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domenica 17 gennaio 2021

Crisi umanitaria in Brasile. Il Venezuela invia tonnellate di ossigeno... e la figura raccapricciante dei media italiani !

P.S. Ancora peggio fa "il Messagero" con "il ministro degli esteri brasiliano Jorge Arreaza". Leggere...le ultime 4 parole..... per credere....!

umberto marabese

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 Fabrizio Verde  - 17.01. 2021 02:44  

La situazione a Manaus in Brasile, capitale dello Stato di Amazonas, è drammatica. In quello che è l'epicentro della seconda ondata di coronavirus in Brasile le infezioni sono aumentate esponenzialmente a quanto pare a causa dell'emergere di un nuovo ceppo della malattia.

L’ossigeno è terminato. Oltre 750 pazienti sono stati trasferiti su aerei militari verso altri ospedali e il governatore ha dovuto dichiarare un coprifuoco di 11 ore al giorno in tutta la città.

Oltre al caos negli ospedali, anche i cimiteri sono completamente travolti e mancano celle frigorifere per conservare i cadaveri.

L'ex sindaco di Manaus, Arthur Virgilio Neto, ha denunciato che 28 persone sono morte per mancanza di ossigeno negli ospedali della capitale del più grande Stato del Brasile, e ha chiesto l'impeachment del governatore Lima, esponente del Partido Social Cristiano, che sostiene il presidente Bolsonaro al Congresso.

Il soccorso del Venezuela

Di fronte a tale drammatica situazione decide di muoversi senza indugio il Venezuela. Paese che tanto ha patito a causa delle manovre destabilizzanti spesso imbastite proprio dal Brasile governato dal fascio-liberista Jair Bolsonaro. 

Appena giunta la notizia del dramma che si consuma a Manaus il presidente del Venezuela Maduro invita il ministro degli Esteri di Caracas, Jorge Arreaza, a prendere contatto con le autorità di Manaus per mettere a disposizione l'ossigeno necessario a far fronte alla situazione che si è venuta a creare per la nuova ondata di covid.

Di fronte a questo gesto di umana solidarietà con il popolo brasiliano, il governatore Lima ha ringraziato il governo bolivariano per il contributo fondamentale offerto in una situazione drammatica dove il governo neoliberista appare impotente nel dare soccorso. “O povo do Amazonas agradece!”, ha scritto tramite Twitter. 

Per affrontare l’emergenza sanitaria in Amazzonia il Venezuela mette a disposizione i due terzi della produzione di ossigeno del suo stabilimento di Puerto Ordaz, come informa Fania Rodrigues su Opera Mundi. Nella giornata di lunedì partiranno almeno 8 camion con 18 tonnellate di ossigeno ognuno. I carichi sarebbero dovuti partire già nella giornata di venerdì ma la partenza è stata ritardata a causa di esigenze sanitarie brasiliane, spiega ancora la giornalista da Caracas. 

Il governatore dello Stato di Bolívar (Venezuela), Justo Noguera, è il responsabile di questo accordo di cooperazione, secondo le istruzioni del presidente Nicolás Maduro. “Il nostro obiettivo è inviare, lunedì, otto camion da 18 tonnellate di ossigeno ciascuno (circa 100mila m³ di ossigeno in totale). Dopo aver inviato questo grosso carico, stabilizzeremo le spedizioni in due camion al giorno (circa 25mila m³)”.

Il sostegno venezuelano non termina con la fornitura di ossigeno. Una brigata composta da 107 medici formati presso la Scuola Latinoamericana di Medicina di Caracas saranno messi a disposizione del governatore dello Stato di Amazonas per fronteggiare la mancanza di personale sanitario. A renderlo noto è il ministro degli Esteri venezuelano Arreaza.

Inoltre l’aiuto venezuelano sarà fornito a titolo gratuito. “Questo invio ha la natura dell'aiuto umanitario, motivo per cui il Venezuela non fa pagare nulla per questo. Anche la logistica di questi primi carichi viene fornita da noi”, spiega il governo bolivariano. 

 

La denuncia del PT

Intanto il PT (Partito dei Lavoratori), partito degli ex presidenti Lula e Dilma Rousseff, denuncia la precarietà delle infrastrutture sanitarie nello Stato amazzonico e la carente logistica del governo. In piena pandemia mancano aerei per trasportare ossigeno. Mentre il più grande aereo cargo brasiliano è negli Stati Uniti per “addestramento militare”. Lo storico partito della sinistra brasiliana denuncia che avrebbe potuto essere utilizzato per accelerare la fornitura di ossigeno alla città di Manaus allo stremo e piegata dalla virulenta ondata pandemica. 

Il sostegno fraterno e umanistico del governo venezuelano è stato salutato con profonda riconoscenza dall’ex presidente Lula che tramite i suoi canali social afferma: “Saluto il governo del Presidente Nicolás Maduro, dal Venezuela, che in un gesto di solidarietà latinoamericana, ha offerto aiuto e il trasporto di ossigeno alla città di Manaus”.

Ancora una volta la solidarietà e l’umanesimo socialista danno una lezione alla barbarie neoliberista che calpesta e disprezza la vita umana. Non a caso le stesse scene drammatiche di morte le abbiamo viste oltre che in Brasile anche in Ecuador, Colombia, Bolivia (con al governo ancora i golpisti). Solo per citare i casi più eclatanti di fallimento neoliberista che ha provocato l’intollerabile perdita di troppe vite umane. 

 

Notizia occultata in Italia

Sul tema Venezuela dobbiamo ammettere che i media mainstream italici sono di solito molto reattivi. Però quando si tratta di diffondere notizie, quasi sempre non verificate (alla faccia della lotta alla fake news), che mirano a screditare il governo bolivariano. La ‘trincea delle fake news’ Repubblica continua a mantenere il silenzio sulla questione. Mentre correttamente il quotidiano Avvenire e l’agenzia Dire riportano della tempestiva offerta d’aiuto del Venezuela al Brasile in difficoltà. 

Singolare invece il modo di comunicare la notizia del Corriere della Sera che scrive: “Anche se, ironia della sorte, in questi giorni il Venezuela travolto da una crisi umanitaria sena (il refuso è del Corriere) precedenti, si è offerto di aiutare il vicino brasiliano con scorte di ossigeno”. 

A via Solferino hanno deciso di non nascondere la notizia. Scrivono ‘en passant’ del sostegno venezuelano ma condiscono con una fake news clamorosa. Quale sarebbe questa crisi umanitaria senza precedenti di cui cianciano? In Venezuela ci sono difficoltà dettate dalle criminali sanzioni imposte dal governo di Washington ma non si può parlare di crisi umanitaria. Come ha più volte spiegato l’unico inviato dell’ONU che è stato in Venezuela, l’esperto in diritti umani e diritto internazionale Alfred de Zayas. 

Consigliamo al Corriere di volgere lo sguardo evidentemente distratto verso Ecuador, Colombia, Perù o qualsiasi altro paese devastato dal neoliberismo nella regione, se la redazione sente il bisogno di raccontare una “crisi umanitaria senza precedenti”. 

 

P.S. Ancora peggio fa il Messagero con "il ministro degli esteri brasiliano Jorge Arreaza". Leggere per credere.

Fabrizio Verde

FABRIZIO VERDE

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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