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sabato 18 settembre 2021

No vax a Milano, allerta sulla manifestazione di oggi. I messaggi in chat: «Secchi di benzina contro gli agenti»

No vax a Milano, allerta sulla manifestazione di oggi. I messaggi in chat: «Secchi di benzina contro gli agenti»

shad

PS: Se queste frasi scritte sono "vere e approvate" sono da 

condannare, se invece, come da tempo le parole scritte sono 

come zanzare( per far pungere la notizia)...!!!!!

...." a volte pensare male, ci si azzecca!"Giulio Andreotti.

umberto marabese
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Allerta per i raduni di oggi a Milano. Le minacce in chat. Le 

forze dell’ordine hanno indicato l’obbligo di una manifestazione 

statica e di ritrovo in piazza Sempione




«Come superare il blocco di polizia? Due secchiate di benzina e qualche fiammifero. Si scioglieranno come neve al sole, chi resta vivo ci penserà dieci volte prima di fare il nazista».

Telegram

La parole dei No vax e No green pass che girano sulle chat Telegram sono tutto fuorché benauguranti. 


ps....( prego, nome e cognome del bandito e non certo un cittadino per bene )...



Specie se si considera poi che si tratta di commenti agli articoli sulle disposizioni della questura per il raduno di oggi pomeriggio. L’aver precettato 16 manifestanti, individuati come taciti organizzatori — per la loro partecipazione all’organizzazione dei cortei delle ultime settimane —, non sembra aver calmato gli animi. Anzi. Le forze dell’ordine hanno indicato l’obbligo di una manifestazione statica e di ritrovo in piazza Sempione, all’Arco della Pace, in sostituzione dell’ormai tradizionale piazza Fontana.

Le incitazioni

Scelta che, a parole ma con toni bellicosi, i No vax non sembrano gradire: «Dobbiamo fare come abbiamo sempre fatto, le forze dell’ordine non possono arrestare migliaia di persone. Avanti tutta», scrive una sostenitrice del movimento via chat. «Ecco bravo, protestare in modo pacifico non serve a niente — gli fa eco un altro attivista —, se non ci sono i primi morti non cambia niente. Si devono buttare le bombe anche se muoiono persone che non c’entrano niente. Solo con le bombe e la morte cambia qualcosa».

Le denunce

Va precisato che i messaggi non sono tutti così, qualcuno timidamente fa presente che la protesta è sempre stata pacifica e dovrà esserlo ancora. Il movimento No pass ha però ampiamente alzato i toni. Basti pensare alle 39 denunce per il corteo di sabato scorso quando ci sono stati blocchi stradali, e a questo bisogna aggiungere le ripetute indagini e perquisizioni ordinate dai pm dell’Antiterrorismo, guidati da Alberto Nobili, per l’assalto al gazebo dei 5 Stelle e per i progetti di «attacchi violenti» della chat «i Guerrieri». Riassume il tutto un altro utente: «Se fossimo quattro gatti non ci sarebbero questi problemi... imporre regole a una manifestazione non autorizzata significa legittimarla e riconoscere che non si può più ignorare il dissenso».

La «clandestinità»

La battaglia delle forze dell’ordine contro l’autoproclamato popolo No vax è complicata. Non si tratta di movimenti gerarchici, intavolare trattative con gli organizzatori è stato finora inutile visto che la forza della massa ha sempre preso il sopravvento e soprattutto nessuno ha mai chiesto, dal 24 luglio a oggi, autorizzazioni per i raduni. La «clandestinità» non è una strategia ma la fotografia del movimento: nessun vero leader, non una connotazione politica (anche se in testa al corteo di sabato si sono visti neofascisti), non un esercito. Piuttosto truppe di 50-60enni mai visti prima in piazza. Contro i quali non si può contrapporre la dinamica di scudi e manganelli, ma anche il dialogo è impossibile data l’assenza di figure in grado di orientare la manifestazione.

Il rispetto delle regole

Per questo oggi non sarà un sabato qualsiasi. Ma un banco di prova importante per la gestione dell’ordine pubblico. L’imput di corso Monforte e via Fatebenefratelli è preciso: rispettate le regole, Milano non può essere in balia dei manifestanti. I No vax fanno però sapere che il luogo del ritrovo — ore 18 — non cambierà: piazza Fontana. Ben più di un guanto di sfida. Sperando che i toni si alzino soltanto a parole.

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