tutta l’impalcatura dei diritti, senza i quali non ci potrebbe essere stata nessuna parentesi democratica nella storia dell’umanità. Per questo l’umanesimo viene calpestato, distrutto, svilito e gli studi classici vengono via via dismessi dalle scuole e dalle università dove l’etica protestante e del profitto è ben radicata. L’era dei supernerd alla Bill Gates ha scalzato Socrate, Platone e Aristotele, e ha sostituito i computer alla penna e l’algoritmo al pensiero critico.

Così eccoli qui, due filosofi, Cacciari e Becchi, così diversi ma dallo stesso lato del campo di gioco, a discutere dei tempi che corrono, dove l’uomo è un prodotto da banco che deve essere certificato, timbrato, e deve esporre un marchio di garanzia prima di poter essere sfruttato nella filiera produttiva. Una mucca in un allevamento intensivo, in pratica. Loro queste cose le capiscono. Gli altri no: sono troppo presi a imparare l’ultimo inglesismo cui devono conformarsi se vogliono essere accolti “tra noi”, per riprendere l’espressione usata da Draghi ieri nella conferenza stampa del Super Green Pass (cui seguirà un Ultra Green Pass, con 1 giga di mRna gratuito al mese). “Tra noi”, perché sia chiaro che esiste un “noi” e un “loro”, come nel film cult “l’invasione degli ultracorpi”.

Sono i mille riflessi della verità, quelli che Cacciari e Becchi, intervistati da me, fanno sberluccicare in camera, opposti al raggio laser freddo, siderale, delle balle di sistema. Sono le domande (e talvolta anche le risposte) che si fa la gente comune, nelle piazze e sul divano, mentre un Parlamento di fantasmi diffonde come un disco rotto le bugie di Goebbels, ripetute cento, mille volte finché non sembrino una indiscutibile verità.

Come ci si oppone al grande leviatano tecnocratico-sanitario? Inutile parlare di diritti o di Costituzione: tutto abrogato per usucapione, dato che il popolo non se ne serve più da molto tempo. In quella zona del campo non si trova nessuno a cui passare la palla. Utile invece giocare sul loro stesso terreno: se la nuova religione sono i dati, allora saranno i dati le nostre armi. Chi di dati ferisce, di dati perisca insomma.

Un centro studi che decostruisca questo paradigma scientista nel quale una parte di “scienziati” si arroga un’esclusiva sulla verità, un gruppo di lavoro che raccolga tutti i dati disponibili e li presenti in maniera comprensibile ai più. Questa è la proposta di Cacciari.  

Seguite l’intervista nel video in cima al post. Oppure no. In fin dei conti si tratta della vostra vita.


Paolo Becchi è autore di un libro per Byoblu Edizioni appena uscito: StopVax. I fatti che vi tengono nascosti“.

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