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domenica 29 novembre 2020

x HuffPost - Effetto "patrimoniale". Pd prende le distanze, M5s e Iv fanno muro, la destra insorge

 


L'emendamento a firma Fratoianni/Orfini respinto in massa. Leu rilancia con la tassa sui super-ricchi.


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La “bomba” patrimoniale è contenuta in un emendamento alla legge di bilancio firmato da deputati di Leu e del Pd e chiede l’abolizione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli, per sostituirle con un’aliquota progressiva minima dello 0,2% “sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500 mila euro”. I primi firmatari sono Nicola Fratoianni, che fa parte della componente di Sinistra Italiana in Leu, e Matteo Orfini, della minoranza Pd. La strada di questo emendamento appare sbarrata però dalle reazioni della maggioranza, ancor prima che dall’insorgere delle opposizioni.

 

“La proposta che avanziamo vuole mettere ordine in un sistema fiscale irrazionale” spiega Nicola Fratoianni sul Manifesto chiedendo che si apra una discussione vera, “le tasse vanno abbassate? Si per i ceti medi e popolari, non certo per i super ricchi”. Per Matteo Orfini la patrimoniale ”è una proposta giusta” su cui il Pd dovrebbe discutere “laicamente”, anche perché “non credo che il vice segretario Andrea Orlando o il ministro Peppe Provenzano possano esserne pregiudizialmente contrari”. 

E invece l’imbarazzo nel Pd assume la forma di una presa di distanze. “L’emendamento alla Manovra sull’introduzione di una patrimoniale è il frutto di una iniziativa libera ma individuale di alcuni deputati del Pd, che però non impegna il gruppo” fanno sapere dal gruppo dem alla Camera. È “inopportuna” aggiungono i deputati dem Ubaldo Pagano, capogruppo in commissione Bilancio e Gian Mario Fragomeli, capogruppo in commissione Finanze, “proseguiamo col taglio del cuneo anche con questa manovra. Questa è la priorità per il Pd: tagliare le tasse ai lavoratori e alle imprese”. Favorevole invece l’ex governatore della Toscana e attuale commissario dem in Umbria Enrico Rossi, il quale sottolinea che “consentirebbe allo Stato di incassare 18 miliardi all’anno. Ma se si facesse una vera anagrafe patrimoniale - di cui sento parlare da almeno 40 anni a questa parte - il gettito potrebbe aumentare molto, oltre che rendere più giusta e progressiva la tassa”. In altre parole “se lo facciamo - conclude Rossi - diventiamo un paese ‘normale’, più europeo, più forte, e più solidale”.

La patrimoniale non fa molta strada anche negli alleati della maggioranza. Si muove Luigi Di Maio a smentire l’ipotesi, giudicata folle: “Il Movimento 5 Stelle è sempre stato fortemente contrario. Se vogliamo spazzare via le piccole tasse e liberarci dei cavilli burocratici ben venga, ma colpire imprenditori, commercianti e chi crea posti di lavoro in Italia è totalmente sbagliato”. E ancora: “Non ho letto l’emendamento e aspetto di farlo quando sarà pubblicato ma osservo - dice Luigi Marattin di Italia Viva - che in Italia la patrimoniale sugli immobili esiste già e si chiama Imu. La patrimoniale mobiliare ha invece il problema che i risparmi possano spostarsi altrove e siccome preferirei che i risparmi fossero usati in Italia, non mi piace l’idea che per via di questa tassazione i risparmi possano andare oltre confine, depauperando l’economia nazionale”. 

Nel centrodestra il no è netto. “Hanno tirato giù la maschera. La sinistra al governo vuole introdurre nella manovra una nuova patrimoniale. Ecco perché siamo alternativi a questa maggioranza, ecco perché noi di Forza Italia non potremmo mai farne parte” scrive su Twitter Antonio Tajani vicepresidente di Forza Italia. Twitta anche Giorgia Meloni, secondo cui questo ”è il loro regalo di Natale agli italiani: un furto sui conti correnti. Questi nemici dei cittadini vanno fermati il prima possibile”. Una proposta “da arresto immediato” dice invece Matteo Salvini, “l’ultima cosa che serve adesso sono nuove tasse”.

Liberi e Uguali rilancia con la tassa sui super ricchi, con un emendamento a firma Fornaro, Bersani, De Lorenzo, Epifani, Pastorino, Stumpo, Muroni e Palazzotto. “In questa fase, chi ha di più è giusto che dia di più ed è per questo che insieme ad altri colleghi del gruppo di LeU ho presentato un emendamento alla legge di bilancio per istituire, per il solo anno 2021, un ‘Contributo di solidarietà a carico delle grandi ricchezze’, che è misura differente e alternativa alla cosiddetta patrimoniale. A essere soggetti al contributo di solidarietà sarebbero i contribuenti con una ricchezza netta superiore a 1,5 milioni di euro, escludendo dal calcolo l’abitazione principale così come definita dalla normativa Imu. L’aliquota prevista è dell′1% da versare entro il 30 novembre 2021. Il gettito prodotto dal contributo di solidarietà verrebbe finalizzato all’attuazione di politiche sociali atte a contrastare gli effetti prodotti dalla crisi determinata dalla pandemia Covid 19”. 

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