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martedì 26 gennaio 2021

Sulla perdita dei saperi – per paura e conformismo


(con un elogio del liceo)

Il fatto che l’Ivermectina sia stata di nuovo scoperta, e ritenuta degna di uno stupefatto articolo sul Financial Times,  una delle bibbie  del liberismo totalitario vigente, mostra  il fattore fondamentale, benché complesso, della decadenza  che ci fa arretrare di (in)civiltà e perdere le conoscenza già acquisite.


Anzitutto, l’ignoranza; resa invincibile dal pensare  a compartimenti stagni, senza curiosità per le conoscenze che  escono dal proprio stretto campo,  anzi timore di sconfinare,   particolarmente colpevole  in giornalisti: “Mi occupo  di economia,  non oso cercare nozioni di farmacologa e medicina, altrimenti..”  (altrimenti i superiori mi penalizzano come  negazionista, è  il vero motivo).  Timore vinto grazie  al medievale appello all’autorità:   è stato il National Health Institute a raccomandare l’ivermectina, quindi si può  parlarne, il divieto è stato  tolto.

Meno male. Altrimenti l’Occidente liberal rischiava di “perdere di vista”  – e di conoscenza –   un vermifugo che esiste da oltre 30 anni,  ampiamente somministrato in tutti i paesi caldi e persino dai veterinari, e che il vostro redattore  vi aveva segnalato  – copiando da  un testo  francese  – per il solo fatto che ce  ne freghiamo di essere   bollati  – come fanno – di negazionisti, antisemiti, nazisti, fanatici religiosi, oscurantisti, che non credono ne “La  Scienza” gestita da Pfizer  – e delle punizioni che certo arriveranno.

Il processo è analogo a quello  epocale per cui l’Europa perse la conoscenza del  greco classico, e perciò di tutti i progressi  filosofici e   tecnologico-scientifici,   chimici, farmacologici,  medici compresi,  generati da quel prodigioso fiorire di curiosità insaziabili nel libero pensare durato almeno mille anni. La  perse per secoli  – i secoli bui  –    e  ne recuperò verso il 1200   solo  in parte dalle  traduzioni arabe dei testi greci scientifici (ai  musulmani  non interessavano né Platone né Erodoto  e Tucidide), ritradotti in latino da ebrei.

Allora l’Europa perse   il greco (e il pezzo di civiltà più importante) per il collasso  economico provocato dalle invasioni barbariche,  ciò che gli storici chiamano  “la scomparsa del benessere” romano, e  peggio dalla convivenza nella   concreta realtà come subalterni coi   barbari, estranei al diritto e  al bene comune.

Oggi siamo sotto il potere totalitario dei “barbari verticali”  – 5Stelle  ministri, Conte, Zingaretti, Salvini  –    bambini nati da noi e divenuti adulti senza che  la società abbia saputo civilizzarli, ed  inevitabile che  l’effetto sia la perdita di saperi acquisiti dai padri.  Già il fatto che un avvocato professionale come  Giuseppi  abbia detto “fragranza” di reato invece che “flagranza” è sintomo della  perdita assoluta del latino, ossia delle stesse    ragioni  filosofiche del  diritto. O  un Enrico Letta, gratificato di cattedra universitaria a Parigi, che crede che Claudio (della Gens Claudia)  fosse  un immigrato che fece fortuna diventando imperatore: un abisso vertiginoso di incultura .Un secolo buio fatto persona.

Ancor più grave è  che questa assenza di Conte dal latino e dal diritto  sia condivisa dai magistrati, barbari verticali che  usano  il potere punitivo contro chiunque percepiscano come avversari  ideologici, senza il minimo scrupolo. Ma da Matterella in giù,  dai giornalisti   “virologi da tv” ai NewsGuard per arrivare alle masse mascherinate e covidiote,  salta all’occhio  la perdita delle nozioni  dei propri doveri (il Colle) e diritti secondo la civiltà che vigeva fino a un anno fa.

La “scomparsa del benessere”  indotta da costoro compirà l’opera:  piombiamo nei secoli bui.  L’oscurantismo dogmatico,  l’adesione cieca  al principio di autorità tributato alle  autorità  fasulle, l’obbligo di attenersi  a “protocolli” del politicamente corretto diventati  compartimenti stagni,  imperativi salvaguardati da leggi penali  –  in medicina, negli ospedali  come  nel giornalismo e nel dibattito pubblico –   e dove l’ignoranza di enormi porzioni di saperi è condita dall’intolleranza vendicativa contro chi ha idee, perché non avendole ascoltate in tv,  le idee che gli ignoranti ignorano suonano alle loro orecchie come inaudite  enormità, paradossi inammissibili ed  offensivi, che i loro suggeritori sono lesti a calunniare come    “ negazionismo, populismo, sovranismi, antisemitismi da vietare” .

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