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sabato 2 gennaio 2021

Matteo Renzi: "Se Conte va sotto abbiamo varie soluzioni"...

 


"Vedremo in Aula, mi sembra molto fiducioso sui numeri, altrimenti avrebbe usato un tono diverso" dice l'ex premier al Messaggero.


Attacco a due punte. Matteo Renzi sulle colonne del Messaggero, Maria Elena Boschi su quelle della Repubblica. Destinatario Giuseppe Conte. Messaggio comune: il premier non ci vuole ascoltare, vedremo in Aula se ha i numeri, ma sta sbagliando.

“Conte ha detto che verrà in Parlamento. A mio giudizio ha sbagliato a chiudere così la verifica di governo. Ma se ha scelto di andare a contarsi in aula accettiamo la sfida. Peraltro lo ha fatto dal pulpito di una conferenza stampa mentre il Senato votava per la prima volta una legge di bilancio il 30 dicembre senza possibilità di cambiarla. Uno scandalo istituzionale. Peccato che Conte abbia preferito evitare l’Aula per inseguire l’ennesima diretta tv” dice Matteo Renzi al Messaggero. Dopo che il presidente del Consiglio lo ha sfidato alla verifica in Aula, l’ex premier dice che aspetta la convocazione del Senato, perché se il Governo durerà “dipende da Conte prima e dal Parlamento poi”. Ma aggiunge che “mi fa sorridere che chi è entrato in Parlamento per aprirlo come una scatoletta di tonno finisca col dipendere dalle mosse di Clemente Mastella”.

Tuttavia in Italia, spiega, “c’é un premier solo alla volta, oggi si chiama Conte. E lui mi sembra molto fiducioso sui numeri, altrimenti avrebbe usato un tono diverso in queste settimane. Se invece andrà sotto abbiamo varie soluzioni diverse che potranno essere valutate dal Parlamento e dal capo dello Stato. Anticipare adesso la posizione di Italia Viva sarebbe mancare di rispetto al Quirinale. La Costituzione dice che la legislatura va avanti finché ci sono i numeri in Parlamento, non finché lo dice Conte”. 

Renzi insiste su un punto, quello dei Servizi. Conte gli ha risposto che è sua prerogativa e non intende delegarla. Il leader di Italia Viva gli fa notare che è quanto hanno fatto Berlusconi, D’Alema, Monti, Prodi. “Lui deve spiegare perché i suoi predecessori avevano uno stile che lui non rispetta”. E in tutto il mondo è così, aggiunge, facendo gli esempi di Obama e Trump.

“Abbiamo da mesi proposto a Conte di collaborare, io mi sono spesa personalmente perché lo conosco da un decennio, dal lavoro a Firenze. Ma il premier non ci risponde nel merito e usa toni definitivi, prefigurando uno scontro senza rete in Aula” dice Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera, in un’intervista a Repubblica. Per il presidente Mattarella è tempo di costruttori, “condivido” dice Boschi, “e mi auguro davvero che sia condiviso da tutti. Dobbiamo decidere come spendere i soldi del Recovery Plan, serve una grande discussione politica. Ciascuno si assumerà il suo pezzetto di responsabilità”, risponde. “Noi abbiamo scritto due documenti. Uno è la lettera del senatore Renzi al presidente Conte. L’altro è un documento con decine di osservazioni dei parlamentari di Italia Viva al ministro Gualtieri. Aspettiamo le risposte. Nessuna minaccia, solo la richiesta di approfondire contenuti. Capisco che in tempi di populismo chiunque provi a fare politica sia deriso. Se le nostre idee non piacciono, allora le nostre poltrone non servono: non siamo alla ricerca di potere, portiamo idee e progetti”.

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