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giovedì 22 aprile 2021

HUFFPOST - Riaperture, anche Regioni del CS seguono Salvini. Riparte la battaglia contro Draghi


Foto di Salvini e Fedriga...censurate!

 

La battaglia politica sul decreto riaperture, appena approvato dal Consiglio dei ministri, sembrava finita. E invece. Dal fronte delle Regioni si alza lo scontro e il segretario della Lega, Matteo Salvini, fa sponda al presidente del Friuli Venezia Giulia e delle Regioni e delle Province Autonome, Massimiliano Fedriga. “Si è incrinata la leale collaborazione tra Stato e Regioni”, ha tuonato stamattina quest’ultimo. Poco prima aveva firmato una convocazione straordinaria della Conferenza per le 15.30 di oggi. Qualche ora dopo Salvini ha sentenziato: “Le Regioni fanno bene a lamentarsi, non sono state ascoltate su nulla”.

Materia del contendere, la scelta del Governo di tenere fermo il punto sul coprifuoco alle 23, come aveva ripetutamente chiesto il segretario della Lega, Matteo Salvini arrivando al muro contro muro fin dentro il Consiglio dei ministri coi ministri che non hanno votato il provvedimento, e rimodulare la percentuale - dal 60 al 70% - degli studenti da far rientrare a scuola in presenza da lunedì 26 aprile.

  

Decisioni, ha sottolineato Fedriga, sulle quali nella Conferenza Stato-Regioni si era raggiunta l’unanimità. Spostare il coprifuoco dalle 22 alle 23 è “una proposta assolutamente responsabile”, qualcuno “mi spieghi perché un’ora di distanza farebbe schizzare i contagi in alto”, ha puntualizzato il presidente intervenendo a Radio Kiss kiss, aggiungendo: “Un’ora in più non penso che rappresenti un problema per il rischio pandemico”.

Superati i partitismi, dunque, come sulla riprogrammazione del rientro a scuola in presenza. Fronte sul quale “c’è un problema politico e istituzionale importante - ha spiegato il presidente regionale del Friuli Venezia Giulia - In Consiglio dei Ministri è stato cambiato un accordo siglato tra istituzioni e questo è un precedente molto grave, non credo sia mai successo. Se si cambia idea si convocano le parti con le quali si erano trovati gli accordi e si rimodulano”. Da qui la decisione di convocare “una Conferenza delle Regioni straordinaria e sono in contatto con Anci e Upi. In questo caso si prescinde dalle sensibilità politiche - ha concluso Fedriga affondando il colpo: “Si è incrinata la leale collaborazione tra Stato e Regioni”. 

Sul punto, poco dopo la convocazione straordinaria della Conferenza presieduta da Fedriga, è tornato anche Salvini, con una nota al vetriolo contro l’esecutivo.  Con la modifica inserita nel decreto aumentando la presenza in classe obbligatoria degli studenti dal 60 al 70% “il governo ha disatteso l’accordo raggiunto con gli enti locali, mettendo in difficoltà presidi, sindaci e student”, ha scritto Salvini chiedendo “perché migliaia di studenti ammassati sui mezzi pubblici non sono un problema e non corrono rischi, mentre due persone in palestra o al bar rappresentano un problema?”.

Più tardi, aprendo la riunione della segreteria politica della Lega, il segretario ha rincarato la dose. “Il coprifuoco non ha senso, lo dice anche il Cts”, avrebbe considerato Salvini stando a quanto riferiscono fonti del partito. Il segretario ha definito la decisione di non votare il decreto “una scelta di lealtà” verso Draghi e “di fiducia nei confronti degli italiani” perché  “la Lega ha dato la sua fiducia al governo Draghi, non al governo Speranza o dei chiusuristi” e “essere alleati leali significa dire, al premier come a un amico, quando secondo noi sbaglia”. Poi, ancora sulle restrizioni, “insistere con coprifuoco, chiusure e divieti - quando i dati sanitari sono in netto miglioramento da giorni - non ha senso” e per concludere l’annuncio di un nuovo provvedimento. Un po’ anticipazione, un po’, auspicio. “Il prossimo decreto a cui stiamo lavorando - ha detto Salvini - dovrà prevedere, nel nome del buonsenso, il ritorno alla vita, al lavoro, alle libertà”.





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