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giovedì 11 marzo 2021

11 Marzo 2021Francesco Capo - ESCONO DI CASA CON AUTOCERTIFICAZIONE FALSA. GIUDICE: “NON È REATO. IL DPCM È ILLEGITTIMO”

dpcm illegittimo

Da cittadini liberi erano usciti di casa il 13 marzo 2020, nonostante il dpcm a quel tempo in vigore avesse stabilito la necessità di restare a casa e di uscire solo per andare a fare la spesa, dal medico o al lavoro, cioè per giustificati e comprovati motivi di urgenza.
Una coppia di Correggio, in provincia di Reggio-Emilia, era stata fermata dai carabinieri e aveva esibito un’autocertificazione falsa, in cui avevano dichiarato che la donna doveva recarsi a fare delle analisi e necessitava di essere accompagnata dal marito.

Le cose non stavano così e la vicenda era finita dinanzi a un giudice penale. La coppia era stata accusata del reato di falso ideologico del privato in atto pubblico.
Un giudice togato di Reggio-Emilia ha stabilito che il fatto non costituisce reato. L’autocertificazione che il cittadino è costretto a compilare in base a un dpcm contrario alla Costituzione costituisce un “falso inutile”. Il “dpcm è illegittimo”, ha dichiarato il giudice, perché vìola l’articolo 13 della Costituzione che tutela la libertà personale.


Il dpcm, infatti, introduceva un obbligo generalizzato a restare nella propria abitazione, un obbligo di permanenza domiciliare che è a tutti gli effetti una sanzione di tipo penale.
Un simile provvedimento punitivo, come stabilito dall’articolo 13 della Costituzione, può essere imposto solo nei casi e nei modi stabiliti da una legge e con un atto motivato dell’autorità giudiziaria.
Il giudice di Reggio Emilia ha chiarito che il dpcm non può imporre l’obbligo di permanenza domiciliare, neanche in presenza di un’emergenza sanitaria.

Una pronuncia analoga sull’illegittimità dei dpcm era stata presa in sede civile dal giudice di Pace di Frosinone, l’avvocato Emilio Manganiello.

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